Tardi è tardi, non c’è che dire. Le 3.00 del mattino abbondanti, la caffettiera in funzione. Ripeto il rito delle NBA Finals di Giugno, mi mancava, sono sincero. Ma diciamocela tutta: se essere là , tra i 70mila di Detroit farebbe tutto un altro effetto, seguire la gara dal divano di casa con replay e quant’altro è ben altra cosa.
Il Ford Field ribolle. Giocarsi in casa la possibilità di coronare un sogno non ha prezzo, detta come nell’inflazionata citazione dell’altrettanto famosa pubblicità . Coach Izzo lo sa. Un torneo giocato alla grande dai suoi Spartans, che forse dalla dea bendata si sarebbero aspettati in sorte un’avversaria che non indossasse i colori del cielo della Carolina. Niente da fare. C’è da battere i Tar Heels per tagliare l’ultima retina.
I ragazzi di Roy williams hanno disputato una stagione fantastica, un recordi di 34-4 dice tantissimo del talento di questo gruppo che cun coach una volta definito – giustamente- perdenete, ha saputo mettere insieme e guidare fino al traguardo finale.
Se sulla carta UNC parte da favorita, sul campo, resta ugualmente favorita! E fin dall’inizio dimostra il perchè. Michigan State è spaesata, intimorita, forse anche dal “fattore campo” che diventa in un certo senso un boomerang che mette questi ragazzi di fronte alla responsabilità di vincere, ad ogni costo. North Carolina ha un attacco espliosivo, alterna bene il gioco dentro-fuori e manda a segno tutto il quintetto già nei primi minuti.
La differenza è quasi imbarazzante. Gli Spratans hanno dato il massimo per arrivare fin qui, ma ora questi col colore del cielo addosso sono un rebus irrisolvibile, anche per un coach “scafato” come Izzo. Al riposo il tabellone segna un 55-34 che oltre ad essere il nuovo record per un primo tempo della final four è anche molto piu di un indizio, diciamo una vera e propria prova (di forza) sul nome del vincitore finale.
Il secondo tempo serve solo a scrivere la storia. Quella di un allenatore giunto ora al secondo titolo in cinque anni sulla panchina di Carolina, il quinto trofeo in totale nella storia dell’ateneo del sud-est degli States.
Izzo riconosce sportivamente la sconfitta, i suoi non hanno giocato con la stessa intensità delle altre gare del toreneo, ma anche se l’avessero fatto a cosa sarebbe servito? Non penso a strappare il titolo a UNC, troppo forte anche per i migliori Spartans dell’anno (non quelli di stanotte certo) come quelli che nella finale dei regionals hanno steso la super-favorita Louisville.
L’opera è stata completata, via libera ora verso l’NBA per molti dei protagonisti di North Carolina, tra tutti Ellington e Hansbrough, con Roy Williams a doversi inventare un’altra nidiata di talentuosi ragazzini da reclutare e riportare in alto. E’ anche – se non soprattutto – questo il fascino del mestiere dell’allenatore di college. Se poi porta i colori del cielo della Carolina…
[b]North Carolina Tar Heels – Michigan State Spartans 89-72 (55-34, 34-38)[/b]
[u]UNC:[/u] Lawson 21, Ellington 19, Green 6, Thompson 9, Hansbrough 18, Davis 11, Frasor 2, Watts, Zeller 1, Campbell, Dre II, Tanner, Moody, Copeland. All.Williams.
[u]MSU:[/u] Lucas 14, Walton 2, Morgan 4, Roe 2, Suton 17, Summers 13, Green 7, Lucious 6, Allen 3, Thornton 2, Ibok, Crandellm Herzog, Gray. All. Izzo.