CARIFE FERRARA GMAC BOLOGNA 86-73 (22-18, 37-30, 61-40)
CARIFE: Jamison 18, Farabello 5, Nnamaka 9, Allegretti n.e., Ferrari, Collins 22, Sacchetti 2, Rizzo 2, Ray 16, Mazzola, Ebi 12, Zanelli. All. Valli.
GMAC: Huertas 6, Gordon, Mancinelli 10, Cittadini, Malaventura, Lamma 8, Bagaric, Strawberry 20, Papadopoulos 8, Scales 17, Sanguinetti n.e., Achara 4. All. Pancotto.
ARBITRI: Sahin, Seghetti, Begnis.
Note tiri liberi: Carife 12/18, Gmac 17/19. Percentuali di tiro: Carife 33/55 (25/38, 8/17), Gmac 23/53 (13/24, 10/29). Rimbalzi: Carife 30, rd 24 ro 6; Gmac 27, 20 rd, 7 ro.
Fallo antisportivo a Jamison al 25′ (47-35).
spettatori 3.500 incasso euro 40.052.
Pagelle – CARIFE: Jamison 7, Farabello 7, Nnamaka 7.5, Collins 7, Sacchetti 6.5, Ray 7, Ebi 6.5, Zanelli 6, Rizzo 6.5. GMAC: Huertas 6, Gordon 4, Mancinelli 6, Cittadini 5, Malaventura 5, Lamma 6, Bagaric 4, Strawberry 6, Papadopoulos 6, Scales 5.5, Achara 5.
FERRARA La Carife si aggiudica il derby più importante della sua storia a spese di una Gmac che si affida solo ad alcune individualità, supera momentaneamente i bolognesi in classifica e ribalta il -8 dell’andata, particolare questo di straordinaria importanza per gli uomini di Valli, concentratissimi sin dalla palla a due.
Con una posta in palio così alta serviva una prestazione non solo tecnica ma di tenuta psicologica. E proprio su questo versante la Carife è stata superiore ai bolognesi, dimostrando lucidità nei momenti che contavano, concedendosi solo una pausa mentale a giochi fatti. Ora la lotta salvezza vede implicata ufficialmente anche la Fortitudo, sicuramente condizionata anche dalla tegola della decisione di dover ripetere la partita con Montegranaro, e con seri problemi di amalgama cui Pancotto dovrà presto porre rimedio.
Leggi lorganico di Ferrara e vedi che non ci sono tante stelle, lunica potrebbe essere Allan Ray cui laria della capitale non aveva fatto granchè bene. Leggi lorganico a disposizione di Pancotto e capisci che una squadra così deve puntare almeno ai playoff. Leggi infine la classifica e dopo la partita capisci perché la Gmac si ritrova in piena zona retrocessione, per giunta con un handicap nei confronti di Ferrara e Rieti e un calendario che proprio non strizza locchio, a cominciare da domenica prossima quando si giocherà il derby con la Virtus.
La Fortitudo sta in partita 18 minuti, aggrappandosi esclusivamente a qualche sprazzo dei suoi uomini, ma in quanto a gioco di squadra è veramente una pena, poche idee ma confuse. Sul fronte estense cè più ordine, si sbaglia meno e si difende con maggior convinzione, secondo il concetto sempre caro a coach Valli, ossia che nel basket lasse play-pivot è una risorsa che non scade mai. E infatti il duo Collins-Jamison colleziona nel primo tempo 23 punti sui 37 della Carife che dal 7 non mollerà più il vantaggio.
A fine gara musi lunghissimi sulla panchina dellAquila, si fatica a cogliere la differenza tra rabbia, preoccupazione e rassegnazione, una stagione ambiziosa potrebbe rivelarsi un fallimento, con colpe ben distribuite. Quando però una squadra, già ultima nella classifiche del tiro da 3 punti, fa più tentativi dallarco che da due (10 su 29 contro i 13 su 24), significa che non cè gioco ma solo improvvisazione di qualche giocatore stelle e strisce che prova a buttarla dentro, e ci riesce quando è già troppo tardi.
Per Ferrara due punti di valore inestimabile, pronti a scommettere che saranno basilari per il conto salvezza, lobiettivo stabilito nellestate 2008, e che per una neopromossa al debutto in serie A equivale allo scudetto.
