Teramo sbanca il Paladozza e chiude al terzo posto il girone di andata del massimo campionato italiano di basket. Ci potevano essere tutte le premesse per una sconfitta ma la squadra di coach Capobianco ha compiuto l’ennesimo miracolo della stagione. Si doveva lottare contro una squadra ricca di talento, alla ricerca della propria identità e soprattutto di punti in una classifica traballante oltre il lecito per un Fortitudo abituata a lottare per ben altri traguardi. Perciò, la voglia di riscatto dei biancoblu, le necessità di fare punti, lo sciopero del tifo da parte del gruppo storico della Fossa Bolognese nonché i risultati che davano comunque Teramo terza erano tutti ingredienti ottimi perchè il team guidato dal Presidente Antonetti potesse perdere. E così non è stato. Anzi, partenza bruciante (forse troppo) dei biancorossi che in un quarto piazzano un micidiale break e chiudono in vantaggio 25-14. Poi il rientro prepotente degli uomini di Pancotto in partita con un controbreak micidiale per arrivare alla fine del secondo periodo di gioco sul 41-43 per gli ospiti con una bella penetrazione di Piazza, uno dei tanti ex di turno del match (come Cittadini e Pancotto), che mostra di avere stoffa. Al rientro in campo dal riposo lungo, sono le difese ad avere la meglio sugli attacchi tanto che la frazione si chiude con un irreale 11-12 ma sempre con la BancaTercas avanti. Poi gli ultimi dieci minuti sono davvero intensi e altalenanti nel risultato come non mai: prima è la Fortitudo a piazzare un micidiale break di 9-0 portandosi sul 61-55 ma, dopo il time-out chiamato prontamente da Capobianco, Teramo gioca con il piglio della grande squadra e rintuzza le velleità avversarie con un controparziale di 15-1 che di fatto chiude la partita, complice anche l’infortunio di Mancinelli che fino ad allora aveva tenuto in piedi le speranze dei padroni di casa.
Ma vediamo i protagonisti: bene il solito Peppe Poeta che ha anche il merito di essere voluto scendere in campo con un ginocchio gonfio e non al 100% della condizione. In ogni caso 16 di valutazione con 5 assist. Benissimo Brandon Brown (16p. 3r.) che nel primo quarto buca con continuità la retina biancoblu, dedicandosi poi a una difesa pressoché perfetta sugli avanti avversari. Bene Amoroso (12p. 6r,) da cui però si vorrebbe avere più concretezza sottocanestro (3/9 da due è pochino per un 4/5 di ruolo) e bene Piazza che, sentendosi a casa, sostituisce degnamente il play titolare, con 4 punti al suo attivo. Bravo anche Cerella, sempre pronto a farsi trovare pronto nei pochi minuti che gli vengono concessi e importanti anche Jaacks e Hoover che portano il loro mattoncino. Moss? E’ storia arcinota, siamo di fronte a un probabile MVP del campionato e non della partita: ancora una partita da primo della classe: 18 punti con 7/10 dal campo 5 rimbalzi, 3 assist e, per non farsi mancare proprio nulla, anche una stoppata. Qualcuno pretende di più? Dal lato Fortitudo bene il solito Mancinelli (15p. 5r.) che è costretto a uscire dal campo in preda ai crampi dopo essere stato sul parquet per ben 38 minuti, bene Gordon (15p. 6r.), da dimenticare Strawberry (4/14 dal campo) e Woods. Bene il solito Fucka che mette la sua esperienza ma ormai l’età si fa sentire. Da rivedere Huertas e Papadopoulos.
Insomma, Teramo espugna il fortino della F, dimostra di essere la terza forza del campionato e di saper giocare di squadra. Merito di Capobianco che ha creato un gruppo dove non ci sono primedonne, dove il sacrificio viene prima del tabellino personale, dove l’ultimo passaggio è più importante dell’ultimo canestro. E’ forse il miglior Teramo visto da quando è in LegA, che può ambire a un ruolo importante nella griglia della Final Eight conquistata con merito e in una posizione sicuramente privilegiata. E in ogni vittoria dei biancorossi c’è sempre lo zampino di tutti i giocatori. Si chiude, quindi, con un bilancio più che positivo il girone di andata e sicuramente i tifosi potranno sognare risultati davvero importanti per la loro squadra del cuore che, non solo merita di stare lì dov’è, ma che ha dimostrato che con saggezza e programmazione si riescono a costruire squadre vincenti anche senza avere i budget delle squadre più blasonate. Ma prima della Coppa Italia incombe il girone di ritorno e sicuramente ogni partita sarà importante per arrivare quanto prima alla quota salvezza per poi abbandonarsi a voli pindarici di ben altra consistenza.
[b]MVP[/b]: C’è bisogno di dirlo??? David Moss
[b]Play of the Game[/b]: Assist di Poeta per Moss che concretizza l’alley-oop!