[b][u]Efes Pilsen – Armani Jeans Milano 74-67 (28-19, 11-18, 15-17, 20-13)[/b][/u]
[b]Statistiche:[/b]
[u]Efes Pilsen:[/u] Smith 12 (4-6, 1-5), Shumpert 0 (0-2, 0-1), Thornton 10 (2-4, 1-3), Gonlum4 (1-3), Vujanic 20 (2-3, 4-6), Peker 19 (6-10), Kakiouzis 5 (1-2, 1-3), Drobnjak 0 (0-2, 0-1), Hammond 2 (1-1, 0-3), Guler 0, Arslan 2 (1-1, 0-3).
[u]Armani Jeans:[/u] Bulleri 14 (4-5, 1-3), Hall 7 (2-4, 1-3), Sow 4 (2-4), Mordente 9 (0-1, 3-4), Vitali 3 (0-1, 0-4), Thomas 5 (1-1, 1-3), Rocca 11 (4-7), Katelynas 8 (4-5, 0-2), Sangarè 3 (1-2), Hawkins 3 (1-5, 0-1).
[u]Rimbalzi:[/u] 9 Peker, 8 Rocca.
[u]Assists:[/u] 5 Bulleri, 4 Smith, Vujanic.
[u]Valutazione:[/u] Peker 31, Bulleri 19.
Come ha detto Meo Sacchetti proprio nelle mura del Palalido domenica, non c’è una buona sconfitta, perchè si torna a casa con zero punti comunque.
Milano, però, ha saputo dimostrare il grandissimo carattere che la contraddistingue da ormai un mese a questa parte.
Nonostante la coppia Thomas-Hawkins produca la miseria di 8 punti, la squadra rimane in partita fino alla sirena, contro un Efes che esprime un gioco offensivo inversamente proporzionale alla quantità di talento a roster.
Milano parte soffrendo subito la fisicità del duo di enfant du pais Peker e Gonlum, che spazzano via di puro fisico Rocca ed Hall, costringendoli a falli tanto banali quanto dubbi.
La difesa biancorossa non è incisiva, Sangarè spende tre falli presto su Vujanic e i ben 10 liberi tentati (con altrettanti canestri), scavano il primo solco del match.
Mordente estrae dal cilindro una scarica di tre triple, mista ad una grande difesa per riportare di peso Milano in partita ed al riposo lungo, il risultato è quantomai in bilico, con i soli Vujanic e Peker a menare le danze per i turchi.
Ataman non trova risposte da Shumpert, Drobnjak ed Arslan (addirittura dannoso) e si affida molto poco a Kakiouzis che poteva essere impiegato di più e meglio. Smith fatica a trovare ritmo ed allora Milano dopo il primo break subito torna a contatto con le magistrali giocate di Bulleri. L’uomo da Cecina è uno dei pochi che sa cos’è la fisicità dell’eurolega ed infatti si prende molte responsabilità sia dal punto di vista personale che per i compagni, in modo tanto diligente quanto fruttuoso.
E’ un continuo scambio di break, con l’Efes che prova a scappare e Milano che in qualche modo riesce sempre a tornare a contatto, soprattutto grazie ad un Katelynas versione lusso sui due lati del campo. L’ultimo break firmato da Peker, pare essere decisivo, ma ancora Katelynas ed una bomba in transizione di Thomas riportano tutto ad un possesso di distanza, prima che la bomba di Smith in versione cobra, non rintuzzi la rimonta ed obblighi Milano ad affrettare i tempi, ricavando solamente un divario che forse è quasi generoso per la truppa di Ataman.
Pare chiaro che eccezion fatta per Sow, Milano sia troppo undersize per l’eurolega, vista anche la fatica che fa Hall per tenere i pariruolo, ma ciò che fan ben sperare è l’identità e la chimica che si sono create dopo la vittoria con Mosca. C’è cooperazione e voglia di sacrificarsi; indubbiamente l’attacco e la spettacolarità non la fanno da padroni, però piccoli ma costanti passi in avanti vengono fatti da un gruppo che ha una qualità fondamentale: il rialzarsi sempre dai KO tecnici.
Mancano tre partite, saranno altrettante finali. Le possibilità di passare il turno sono molto risicate, ma già lo scontro di mercoledi prossimo col Partizan potrà dare indicazioni definitive.
[b]Play of the game:[/b] Vujanic salta Bulleri, andando ad appoggiare due facili punti, prima che arrivi Katelynas dal lato debole a spazzare con una sontuosa stoppata.