Cronaca. Parte bene la Carife che non sbaglia, gli uomini di Pancotto non si disuniscono e pareggiano (9-9 al 5′), le difese sono toste, comincia la girandola dei cambi ma è sempre gomito a gomito. Huertas ha un buon impatto, Jamison fa soffrire prima Papadopopulos poi Achara, Scales non incide ed è Max Rizzo (400 partite per lui in serie A) che dalla lunetta fissa il 22-18 del primo riposo. Si riprende con una magìa di Farabello, Cittadini non ha ancora il ritmo partita (una persa e un fallo), Pancotto chiama time out per rimettere chiarezza ma la Carife allunga al 3′ (26-18). Ebi e Nnamaka fanno muro sotto il canestro ferrarese, il punteggio resta comprensibilmente basso perchè tutti hanno paura di sbagliare, la palla pesa un quintale, e tra Papadopoulos e Jamison è lotta di muscoli con tanto di scintille. Il trio Ray-Jamison-Ebi confeziona un’azione che da sola vale il biglietto, ma la Gmac colpisce da sotto, Lamma ruba palla a Collins, nel finale di tempo si erge a protagonista Nnamaka, e la Carife va al riposo con sette punti che la fanno respirare.
Gli estensi rientrano concentratissimi, i bolognesi no (42-30), Lamma non tiene più uno scatenato Collins, e l’assurdo antisportivo fischiato a Jamison anziché una bastonata si rivela una carica esplosiva che fa veri danni in casa Fortitudo. Nnamaka e Collins fanno un parziale di 10 a 0, in campo c’è solo una squadra, Pancotto richiama i suoi ma il vantaggio ferrarese prende sempre più corpo ed all’ultimo riposo il +21 manda in delirio il pubblico di casa. Giochi fatti? Quasi, perché se anche la Gmac non ha più la forza per reagire cerca di contenere il passivo per non vanificare il successo dellandata; idem la Carife che continua a macinare punti (64-40), concede anche qualcosa allo spettacolo ma guarda sempre il punteggio. La Fortitudo ha una reazione con Strawberry che comincia il suo show personale dall’arco, ma è una prestazione balistica che suona quasi come una beffa perchè arriva fuori tempo massimo. Il finale ha un meraviglioso protagonista, Allan Ray, che fa vedere un repertorio di alta classe cestistica, sottolineando che di giocatori con un talento come il suo in serie A ce ne sono pochissimi. Ed è felice Valli che lha a disposizione.
Il presidente del Basket Club, Roberto Mascellani, è raggiante: «Ringrazio il pubblico per il calore che ci ha dimostrato, e questi ragazzi che mi hanno regalato una grande gioia, tra laltro portando a nostro favore anche la differenza canestri. E stata una notte magica. Lasciatemelo dire, perché a volte il presidente lascia il posto al tifoso». «Ringrazio Giorgio Valli per aver portato in questa squadra un po dello spirito della vecchia Virtus».
Anche coach Valli ha buoni motivi per essere felice: «Abbiamo giocato una bella partita, interpretandola bene tatticamente e tecnicamente. Vincendo non abbiamo ancora risolto nulla, ma questo era un crocevia importante. Non ho nemmeno visto le statistiche, stasera non mi servono: mi basta sapere che abbiamo tenuto la Fortitudo a 70 punti, e che abbiamo giocato da squadra. Davanti al nostro splendido pubblico tutto diventa più facile». Poi un pensiero ai suoi giocatori: «Si allenano duramente tutti i giorni, anche se hanno qualche dolore. Certo, fanno il lavoro per cui sono pagati, ma non è comunque usuale vedere questo attaccamento alla maglia».
Cesare Pancotto è chiaro e perentorio: «Abbiamo giocato una brutta partita. Forse in questo momento della stagione siamo una squadra fin troppo lunga. Non voglio punire nessuno, e non è una questione di demeriti individuali, ma è giunto il momento di prendere delle decisioni».
«La svolta è venuta nel terzo parziale: noi siamo rientrati in campo soft, Ferrara ci ha messo energia, e successivamente ha trovato fiducia. Bravi loro, che hanno sempre contestato le nostre linee di passaggio».
Riccardo Comastri
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