Ci siamo quasi.
Manca poco più di una settimana al giro di boa della stagione NBA. Giro di boa che come ogni anno è identificato dal weekend dell'[b]All Star Game, che quest’anno si svolgerà a Phoenix[/b].
Come ogni anno da qualche stagione a questa parte, nel weekend si terranno oltre alla partita delle stelle e al rookie challenge, una serie di manifestazioni più o meno meritevoli di attenzione.
Iniziamo subito dalle manifestazioni nate da poco, e francamente anche le meno interessanti:
[U][b]Shooting Stars[/b][/U]
Francamente, una delle cose più indegne dell’All Star Game. La gara di tiro con un giocatore del passato, uno del presente, e una ragazza della WNBA. L’anno scorso vinse San Antonio, con [b]Tim Duncan, David Robinson e Becky Hammon[/b]. Non si sanno i partecipanti di questa edizione, ma francamente, ce ne dimenticheremo anche un paio di minuti dopo la contesa, quindi con buona pace del commissioner Stern.
[U][b]Lo Skill Challenge[/b][/U]
Un altro dei momenti riempitivi del sabato probabilmente con meno appeal, è lo Skill challenge: un percorso in cui i giocatori devono dimostrare abilità nel fare serpentine in palleggio, passaggi e tiri.
L’esperienza delle scorse stagioni dovrebbe dimostrare che non è proprio la gara presa in modo più serio dai partecipanti, e per quest’anno, almeno, sono stati sollevati dal noioso incarico i poco motivati Chris Paul, Steve Nash e Dwyane Wade, anche se gli invitati di quest’anno sono comunque giocatori di prima fascia.
A contendersi l’ambito (beh, non proprio) premio saranno infatti:
[i]- Devin Harris (NJ Nets)
– Jameer Nelson (Orlando Magic)
– Tony Parker (San Antonio Spurs)
– Derrick Rose (Chicago Bulls)[/i]
Dal quartetto, con tutta probabilità si dovrà scartare Nelson, a causa di un infortunio alla spalla rimediato lunedi notte, ancora in fase di valutazione.
volete anche un pronostico ? butto il dollaro su[b] Harris[/b], che sarà euforico per la convocazione all’All Star Game dei grandi.
[U][b]Three Point Shootout[/b][/U]
Una delle gare ormai storiche del sabato, e forse la più interessante, visto il calo di qualità della gara delle schiacciate.
La gara del tiro da tre ha visto prestazioni che sono passate alla storia del gioco, da quella di Mark Price, capace di battere il record fatto alla prima edizione da Larry Bird con 24 punti in finale, a Jason Kapono, vincitore delle ultime due edizioni e capace di pareggiare il record in finale di 24 e di superarlo la scorsa edizione con 25 punti. Quest’anno il tiratore dei Raptors cercherà il three-peat, riuscito finora solo a Bird e a Hodges, capace di mettere ben 19 tiri consecutivi, a cavallo degli anni 80 e 90.
I partecipanti quindi saranno:
[i]- Jason Kapono (Toronto Raptors)
– Daequan Cook (Miami Heat)
– Mike Bibby (Atlanta Hawks)
– Danny Granger (Indiana Pacers)
– Rashard Lewis (Orlando Magic)
– Roger Mason (San Antonio Spurs)[/i]
[b]Chi vincerà ?[/b] Io personalmente credo che si confermerà campione [b]Jason Kapono[/b], forte della sua miglior percentuale in carriera e dell’abitudine a fare questa gara, avendo quindi confidenza con la meccanica di tiro girando intorno ai carrelli. Ma se devo segnalare un outsider, vado su Roger Mason, che ha il rilascio veloce utile per la gara contro il cronometro.
[U][b]Slam Dunk Contest[/b][/U]
Già detto del calo del livello della gara, anche per oggettiva impossibilità a trovare qualcosa di nuovo, si continua a far partecipare alla gara delle schiacciate giocatori non di primissimo livello.
