Nando Gentile, ovverossia lenfant prodige più eclettico che il nostro basket abbia mai avuto.
Sfrontato, coraggioso, carismatico in campo sin da ragazzo quando già guidava a soli 17 anni la Juve Caserta alle conquiste più belle ed intense del club campano nella sua storia, coach di un Top team oggi come la Lottomatica Virtus Roma quasi in silenzio, in punta di piedi, senza quasi cercare di farsi notare dalla stampa e dai tifosi anche se non appena viene alzata la palla a due dagli arbitri si scatena, ritorna ad essere il Nando giocatore, quello di prima insomma, quello che tutti abbiamo conosciuto, ammirato ed anche amato se vogliamo.
Alla fine delle TOP16 in Eurolega per la sua Lottomatica abbiamo provato a fargli qualche domanda quasi a voler tracciare un ipotetico solco tra questa fase della stagione e quella che deve venire e che proietta lui stesso su di un gradino quasi irreale per il ruolo che ora copre e che qualche mese non avrebbe mai voluto ricoprire, non per falsa o finta timidezza ma solo perché forse il segreto dei vincenti come Lui è proprio quello di capire dove stiano i Suoi limiti.
D. -Coach, è finita lEurolega, qual è il bilancio della Lottomatica attraverso unipotetico voto da 1 a 10 e perchè?
R. – Direi 7 perché abbiamo fatto una grande regular season, restando sempre in cima al classifica e non era mai successo, abbiamo battuto grandi squadre, nelle Top 16 siamo calati ma siamo stati anche un po’ sfortunati con il sorteggio perché nel nostro gruppo c’erano squadre fortissime, basti pensare che il Partizan, che poi è passata era inizialmente dietro a noi.
D. – Chi vincerà secondo lEL ?
R. – Difficile dirlo, le squadre che sono arrivate fra le top 8 sono tutte fortissime. Da ex giocatore del Pana, tifo Pana.
D. – Ora si punta al secondo posto in Regular Season, su cosa deve puntare Roma per non farselo sfuggire?
R. – Lottare sempre in ogni gara, ogni partita è fondamentale, il calendario non è facile e noi dobbiamo essere sempre aggressivi.
D. La zona: è la panacea per la risoluzione dei problemi che ha Roma in questo periodo in difesa o forse è più un problema di concentrazione-dedizione alla causa difensiva?
R. Non credo che la zona sia la panacea per la risoluzione ai nostri problemi, direi che nell’ultimo periodo abbiamo avuto un calo fisico e quindi mentale, e questo si rispecchia in tutte le fase di gioco, difesa compresa.
D. Chi Ti ha stupito di più in positivo nel roster e perché.
R. – Ognuno per un verso o per un altro mi hanno stupito. Non mi piace parlare dei singoli.
D. – Brandon Jennings sembra crescere di partita in partita, su cosa deve lavorare ancora per diventare quello che tutti i tifosi del basket sperano ?
R. -Brandon, come tutti i giocatori, può migliorare in ogni aspetto. Essendo molto giovane ha ancora più margini di crescita.
D. Ora Siena lhai affrontata nella sua tana, ma è proprio imbattibile ?
R. -Siena si è dimostrata essere ancora la squadra italiana più forte, lo conferma la classifica del campionato e il fatto che sia l’unica italiana ad essere andata avanti in Eurolega. Ha subito qualche stop ultimamente, ma un calo è fisiologico. Una settimana fa noi abbiamo lottato al loro stesso livello. Resta comunque un gradino sopra a tutti.
D. -Delle squadre affrontate ad oggi, Siena esclusa, chi è la più temibile e perché.
R. -Nel campionato di quest’anno sono tutte temibile: ogni squadra è pericolosa e il nostro stesso campionato lo dimostra, infatti abbiamo perso gare contro squadre sulla carta meno forti di noi.
D. -Cosa deve temere di più Roma ? Se stessa o gli avversari ?
R. – Roma non deve temere nessuno, ma allo stesso tempo deve rispettare ogni avversario, perché come detto ogni gara è importante e si può perdere contro chiunque.
D. Cosa può promettere, cosa si sente di promettere Nando Gentile ai tifosi di Roma ?
R. -La stessa cosa di quando ero giocatore: di lottare fino in fondo.