Il Prokom inaugura per queste top 16 la sua nuov Gdynia Sports Arena , ma più che uno sfarzoso palazzetto a norma di eurolega, sembra una palestra mal illuminata dell’hinterland milanese. I giocatori sembrano colpiti da itterizia a causa delle luci giallastre, il rilfesso sul parquet e le ombre che si aggirano per il campo sono qualcosa di inconcepibile ed infine anche la partita non offre necessariamente uno spettacolo sempre impeccabile.
Milano parte con il piglio sonnolento che la contraddistingue in questo periodo e la coppia Burrell-Ewing sigla un parziale di 7-0 che cruccia non poco Bucchi. Sow è in campo, mentre Thomas e Taylor sono a Milano; lo stesso senegalese è molto attivo sui due lati del campo, ma sembra quasi sentire la pressione con errori abbastanza marchiani.
Chi è leggero come una piuma è Hollis Price che con 15 punti nel solo primo quarto (chiuderà a 19), regala a Milano un vantaggio di sette lunghezze alla prima sirena, che sembra già poter aprire una partita in discesa per Milano.
L’ex Lietuvos si siede in panchina in debito di ossigeno, ma Milano continua a mantenere un vantaggio rassicurante. L’innesto di Rocca produce subito i suoi tre falli, Vitali pare decisamente fuori partita (-7 di valutazione e 2-16 dal campo) ed Hall è ai margini del match dal punto di vista offensivo, ma i polacchi non capitalizzano sulla grande verve agonistica di Pat Burke (8 punti nella frazione e 17 di valutazione alla fine), e si trovano ad inseguire di 3 lunghezze alla pausa lunga.
Il terzo quarto dei polacchi è da circo degli orrori con palle perse banalissime (saranno 24 alla fine), intensità prossima allo zero e linguaggio del corpo al limite del presentabile.
Milano fa il suo compitino senza dare lo strappo definitivo al match, si porta si in vantaggio in doppia cifra, ma getta al vento alcune possibilità (Vitali su tutti) di mettere definitivamente la testa sott’acqua agli avversari. Una tripla allo scadere di quarto di Ewing getta le basi per la rimonta dei padroni di casa, che diventerà realtà con l’andare del match.
L’inizio di ultimo periodo dei milanesi è uno scempio simile a quello degli avversari: il parziale diventa quasi imbarazzante e lo swing dice +13 n favore del Prokom in poco più di quattro minuti.
Quando Burrell schiaccia in solitaria nell’area milanese per il +3 polacco sembra proprio che la frittata sia fatta, ma come spesso succede nel momento di difficoltà, la squadra reagisce e riprende per i capelli le redini del match grazie ad Hawkins e Sow.
Si arriva in perfetta parità all’ultimo minuto di gioco ed allora Hawkins decide di prendere in mano la squadra, segnando in virata al centro dell’area e con un 1-2 dalla lunetta. Burrell sull’errore del “falco” prende il rimbalzo difensivo ma tira una freccia a Logan impossibile da controllare. La palla torna a Milano che con Vitali fa 1-2 e chiude il match di fatto il match.
Vittoria oltremodo sofferta, ma altrettanto importante alla luce della sconfitta del Tau contro l’Olympiakos. Ora il calendario si fa molto più duro con la doppietta di partite contro i campioni di Spagna; pare onestamente improponibile una vittoria in terra basca, ma dovesse scapparci (con probabilità sempre molto basse) una vittoria casalinga la strada diventerebbe decisamente interessante.
Ora bisogna rimettere la testa sul campionato, che sta creando non pochi problemi, con un occhio particolare allo spinoso nodo turnover degli extracomunitari.