Sarebbe interessante vedere una gara tra Kobe, Lebron, Vince Carter e Tmac (sano), ma ormai i tempi dei grandi alla gara delle schiacciate pare finito, e i partecipanti alla gara saranno quindi:
[i]- Dwight Howard (Orlando Magic)
– Rudy Gay (Memphis Grizzlies)
– Nate Robinson (New York Knicks)
– Rudy Fernandez (Portland Trail Blazers) [/i]
Cosa ci si potrà aspettare da loro ?
Da DH12 di sicuro qualche schiacciata con un po’ di coreografia per coinvolgere il pubblico. Da Gay qualche zompo fuori scala e magari qualche trovata atletica di prima categoria. Da Nate, francamente, speriamo di non aspettarci di nuovo uno stucchevole tentativo di schiacciata ripetuto una decina di volte, anche perchè già solo il fatto che arrivi a schiacciare è di per se notevole, poi però voler per forza combinare qualcosa al volo o con autorimbalzo potrebbe essere troppo complesso per lui e per gli spettatori che lo devono seguire. Da Rudy, votato come ultimo partecipante tramite votazione popolare, non saprei cosa aspettarmi. Ottimo atleta e gran schiacciatore in situazioni di gioco, mi pare un po’ limitato nella fantasia della gara.
Anche qui, se proprio devo fare un nome, vado sulla [b]riconferma di Dwight[/b]. Avere il pubblico dalla propria parte con un atteggiamento guascone, a volte, può influenzare anche la giuria.
[U][b]Rookie Challenge[/b][/U]
Il venerdì si gioca la sfida tra giocatori ai primi anni nella lega. La partita in se potrebbe anche essere interessante, visto che si mettono a confronto giocatori che possono essere il futuro della lega. Peccato che nel rookie challenge del 2003, quella che doveva essere
la gara tra i migliori prospetti del decennio, è stata trasformata in una sorta di gara delle schiaccciate tra i due principali attori, Melo e LBJ. Da quell’esibizione, la credibilità della partita è leggermente andata a sud, e anche quest’anno andrà presa per una partitella di esibizione tra giocatori che vorranno far vedere più spettacolo che una partita vera e propria, tra l’altro con la sfortuna, per noi italiani, di non poter vedere in campo due nostri connazionali. [b]Belinelli, tra i sophomore[/b], avrebbe avuto qualche chance per giocare se non avesse avuto un infortunio alla caviglia che lo ha bloccato proprio nel suo momento più brillante, a un mese dalla convocazione. Discorso simile per il nostro [b]Gallinari per i rookies[/b], che a causa dei problemi alla schiena, ha iniziato troppo tardi, e limitato poi al suo rientro, la stagione di Danilo.
Ecco comunque i due roster:
[u][I]Rookies[/I][/u]
[i]- Michael Beasley – F (Miami Heat)
– Rudy Fernandez – F (Portland Trail Blazers)
– Marc Gasol – C (Memphis Grizzlies)
– Eric Gordon – G (LA Clippers)
– Brook Lopez – C (NJ Nets)
– O.J. Mayo – G (Memphis Grizzlies)
– Greg Oden – C (Portland Trail Blazers)
– Derrick Rose – G (Chicago Bulls)
– Russell Westbrook – G (OC Thunder)[/i]
[U][I]Sophomore[/i][/U]
[i]- Aaron Brooks – G (Houston Rockets)
– Wilson Chandler – F (New York Knicks)
– Kevin Durant – F (OC Thunder)
– Jeff Green – G (OC Thunder)
– Al Horford – C (Atlanta Hawks)
– Luis Scola – F (Houston Rockets)
– Al Thornton – F (LA Clippers)
– Rodney Stuckey – G (Detroit Pistons)
– Thaddeus Young – F (Philadelfia 76ers)[/i]
Il mio dollaro va sui [b]Rookies, Durant permettendo[/b], che potrebbero avere più giocatori adatti al tipo di partita che sarà. Aspettiamoci giocate spettacolari da Mayo, Rose, Westbrook e Beasley. Se dovessi indicare anche un probabile [b]MVP[/b], andrei con [b]O.J. Mayo[/b], che cercherà in tutti i modi di catalizzare su di se la contesa.
