[b]Nuovo coach[/b]
Il nuovo coach di Sacramento si chiama Kenny Natt. Ex giocatore dei Kansas City Kings nella stagione 1984/85 [b]è uomo desperienza NBA con discreto chilometraggio alle spalle[/b]. Prima di firmare con i Kings come assistente di Theus allinizio della stagione scorsa, aveva lavorato nello staff tecnico di Mike Brown a Cleveland per tre anni, tra cui ovviamente quello della finale NBA dei Cavs. Prima ancora era stato assistente di Sloan ai Jazz per nove stagioni. Non è testato come capoallenatore a questo livello, ma pare sia stimato dalla dirigenza e da Petrie. Proprio il GM dei Kings si è detto soddisfatto del lavoro finora svolto da Natt nel poco tempo a sua disposizione, sebbene la squadra stia continuando a perdere partite. Il contratto è per ora annuale, ma è possibile che gli venga concessa unestensione fino al termine della stagione 2009/10.
[b]Senza difesa[/b]
Se cè un aspetto su cui il nuovo coach ha davvero molto lavoro da fare è sicuramente lapproccio difensivo. Se è vero che allinterno del roster mancano completamente dei defensive stopper credibili (e questo aiuta la causa dellesonerato Theus, che più di tanto non avrebbe potuto fare), è altrettanto vero che al momento i Kings difendono di squadra in maniera inaccettabile. [b]Nelle ultime 14 partite giocate concedono agli avversari una media di 115.5 punti a gara[/b]. Sono penultimi per punti concessi nella lega – 108.2 dallinizio della stagione ma parametrando le statistiche sui 100 possessi sono decisamente la peggior squadra della lega, poiché gli Warriors, che subiscono quasi 112 punti a partita, concedono ben 7 possessi in più ai propri avversari. Sacramento ha problemi localizzati un po ovunque. Gli esterni faticano a tenere le penetrazioni, Udrih e Martin su tutti, e il concetto di aiuto è praticamente sconosciuto ai lunghi della squadra. Miller è storicamente lacunoso da questo punto di vista e poco intimidatore, Hawes sembra più o meno sulla stessa lunghezza donda anche se stoppa di più, mentre il rookie Thompson è forse quello che dà di più a livello dimpegno, ma è indietro per senso della posizione e comprensione degli angoli. [b]Natt ultimamente ha provato a mescolare le carte proponendo ampi brani di zona fronte dispari[/b], di solito con Salmons in punta, ma in questo modo si espone a raffiche di tiro da fuori che possono costare break decisivi, specie quando lattacco di Sacramento sinceppa. Sui suoi continua a dire che limpegno non manca, ma che i problemi sono causati soprattutto da ingenuità e inesperienza.
[b]Roster e prospettive[/b]
Quella che alla fine dellanno scorso pareva una delle realtà più promettenti dellintera lega, con giovani emergenti e grande flessibilità salariale in vista delle due estati successive, ora appare come [b]una squadra confusa e senza un progetto, obbligata a svendere i suoi pezzi migliori per provare a ricostruire nel lungo periodo[/b]. Miller è sul mercato da più di un mese e le pretendenti non mancano Miami su tutte ma per ora non si è mosso. Con gli Heat si è discusso per una trade con Marion, che scade questestate, ma la trattativa si è arenata quando Miami ha chiesto che venisse inserito nello scambio Salmons al posto del contratto di Kenny Thomas, utile per far quadrare i salari.
Lo stesso Salmons è stato coinvolto da plurime voci riguardo a possibili trasferimenti. Portland avrebbe sondato il terreno offrendo lalbatross in scadenza di Raef LaFrentz, scelte future e probabilmente un altro giocatore tra Rodriguez, Frye e Outlaw. Anche in questo caso sarebbe necessario inserire Kenny Thomas per bilanciare la questione contrattuale.
In generale i Kings sono obbligati a puntare sui loro giovani sperando di pescare nei prossimi mercati dei FA qualche giocatore dimpatto. La coppia di lunghi Hawes-Thompson ha talento e margini di crescita, dietro ci sono Martin e Udrih appena rinovati, oltre a Garcia che è un buon giocatore di ruolo. Tolto il rookie Donte Greene, che avrà bisogno di tempo per esplorare il suo potenziale, tutto il resto sembra spendibile.
[b]Il tanking estremo questanno ha probabilmente poco senso, visto che da più parti si sente parlare di un draft poco profondo e soprattutto difficile da interpretare[/b]. Non cè al momento un candidato sicuro alla prima scelta assoluta, mentre fino alla sesta o settima scelta potrebbe capitare la perla nascosta come uno che non riesce a stare nella lega per più di due anni. Lunica strada percorribile sembra davvero quella di dare via i giocatori richiesti sul mercato e provare a ripartire da quello che si ha già in casa. Sperando in una magata vecchio stile di Petrie.