Perchè la stagione dell’Armani Jeans di quest’anno è riconducibile a livello di risultati a quella scorsa, ma ha qualcosa alla base che la differenzia in modo abbastanza netto?
Perchè la società ha basi e credenziali diverse rispetto alla scorsa stagione.
Dopo il -36 di Siena della stagione passata, le diffocltà di Markovski e gli infortuni a catena, la vecchia “società” aveva deciso per l’epurazione completa, con una rivoluzione che avrebbe fatto impallidire quella copernicana degli inizi del 500.
Quest’anno la squadra ha subito un numero di [B]infortuni[/b] pari solo (forse) a quella dei concittadini rossoneri del calcio, ma ha dimostrato delle basi caratteriali e di attitudine davvero interessanti, che hanno fatto si che il pessimismo cosmico di molti tifosi, non avesse la meglio sulla concretezza del progetto.
Con le rotazioni ridotte a sette effettivi ha giocato in campionato ed eurolega senza andare sotto realmente con nessuno (eccezion fatta per la partita di Mosca), inanellando però una serie importante di sconfitte di misura che hanno creato un malcontento diffuso nei tifosi ed un pò di sfiducia nei giocatori. Ricordiamo [b]grossi vantaggi dilapidati[/b] in poco tempo (vedi i match con Virtus e Premiata in casa, a Belgrado e Madrid in eurolega), figli di una rotazione ridottissima ed un roster di atleti nella media. Il primo sussulto di orgoglio arriva in quel di Ferrara con una vittoria a fil di sirena targata Mike Hall, tre giorni prima di dilapidare i celeberrimi (e probabilmente pesantissimi ai fini della qualificazione alle top 16) 5 punti e possesso in 51 secondi di ordinaria follia ispanica. Da quel momento sono arrivate quattro vittorie su cinque in campionato (compreso un altro buzzer di Hall a Teramo) e tre vittorie in quattro match in eurolega.
Quello che rende questa stagione speciale è [b]la vittoria casalinga contro i campioni d’Europa del Cska[/b] in una partita che rimarrà impressa indelebilmente nella storia biancorossa. Il CSKA, giocando un basket esiziale, è andato subito via nel punteggio raggiungendo anche il +20, ma poi una commovente prova di forza-nervi-attributi, ha permesso alla truppa di Bucchi di ritornare punto a punto, inibendo il miglior attacco del continente. Un pizzico di buona sorte ed un Hawkins formato superstar, hanno regalato una gioia difficilmente ripetibile ai tifosi del Forum.
E’ stato il turning point a livello di convinzione e tutte le partite che prima finivano con una sconfitta sul filo di lana, si sono trasformate in discrete vittorie, figlie di una rotazione maggiore, un apporto più qualitativo di alcuni componenti (Mordente, Sangarè e Bulleri su tutti) e di un’identità difensiva e di combattimento che questa squadra si porterà dietro per tutta la sua stagione.
Ovviamente nel momento in cui questa aggressione sportiva viene meno, emergono tutti i [b]limiti talentuosi[/b], che rimangono abbastanza evidenti: pochi creatori dal palleggio, nessun lungo bidimensionale ed una circolazione di palla che, soprattutto con Vitali in campo, tende a stagnare e scontentare giocatori di ritmo come Hall e Thomas.
Nell’ultima uscita casalinga contro la Fortitudo, dopo la vittoria importante contro il Partizan, si sono notate tutte queste difficoltà strutturali. Giocando una partita sotto il par, nel quale le lotte di reattività sono stati quasi sempre perse per una frazione di secondo, la squadra è rimasta sempre unita ed è arrivata comunque ad una stoppata dalla vittoria. Nel momento in cui Hawkins trova uno dei pochi bipedi in grado di tenerlo sia fisicamente che tecnicamente (Jamont Gordon), l’attacco diventa quasi un’avventura affidata alle mani di buone seconde punte, ma non di creatori talentuosi.
E’ stata la terza sconfitta casalinga di stagione e lo scarto totale di punti nelle sconfitte è stato 6 equamente distribuito. Bucchi ha sempre lucidamente analizzato la squadra, affermando che il gruppo ed il lavoro è sempre stato di buon livello e di grande professionalità, ma ha anche compreso che nel momento in cui questa squadra ha un centesimo in meno di “fame” rischia di perdere tante partite.
Dal punto di vista dei movimenti di mercato (mancati) ci sentiamo di sposare l’idea societaria di non intervenire frettolosamente con il taglio di Hall, che poi si è dimostrato molto utile alla causa. Ora, però, stabilizzata la situazione, la priorità sarebbe quella di prendere proprio un lungo bidimensionale che possa supplire alle persistenti lune dell’ex Tulsa 66ers, perchè Katelynas può fornire un apporto di sostanza, ma di non eccessiva qualità.
Per il nuovo anno Bucchi si augura di non avere gli infortuni del 2008 e di trovare qualche vittoria importante di qualità, magari lontano dal Forum. Il primo passo obbligato è la partita interna con il Real Madrid che è un “must win game” per poter accedere alle top 16.
Per il campionato il tour de Force Treviso, Lottomatica e Siena sarà provante dal punto di vista della classifica, ma sarà un ulteriore test per vedere come la squadra potrà competere nei playoffs prossimi.