Siena, come quasi tutti sanno, è famosa in tutto il mondo per il suo Palio, una cosa che invece molti forse non sanno è che la mattina del giorno del Palio (il 2 luglio e il 16 agosto di ogni anno) viene disputata l’ultima prova che dai senesi viene chiamata “La Provaccia”. Il motivo di questo nome apparentemente dispregiativo è semplice: di lì a poche ore verrà corso il Palio e nessuna delle contrade partecipanti ha intenzione di rischiare una caduta con conseguenze letali per cavallo o fantino ma neanche semplicemente di rischiare uno stress inutile al cavallo. Ecco, quella che si è disputata al Palasclavo è stata, per i giovanotti in canotta biancoverde, una specie di Provaccia. I giocatori senesi non si sono spremuti più di tanto, era palpabile nell’aria la paura di un infortunio, di un affaticamento inutile, era evidente come le menti dei componenti lo staff tecnico dei campioni d’Italia fossero tutte rivolte ad Atene. Non ce ne vogliano gli amici biellesi, non si tratta certo di una mancanza di rispetto nei loro confronti, ma è ovvio che a 72 ore dall’inizio dei play-off di Eurolega non è possibile chiedere una concentrazione adeguata ad una squadra che in Italia è a distanza di soltanto 2 vittorie dal raggiungimento matematico del primo posto in regular season. E allora Provaccia è stata, anche per demerito di una Biella che ha segnato solo 60 punti col 22% dall’arco dei 6,25 ed ha perso ben 29 palloni. Con queste cifre è naturale che a Siena si possa soltanto perdere, anche di fronte ad una squadra deconcentrata come quella senese di sabato sera.
Difficile trovare, nelle file piemontesi, qualcuno che si sia salvato. Il migliore è stato Smith spalleggiato da un sufficiente Aradori, per il resto buio assoluto.
In casa senese buona la prova di Stonerook, MVP della gara con 21 di valutazione, e partita sufficiente di quasi tutti eccetto un Luca Lechtaler da -4 di valutazioni e 5 falli commessi in soli 7 minuti di permanenza in campo.
La cronaca è scarna come può esserlo quella di una partita bruttina e per nulla coinvolgente. La Mens-Sana scappa subito sul 7-0, Biella rientra sul 9-7 ma Siena scappa ancora e sul suono della prima sirena va sul 19-11 grazie ad una tripla di Stonerook. Un riavvicinamento dell’Angelico ravviva, nel secondo quarto, una partita sonnacchiosa, addirittura i piemontesi si portano in parità (22-22) ma un parziale di 10-6 per i campioni d’Italia manda le squadre al riposo sul 32-28. Al rientro in campo dagli spogliatoi l’allungo di Siena è perentorio e Biella non riesce a reggere il ritmo, peraltro non certo travolgente, dei biancoverdi. Un paio di bombe di Stonerook e di Kaukenas favoriscono la fuga della Montepaschi prima che Sato e McIntyre imperversino dall’arco e con penetrazioni che fanno volare la Mens-Sana sul +17 (55-38). All’ultimo mini riposo si è sul 55-40.
Dell’ultimo quarto c’è davvero ben poco da raccontare, si svuotano le panchine, per la Montepaschi entra anche il giovane Cournooh e si chiude sul 76-62 una partita che non resterà certo negli annali.
MONTEPASCHI: Domercant 3, McIntyre 12, Finley 5, Eze 7, Carraretto 5, Sato 10, Kaukenas 11, Ress 7, Stonerook 16.
ANGELICO: Jurak 1, Spinelli 5, Jerebko 8, Garri 4, Gist 9, Smith 15, Aradori 10, Brunner 8, Gaines 2.
THE PLAY OF GAME: Dispiace, ma non c’è davvero nulla di notevole da segnalare.
PIANIGIANI: Sono contento perchè abbiamo vinto nonostante ci sia mancata la solita concentrazione e nonostante certe rotazioni non usuali. Quando caliamo di intensità i risultati si vedono ma stasera era comunque difficile mantenere la concentrazione data la vicinanza della serie con il Panathinaikos, in un momento così particolare ci può anche stare. Ricordo che Biella è uno dei migliori attacchi della serie A e stasera lo abbiamo comunque tenuto a 62 punti.
BECHI: Abbiamo cercato di tenere basso il ritmo perchè correre contro Siena sarebbe stato un suicidio per noi. Non male la nostra partita nei primi due quarti ma poi l’inerzia ci è sfuggita di mano nel secondo tempo. Abbiamo patito la grande pressione difensiva di Siena come testimoniano le quasi 30 palle perse, troppe.