Se la missione di Don Nelson è quella di continuare a stupire tutti, devo ammettere che anche quest’anno ci sta riuscendo. Perchè se a basket, storicamente, ci hanno sempre giocato in 5, e con [b]ruoli più o meno definiti[/b], Nelson, da sempre ha optato per giocare con 4 piccoli, o meglio quattro giocatori prettamente perimetrali e veloci, in modo da colpire gli avversari in contropiede a difesa non ancora schierata.
Quest’anno, però, ha voluto esasperare il concetto, e ha accumulato [b]un numero impressionante di guardie[/b], più o meno grosse fisicamente, e sta cercando di farle giocare tutte insieme. Purtroppo per lui [b]con risultati alterni[/b]
A parte Biedrins, che gioca da 5 ma che fa della velocità e della verticalità l’arma più importante, dal rientro in campo di [b]Ellis[/b], dopo il suo incidente motociclistico, Nelson ha schierato infatti dei quintetti con [b]Stephen Jackson[/b], [b]Kelenna Azubuike[/b] e [b]Corey Maggette[/b] da ali, ed [b]Ellis e Crawford da esterni[/b] (nelle sue intenzioni perlomeno, dato il leggero infortunio di Crawford). Un tripudio di guardie schierate per il campo e pronte a correre e a sparare da fuori non appena se ne presenti l’occasione.
E dalla panchina? Altre guardie, come il nostro [b]Belinelli[/b], fuori per i postumi di uno scavigliamento occorso due settimane fa, [b]CJ Watson e Morrow[/b], già autore ad inizio stagione di prove balistiche di tutto rispetto.
In mezzo a tutte queste SG, ovviamente, i Warriors hanno tralasciato di trovare un play per innescarle, e a turno i vari Ellis, Jackson, Watson e Belinelli, dovranno occuparsi di [b]portar palla[/b] e dare il via alle azioni offensive nella Baia.
Che poi, in realtà, il play lo avrebbero anche preso. [b]Marcus Williams[/b] sarebbe infatti arrivato dal New Jersey per dare [b]qualche minuto di playmaking e di fosforo[/b], peccato che il vulcanico coach di Oakland non abbia ancora deciso di scartarlo dal cellophane.
Ricapitolando dunque, i giocatori che dovrebbero avere minuti nelle rotazioni di Nelson sono:
– Ellis: SG utilizzata come PG/SG
– Crawford: SG
– Azubuike: SG utilizzata come SF
– Jackson: SG/SF utilizzata come PF
– Biedrins: C
Gli altri giocatori della rotazione sono:
– Belinelli: SG utilizzata come SG/SF
– Maggette: SG/SF utilizzata come SF/PF
– Morrow: SG
– CJ Watson: PG/SG
– Turiaf: PF/C
– Wright SF/PF utilizzato poco in realtà
Più Randolph, Kurz e Williams a giocarsi qualche garbage time ogni tanto.
In totale, su 11 giocatori utilizzati, 8 (leggasi otto!) sono delle shooting guard, o possono giocare in tale ruolo.
Superfluo dire che tipo di gioco stanno provando a fare i Warriors sia al momento [b]poco redditizio[/b], dato che in difesa pagano con gli interessi un azzardo così forte, e in attacco il gioco così poco ragionato per natura non riesce fluido e così efficace come i tifosi vorrebbero vedere.
E anche il [b]record[/b] attualmente non è dei più edificanti. Al momento attuale siamo [b]14-31[/b] e paiono lontanissimi i fasti di soli 2 anni fa, quando l’onda gialla fece naufragare al primo turno dei Playoff i favoritissimi Mavs, o anche solo lo scorso anno, quando solo all’ultima gara non sono riusciti ad arrivare alla post season.
[b]Don Nelson a dicembre ha iniziato a mettere le mani avanti, dicendo che difficilmente i playoff quest’anno sarebbero stati acciuffati[/b]. E prima di lui c’ erano anche arrivati tutti i tifosi e tutti gli addetti ai lavori.
La squadra, come descritto sopra, è stata costruita senza capo nè coda, e la [b]separazione da Baron Davis è stata dolorosa[/b] sia per i Warriors che per l’ex pretoriano di Nelson, tanto che si era anche ventilata un’ipotesi di ricongiungimento. Giova dire che data la difficoltà dell’operazione si poteva trattare più di una boutade che di una reale eventualità.
Ora non resta che capire come portare il roster attuale a rendere al meglio, soprattutto in ottica futura, magari valorizzando qualche giocatore e provando a scambiarlo prima della deadline cercando qualcuno di più funzionale al gioco, che dopo due o tre partite, parlando da spettatore esterno, [b]non sono nemmeno più divertenti da vedere[/b]. Restano un rebus difensivo troppo complesso da risolvere, e anche offensivamente quello che era un’esasperazione del contropiede e del tiro da tre, è diventata una sinfonia di solisti che portano la palla nella metà campo offensiva e cercano soluzioni improvvisate.
Peccato per [b]Belinelli che aveva dimostrato[/b], quando finalmente lanciato in campo, [b]di poter essere un giocatore da NBA[/b], tra l’altro uno dei pochi in maglia Warriors a provare a costruire azioni offensive strutturate, e che potrebbe ritagliarsi anche un ruolo di [b]scorer dalla panchina[/b], ma che difficilmente potrà emergere in modo continuativo in una squadra imbottita di guardie, solo sfruttando infortuni e minutaggi a disposizione non facilmente prevedibili.
Forse l’analisi è un po’ cruda, ma il declino di una squadra che aveva stupito il mondo è stato davvero troppo rapido per non vedere un futuro piuttosto nero per la franchigia californiana. Vediamo se Nelson saprà nuovamente tirar fuori un coniglio dal cilindro e recupererà la situazione perdente nei prossimi mesi.