[U][B]All Star Game[/B][/U]
Finalmente, se avete avuto la pazienza di finire questo articolo, arriviamo al piatto forte. L’All Star Game dei grandi. Iniziamo subito con una buona notizia: siamo riusciti a scampare il cinese sbagliato alla partita delle stelle. Si, perchè Yi Yinlian, l’ala di New Jersey, è veramente andato ad un soffio dal prendere il posto in quintetto di Kevin Garnett, data l’alta densità di popolazione votante con gli occhi a mandorla. Francamente, con tutto il rispetto, sarebbe stato troppo vederlo in campo come starter, e le gerarchie son state rispettate. Certo fa pensare il fatto che abbia preso più voti di quella che dovrebbe essere la stella della squadra, Vincredible Carter, ma si sa, un sistema di votazione come quello in auge, il rischio di trovarsi a fare i conti con un quintetto non propriamente meritevole è sempre dietro l’angolo.
Scampato il pericolo, vediamo chi saranno i protagonisti della domenica:
[B]EAST[/b]
[u][i]Starters[/i][/u]
[i]- LeBron James – F (Cleveland Cavs)
– Kevin Garnett – F (Boston Celtics)
– Dwight Howard – C (Orlando Magic)
– Allen Iverson – G (Detroit Pistons)
– Dwyane Wade – G (Miami Heat)[/i]
[U]Reserves[/U]
– Jameer Nelson – G (Orlando Magic)
– Davin Harris – G (New Jersey Nets)
– Joe Johnson – G (Atlanta Hawks)
– Danny Granger – F (Indiana Pacers)
– Paul Pierce – F (Boston Celtics)
– Rashard Lewis – F (Orlando Magic)
– Chris Bosh – F (Toronto Raptors)
Anche per la gara delle stelle, c’è da registrare il probabile forfait di Jameer Nelson, a causa dell’infortunio alla spalla. Un peccato, anche perchè il play dei Magic ha dimostrato quest’anno di meritare la chiamata alla partita delle stelle. A rimpiazzarlo potrebbe essere chiamato [b]Mo Williams[/b], protagonista della cavalcata dei Cavs e in un ottimo momento della stagione. La sua convocazione inoltre potrebbe anche avere motivazioni più “politiche” se è vero che da cleveland hanno fatto notare che un solo convocato dei Cavs, che ha il miglior record a Est, sia un po’ poco, anche se LBJ potrebbe essere il primo, secondo e terzo giocatore della squadra. E a dimostrazione di quanto le convocazioni tengano conto dei record, ecco la consacrazione della buona stagone dei Magic, che è l’unica squadra a piazzare ben tre giocatori all’All Star Game. C’è da dire che uno dei tre, [b]Rashard Lewis[/b], pare essere quello dei 12 partecipanti, quello un po’ [b]meno meritevole[/b], non ci sarebbe stato alcuno scandalo infatti a convocare [b]al suo posto David Lee[/b], il giocatore che più incarna lo spirito di squadra dei Knicks che stanno stupendo la lega con un record tutto sommato positivo.
Piccolezze comunque. Le convocazioni sono state tutto sommato corrette, e scegliere Lee al posto di Lewis o Williams o, perchè no, un [b]sorprendente Derrick Rose[/b], al posto di Nelson sarebbero scelte più dettate da gusti personali o sfumature sui record di squadra piuttosto che meriti effettivi.
[b]Il coach[/b] sarà ovviamente quello con il miglior record a metà stagione, ovvero quello di Brown dei Cavs, scelta giusta perchè dettata dai numeri, ma anche dal punto di vista meritocratico. A mio avviso [b]Mike Brown[/b] si merita di guidare una selezione di stelle, aumentando anche il credito di Cleveland verso la lega.
