Due gli scambi che ieri hanno dato uno scossone alla giornata NBA:
– Nella prima serata italiana è stato ufficializzato lo scambio a tre che ha portato Javaris Crittenton e Mike James a Washington, Antonio Daniels ed una seconda scelta dei Grizzlies agli Hornets ed ha riportato una prima scelta futura dei Grizzlies a Memphis dopo che i Wizards l’avevano ricevuta nello scambio che potrò i diritti su Juan Carlos Navarro nella città di Elvis, nel 2007. [i]Siamo soddisfatti di aver riacquistato una nostra prima scelta”[/i] ha detto [b]Chris Wallace[/b], General Manager and Vice President of Basketball Operations dei Grizzlies [i]” ora possediamo tutte le nostre prime scelte future, siamo padroni del nostro futuro, oltre ad avere un salary cap estremamente flessibile, fatto che ci permetterà di essere estremamente attivi sia sul mercato dei free agents che su quello degli scambi. L’organizzazione augura tutto il meglio possibile a Javaris per il suo futuro ai Wizards.”[/i]
Nello scambio occhio agli Hornets, che sono riusciti a cedere un giocatore, James, fuori dalle rotazioni nonostante con la partenza estiva di Pargo si prevedesse un buono spazio per lui, portandosi a casa Antonio Daniels, coriaceo difensore e buon attaccante, in grado di giocare sia da play che da guardia. Un innalzamento netto della qualità del backcourt che si aggiunge all’arrivo estivo di James Posey. Ora agli Hornets pare manchi giusto un pò di profondità sotto canestro, dove tolti West e Chandler ci sono Hilton Armstrong e Melvin Ely, per poter puntare davvero al titolo, non è detto che visto l’affollamento nel reparto dietro con Daniels, Posey e Paul ci sono anche Morris Peterson, Rasual Butler, Devin Brown e Julian Wright, non possa partire qualcuno per arrivare al tanto agognato 4/5 di qualità in grado di dare minuti di respiro a West e di tamponare le frequenti soste in panca, causa falli, di Chandler.
– Nella nottata italiana invece c’è stato il “botto”: Steve Kerr, discusso GM dei Suns del nuovo corso targato Robert Sarver, ha dato una prima risposta alle domande dei, sempre più scettici, tifosi dei Suns che vedono la franchigia dell’Arizona annaspare all’ottavo posto ad Ovest, con i Mavs in furiosa rimonta. I Suns infatti sono i protagonisti del mercato di giornata, avendo spedito Raja Bell, Boris Diaw e Sean Singletary ai Charlotte Bobcats in cambio di Jason Richardson, Jared Dudley ed una seconda scelta 2010. [i]” Richardson è atletico e ci da un giocatore di alto livello in attacco”[/i] ha detto Kerr a margine dello scambio [i]”lui è anche un eccellente difensore, inoltre è un giocatore conosciuto nella lega per il suo buon carattere e la sua professionalità, tutte qualità che ai Suns cerchiamo nei nostri giocatori”[/i]. Richardson in soldoni permetterà ai Suns di tornare una potenza prettamente offensiva, visto che l’esperimento messo in atto da Kerr e Terry Porter di trasformarli in una squadra “normale” è miseramente fallito. J-Rich come lo chiamano i tifosi, è un buonissimo tiratore dalla lunga, un ottimo uomo da contropiede, grazie a doti atletiche di primissimo livello (ed ai Suns c’è pur sempre Nash..) ma tornerà utilissimo anche per punire, visto il suo ottimo tiro dalla lunga, i raddoppi in post basso su Amare Stoudemire e Shaquille O’Neal. A margine dello scambio c’è poi anche Jared Dudley, comboforward di grande forza ed impegno, atleticamente di alto livello, porterà ai Suns grande forza atletica, punti dalla spazzatura e rimbalzi. Andrà ad insidieare, se tutto girerà per il verso giusto, Matt Barnes e Grant Hill per il suolo di ala piccola.
Una trade priva di senso per i Bobcats, a prima vista, ma in molti sostengono che sia lo scotto da pagare una volta che hai preso Larry Brown come allenatore, vista la sua nota isteria nel prendere e scaricare giocatori alla velocità del suono (tant’è che l’ultimo posto dove ha davvero reso per le sue qualità è stato Detroit dove Dumars mise in chiaro sin da subito che sarebbe stato firmato solo ed esclusivamente per allenare, senza metter becco nelle questioni di mercato). Ora i Bobcats si trovano con un grosso problema in attacco, visto che prima del ritorno di Richardson dall’infortunio erano il trentesimo attacco della lega, ed ora perdono il principale cannoniere della squadra, uomo da 19 punti e 4 rimbalzi di media con il 44% dal campo ed il 46% dalla lunga distanza.
La chiave dello scambio, in ottica Bobcats, è rappresentata da Boris Diaw, che teoricamente andrà a chiudere il buco che c’è in ala grande (il rientrante May non convince) dando anche minuti in ala piccola dove Morrison sembra essere il prossimo indiziato di cessione. Il problema è che Diaw è [i]undersized[/i] per giocare esclusivamente da ala forte, in qualsiasi sistema che non sia il run and gun (o up tempo come piace chiamarlo oggi) di D’Antoni, e che ritornando al discorso della mancanza di punti nelle mani, non aiuta certo Charlotte, essendo un giocatore di sostanza ed intelligenza ma non certo uno scorer.
Bell, pretoriano di Brown che lo “inventò” a Philly, andrà a rimpolpare la panchina, permettendo ai Bobcats di giocare continuativamente con D.J. Augustin e Raymond Felton nel backcourt, portando difesa e tiro sugli scarichi.
Charlotte inoltre, sfruttando i contratti in scadenza nel 2010 di Bell, Felton, May ed Adam Morrison, potrebbe presentarsi ai nastri dell’estate più importante di questo scorcio di nuovo millennio (in ottica NBA, ovviamente) con molti soldi da spendere, andando circa 12 milioni sotto il cap (il conto preciso andrò fatto con i prossimi giocatori scelti al draft) non è chiaro però come sia possibile, da parte di Jordan e soci, convincere LeBron James o Chris Bosh a scegliere Charlotte.
Dal canto suo Kerr con questo scambio abbassa di circa 1 milione di dollari l’ammontare del salary cap dei Suns per questa stagione, una mossa non banale se si considera che i Suns sono al limite della luxury-tax e che, dovendo rispettare le regole della lega e firmare almeno un altro giocatore, molto probabilmente entreranno in regime di luxury-tax.