Più li odi, più loro vincono.
Stiamo parlando dei [b]Boston Celtics[/b], neanche lontanamente sazi di aver vinto, dopo 22 lunghi anni, l’ennesimo titolo e partiti decisi in sesta, fermandosi solo due volte dall’esordio, contro Indiana e Denver, scalfendo così la meravigliosa partenza.
Guardando però l’andamento delle partite, è subito evidente che la cessione di [b]James Posey[/b], finito a New Orleans nel corso dell’estate, abbia tolto qualcosa da quella meravigliosa panchina della scorsa stagione, un buco che coach Divers ha colmato aumentando decisamente il minutaggio dello starting five, ancor più di quanto fatto lo scorso anno. KG, Pierce, Allen & co. infatti, devono ormai abituarsi a rimanere sul parquet per più 30 minuti, una scelta che al momento ripaga in fattore punti, ma che alla lunga potrebbe limitare il loro enorme potenziale.
La panchina è stata privata di parte dell’esplosività dell’anno scorso, quella che aveva portato Boston fino in finale, quella che era arrivata a decidere partite complesse dove servivano forze fresche a fianco dei big three, quella sempre pronta a dare il proprio contributo. L’unico, che in queste prime 18 gare sembra salvarsi da questo generale abbassamento di livello, è [b]Eddie House[/b], diventato sesto uomo, capace di ridare fiato a Rondo e di segnare punti facili, viste le discrete medie dalla lunga sempre utili negli schemi redatti da Doc.
Boston non ha fin ora affrontato nessuna big della West Coast, rendendo così difficile un affidabile quadro di questo inizio stagione, che però, solamente dal [b]record (16-2)[/b], rimane ottimo.
Ora rimane soltanto da osservare, nel corso del loro cammino, come si evolverà l’utilizzo massiccio dei big three, quando a Ovest, gli avversari diretti Lakers, possono permettersi il più delle volte di ridurre al minimo il minutaggio dello strating five, usufruendo di una fruttuosa panchina.
La partita giocata a Charlotte sembra allontanare questi dubbi, visto che negli ultimi minuti, Pierce ha tirato fuori dal cappello punti fondamentali per portare a casa una delle partite più sofferte fino ad ora, dimostrando di poter tranquillamente sopportare il proprio minutaggio, arrivando nei finali tirati ancora lucido, visto anche il back to back risentito molto da uno spento Garnett.
Il calendario prevede ora a metà dicembre due gare fondamentali in casa contro Utah e NO, utili a dimostrare la vera forza di questa squadra, per poi prepararsi alla [b]sfida natalizia contro i Lakers[/b], che hanno ancora un conto in sospeso e che potranno sfruttare al meglio il fattore campo (tutto esaurito allo Staples già oggi).
Per quanto antipatici, i Celtics dimostrano chiaramente coi fatti di volersi riconfermare campioni, ma la regular season è ancora lunga e di sorprese ne riserva ancora moltissime; stiamo a vedere e mi raccomando…[i]attenti a quei tre[/i]!