[b]Scavolini Spar Pesaro GMac Bologna 99-72 (29-25; 51-39; 75-55)[/b]
A distanza di neanche due mesi anche la seconda squadra bolognese (citata in rigoroso ordine cronologico) subisce una pesante lezione di pallacanestro allAdriatic Arena, dove la resistenza alle folate imperiose della squadra di casa dura poco più di un quarto prima che la partita prenda una direzione ben precisa verso la panchina pesarese.
Va detto, ad onor del vero, che gli ospiti presentavano una formazione a dir poco rimaneggiata, viste le importanti assenze di Lamma, Woods, Slokar, Bagaric ed Achara, ma quello che si è vistio questa sera sul parquet di casa della Scavolini Spar è stato limpietoso confronto tra una formazione concentrata e decisa (seppur minata anchessa dalle importanti assenze di Van Rossom e Zukauskas) ed una con preoccupanti problemi di regia e di coesione tra i giocatori.
La cornice di pubblico è quella dei giorni migliori, visto che il confronto tra le due formazioni è tradizionalmente sentito su entrambe le sponde, e quindi al consueto contingente di trasferta dei fedelissimi tifosi fortitudini si aggiunge una particolare affluenza del pubblico di casa, per un totale di quasi ottomila spettatori.
Pesaro ha tra le sue fila il nuovo arrivato Nardi, che però il febbricitante Sacripanti lascia in panchina per dare spazio al consueto starting five; dallaltra parte, vista la carenza di uomini a disposizione, Pancotto lancia in quintetto addirittura il giovane Fin.
Linizio del match è pirotecnico. La Scavolini Spar ha in mente un disegno ben preciso e parte subito a spron battuto, ma la GMac ribatte prontamente colpo su colpo; sul campo la conseguenza è un basket da anni 80, giocato a mille allora, senza tanti tatticismi a e con difese a dir poco molto allegre.
Tuttavia la Fortitudo, poggiandosi sullingombrante ombrello di Papadopoulos in difesa e sul redivivo Fucka in attacco, piazza un minibreak che la porta sul 9-14 dopo quattro minuti; la concentratissima Pesaro di questa sera non si fa di certo spaventare ed in un minuto si riporta in parità per poi continuare a macinare il suo gioco in velocità, nel quale fa la sua pregevolissima figura anche il razzente Nardi con un paio di giocate di grande qualità.
In chiusura di quarto si sveglia la triade formata da Hicks, Hurd e Curry e Pesaro prova lallungo; la Fortitudo comincia ad avere già il fiato corto, ma qualche giocata estemporanea di Gordon consente ai suoi di rimanere in scia, al suono della prima sirena, sul 29-25.
Al rientro in campo il copione non cambia. Nardi si rivela una piacevole sorpresa ma è ogni giocatore ad apportare il suo contributo, compresi il solito esplosivo Akindele ed un tonico Myers; dallaltra parte Fucka è esemplare ma è anche troppo solo e poco servito, dal momento che la regia di Huertas è dir poco evanescente mentre quella di Gordon non si può neanche definire tale.
Così, dopo che nei primi minuti la GMac cerca ancora con risultati discreti di rimanere nel match, con il trascorrere del tempo la forbice inevitabilmente si allarga; a 6 minuti dalla fine del quarto la Scavolini Spar è ancora avanti 38-33 ma poi, complici le nefandezze offensive dei sopra citati giocatori (cui va aggiunta la prova incolore di Mancinelli), i pesaresi prendono il largo con Hurd e Hicks fino al volare sul 51-39, punteggio che suggella il finale di secondo quarto e coincide con il massimo vantaggio per i padroni di casa.
Allintervallo va debitamente segnalato come i padroni di casa abbiano tirato con un fantasmagorico 76% da due punti e con un 60% totale che dice molto sulla consistenza della difesa della GMac.
Al rientro in campo la Fortitudo capisce che è il momento di reagire e prova ad intralciare il perfetto meccanismo dei biancorossi di casa; in effetti nei primi minuti, grazie anche ad un difesa finalmente un po più aggressiva dei bolognesi, la partita diventa più farraginosa e nervosa.
Si tratta comunque di un break di non più di 4 minuti in cui la GMac, pur impedendo alla Scavolini le conclusioni rapide e facili del primo tempo, non va oltre il contenimento dello scarto entro i dieci punti, prima che la premiata ditta Hicks ed Akindele non dia la spallata decisiva alla partita; una schiacciata imperiosa del nigeriano, oltre a divellere il ferro avversario, porta i suoi sul 64-47 a circa 4 minuti dalla fine, tra il tripudio dei tifosi di casa, oggi caldi ed appassionati come non mai in questa stagione.
La rottura del ferro provoca una forzata pausa che potrebbe nuocere ai padroni di casa, ma così non è perché oramai gli ospiti non trovano più il bandolo della matassa e si abbandonano (in primis gli americani) alla ricerca di conclusioni individuali il più delle volte scriteriate.
Il terzo quarto si conclude così sul 75-55, massimo vantaggio per i padroni di casa, peraltro già toccato dei minuti immediatamente precedenti.
