42-10 il record, 8-2 nelle ultime dieci, mancava solo la cilegina sulla torta a LA: infilare l’ottava W filata, ma ci hanno pensato i Jazz di Deron Williams a rovinare la festa prima della pausa All Star, anche se resta una sconfitta ben poco amara perlopiù maturata a causa della stanchezza accumulata dopo il duro (ma trionfale) tour a Est.
[b]What’s happened?[/b]
Febbraio non è certamente inizato al meglio: Phil Jackson, infatti, si è visto privare di Andrew Bynum nella gara esterna al Fedex Forum di Memphis che, per la seconda volta in due anni, e sempre contro i Grizzles, ha dovuto abbandonare il parquet per infortunio al ginocchio.
Questa volta però, a differenza della passata stagione, il giovane centro gialloviola potrebbe essere di ritorno a fine Marzo, per risultare così disponibile ai PO dove avere un elemento del genere aiuta molto. Il ritornare degli incubi passati però, come già accaduto la passata stagione, ha trovato risposta nel catalano Pau Gasol, già protagonista nella gara natalizia contro Boston con quei 3 minuti fantascientifici, e nuovamente tornato ad atissimi livelli ora, nel momento del maggior bisogno, dimostrando un’aggressività e una tecnica sublime, viaggiando così a cifre da capogiro (23.7 punti + 12 rimbalzi con il 61% dal campo) nelle sei gare disputate Bynum-less.
Il tour a Est ha dato modo non solo a Gasol di dimostare il proprio valore, ma anzi è stato teatro di prestazioni incredibili quali la nottata magica di Kobe al Madison con i suoi 61 punti ed una standing-ovtion riservata solo a certi campioni NBA, la super performance di Lamar Odom a Cleveland (28 + 17 il suo tabellino finale) dove non è andato in scena il solito James vs Bryant, l’ennesima W contro i Celtics questa volta al Garden e maturata in un fantastico overtime, i 23.000 punti di Kobe raggiunti allo Staples, insomma tanto di cappelo a coach Zen che ha ben preparato i suoi ragazzi nell’affrontare al meglio queste gare presentandosi all’All Star Game con un tabellino di marcia di tutto rispetto.
La settimana corrente è inoltre inziata con un’ennesima magata di Mitch Kuptchack, GM dei Lakers, che ha liberato dal groppone il pesante ingaggio di Vladimir Radmanovic, ricevendo in cambio dai Bobcats Adam Morrison e Shannon Brown, giocatori che avranno ben poco spazio e che con buona probabilità, quantomeno Brown, verranno messi sul mercato a fine stagione: la trade oltre ad aver mandato via un giocatore discontinuo e disastroso in fase difensiva come Vlado, dà anche qualche speranza in più ad Odom che ora vede meno lontana la possibilità di restare nella città degli Angeli, ancor più ora, in un momento decisamente on-fire in cui sembra aver preso grande fiducia dei suoi mezzi, offensivamente, ma soprattutto difensivamente.
In cabina di regia il ritorno di Farmar ha finalmente concesso il meritato riposo a Derek Fisher, anche se nelle retrovie resta il ruolo più scoperto, posizione scomoda dimostrata più volte nella gara alla Quicken Loans Arena, dove grazie a Gibson e Williams i Cavs hanno potuto restare a galla pur senza un Lebron stellare come al solito. Il ritorno di Jordan però è risultato positivo, in quanto Sasha Vuijiacic fino ad ora si è rivelato un flop assoluto come play e molto meno “cecchino” dall’arco rispetto alla passata stagione, e che ha così potuto tornare in panchina come solo backup di Kobe.
Chiudono la rosa Luke Walton, ancora preferito ad Ariza nello starting five, Josh Powell, ottimo backup del centro catalano, a cui si apre un buonissimo futuro vista la sua giovane età e Chris Mihm, che più volte la società ha cercato di scambiare senza però esiti positivi.
[b]What’s next?[/b]
Dopo l’All Star Game, a cui oltre al solito Bryant parteciperà anche Gasol (2°presenza per lui), il calendario è benevolo offrendo alla squadra losangelina la possibilità di mantenere la prima piazza: da tenere d’occhio saranno le ravvicinate sfide a metà marzo vs Spurs e Mavericks, anche se già venerdì prossimo la sfida casalinga contro Chris Paul&co. non sarà una passeggiata. Obiettivo? Arrivare ad Aprile con il fattore campo dalla propria, in quanto, in un’ipotetica Finals espugnare il campo avversario per ben due volte in gara 6 e 7 non è cosa facile come dimostrato Luglio scorso…
Certo è che, se Kobe e compagni continuassero sull’onda degli ultimi match, prenderli non sarà per nulla semplice…Celtics avvisati, Celtics mezzi salvati…