[B]WEST[/b]
[u][i]Starters[/i][/U]
– Tim Duncan – F (San Antonio Spurs)
– Amare Stoudemire – F (Phoenix Suns)
– Yao Ming – C (Houston Rockets)
– Kobe Bryant – G (LA Lakers)
– Chris Paul – G (New Orleans Hornets)[/i]
[U]Reserves[/U]
– Chauncey Billups – G (Denver Nuggets)
– Tony Parker – G (San Antonio Spurs)
– Brandon Roy – G (Portland Trail Blazers)
– David West – F (New Orleans Hornets)
– Dirk Nowitzki – F (Dallas Mavericks)
– Pau Gasol – F (LA Lakers)
– Shaquille O’Neal – C (Phoenix Suns)
Non c’è che dire, solo in una partita di esibizione si può portare un roster con l’assoluta [b]mancanza di ali piccole[/b] e con ben 5 giocatori che hanno giocato o che possono giocare da centri (Shaq, Yao, Amare, Duncan e Gasol). L’unico del roster che può giocare 3 è Brandon Roy, quindi ci dovremo aspettare anche molti minuti con un quintetto molto lungo. Proprio la mancanza di un’ala piccola fa saltare all’occhio quello che forse è il giocatore “imbucato” ad Ovest. [b]David West[/b], infatti, pare aver goduto di un eccesso di considerazione, più che altro perchè troppo alle prese con guai fisici per poter dimostrare di essere fra le migliori ali della conference. Un [b]Kevin Durant[/b], al suo posto, sarebbe stato il giocatore giusto. Kevin, seppure solo al secondo anno, ha dimostrato che in quanto di buono fatto questa stagione da Oklahoma City porta molto più che la sua firma.
A mio avviso, inoltre, sempre per i problemi fisici che hanno fermato West per gran parte della stagione, altri giocatori che avrebbero potuto far parte della gara sarebbero stati [b]Millsap[/b], volendone premiare l’ormai acquiizione dello scettro di Boozer a Utah, o [b]Al Jefferson[/b], che seppur in un contesto decisamente perdente come quello di Minnesota, sta mettendo su cifre importanti e sta facendo vedere un gioco offensivo dalla varietà importante.
Spiace inoltre che[b] a mancare alla partita[/b] siano gente come [b]Steve Nash o Deron Williams[/b], ma [b]tenere fuori il Billups che ha trasformato Denver[/b] in una squadra vincente, o il [b]Tony Parker in modalità pilota automatico[/b] di questa prima parte di stagione era francamente troppo difficile[/b].
Da notare inoltre come sotto il cielo dell’Arizona si riuniranno insieme, nella stessa squadra dopo qualche anno, di Kobe Bryant, Shaquille O’Neal e Phil Jackson, coach dell’Ovest grazie al seeding numero uno dei Lakers. C’è da scommeterci che i tre tireranno su qualche siparietto degno di nota, probabilmente con coach Zen attore non protagonista.
[U][i]Il pronostico[/i][/U]
Difficile fare un pronostico in una gara del genere, ma anche qui, se devo buttare il solito dollaro, vado sull’Ovest del trio [b]Shaq-kobe-Zen[/b], che ridendo e scherzando non avranno voglia di perdere nemmeno questa gara. [b]MVP ? Io vado su Chris Paul[/b], che nonostante un leggero infortunio alla coscia dovrebbe recuperare in tempo. Se non dovesse essere fisicamente a posto, invece, andrei sul mamba, che ha iniziato a scaldare i motori in tempo con i 61 punti al Madison Square Garden.
In tutto questo però il vero show sarà la rivincita della [b]gara di ballo[/b] tra Howard, James e Shaq, ma qui il vincitore non è quotato. Troppo avanti il Diesel quando si tratta di dare spettacolo.
Attendiamo allora poco più di una settimana e prepariamoci ad un altro weekend divertente.
[b]WE LOVE THIS GAME![/b]