La partita è virtualmente terminata ma, qualora vi fossero ancora dei dubbi, in apertura di ultima frazione due triple di Nardi portano subito i suoi sull81-58, prima che Pancotto chiami il time out della disperazione.
Nulla da fare, tuttavia, al rientro: Huertas e Mancinelli sono due ectoplasmi, mentre Gordon e Strawberry continuano a giocare per conto loro; solo Fucka continua a lottare ed anche Papadopoulos, spesso ignorato dai suoi piccoli, prova inutilmente a farsi vedere.
La Scavolini Spar, invece, è uno stupendo spettacolo di coralità, come dimostrano i sei uomini doppia cifra al termine della partita; tra questi però svetta il diesel Hicks, ancora una volta miglior marcatore dei suoi, come testimoniato dai suoi 24 punti segnati quasi in punta di piedi.
Tra gli inevitabili sfottò dei padroni di casa e lincessante tifo della Fossa dei Leoni, la partita si trascina fino al punteggio finale di 99-72, premiando una formazione che, se riesce produrre il proprio gioco, è un vero spettacolo per gli occhi.
[b]Play of the game[/b]: la Scavolini Spar vista questa sera è stata un concentrato di bel gioco e scegliere lazione della partita è unimpresa assai ardua. Alla fine ancora una volta ci pare giusto premiare lesplosività di Akindele che, dopo aver rifilato le consuete e spettacolari stoppate nel corso di tutto il match, nel terzo quarto, dopo aver recuperato un combattuto rimbalzo difensivo, parte in palleggio in contropiede, serve Stanic che ricambia la cortesia e consente al nigeriano di volare in terzo tempo e di piazzare una schiacciata imperiosa che provoca la rottura del ferro ed un fallo tecnico. Poco male, la partita era oramai decisa ed il pubblico ha dimostrato di aver apprezzato ugualmente.
[b]Sacripanti[/b]: [i]ringrazio di cuore il mio assistente Giacomo Baioni che ha preparato perfettamente la partita al mio posto, visto che per tutta la settimana ho avuto 39 di febbre, quindi cedo volentieri la parola a lui. Baioni: I ragazzi sono stati molto diligenti nelleseguire i piani da noi preparati durante la settimana, ovvero giocare spesso con pick&roll e continuamente in velocità per mettere in difficoltà i loro lunghi un po statici. E stato bravo Stanic a dirigere alla perfezione la squadra ed a coinvolgere Hicks e Hurd ed altrettanto bravo è stato Nardi, considerato che è appena arrivato. Inoltre siamo riusciti nellintento di difendere in maniera molto aggressiva su Gordon e Strawberry e direi che ci siamo riusciti perché, nonostante abbiano segnato discreti bottini, non sono mai riusciti ad effettuare tiri facili. Poi, una volta impostata bene la partita, è venuto fuori il nostro grande entusiasmo, come spesso accade quando giochiamo in casa, che ci ha permesso di volare sulle ali della fiducia. Nardi, a mio parere, ha fatto una grande prestazione: è arrivato da soli tre giorni, ma ha un grande entusiasmo ed una grande voglia di imparare, anche perché sa bene che deve costruirsi una carriera in Europa.[/i]
[b]Pancotto[/b]: [i]Ci dobbiamo ritenere tutti responsabili di questa brutta sconfitta e nessuno può accampare alcuna scusa. Anche dopo la vittoria di Milano avevo ammonito che non eravamo ancora fuori dal nostro periodo buio ed avevo invitato ad attendere quanto meno questa partita: la risposta è sotto gli occhi di tutti. I difetti di questa squadra sono ancora tutti lì e dobbiamo ancora lavorare duro. Alle prime difficoltà ci siamo smarriti, concedendo a Pesaro i contropiede, il gioco in velocità e di poter tirare nei primi dieci secondi dellazione..in poche parole il loro gioco più congeniale. Noi, invece, ci siamo intestarditi nel tiro da tre e a voler essere troppo individualisti; il basket è un gioco di squadra e noi, al contrario, abbiamo cercato a turno di risolvere individualmente la partita. Non mi sembra proprio il caso di accampare scuse per le nostre assenza, vista la pessima prestazione odierna. I nostri americani sono molto giovani; molto talentuosi ma anche molto inesperti e quindi incorrono ancora in qualche errore di gioventù.[/i]
[b]Scavolini Gruppo Spar Pesaro[/b]: Tomassini, Stanic 6 (2/4 da tre), Curry 18 (4/5 2/3), Nardi 10 (2/3 2/3), Akindele 12 (3/5 0/1), Myers 11 (2/2 1/3), Hicks 24 (8/14 2/5), Gjinaj, Shaw 6 (3/5), Amici n.e., Giampaoli n.e., Hurd 12 (4/6 1/1).
[b]GMac Bologna[b]: Huertas 9 (4/8), Gordon 16 (5/6 1/4), Mancinelli 2 (1/4 0/3), Cittadini 2 (1/2), Malaventura 3 (0/1 0/3), Montano n.e., Strawberry 15 (6/12 0/5), Papadopoulos 7 (3/6), Fucka 18 (4/6 2/3), Landuzzi n.e., Borra n.e., Fin.