Inizia bene la corsa verso le Finals per i Lakers che battono senza troppi problemi i Jazz, privi del centro Mehmet Okur (stiramento al polpaccio destro), ma privi anche dell’unione nello spogliatoio, che dà l’impressione di aver decisamente perso la solidità degli ultimi anni.
[u][b]La gara:[/b][/u]
LAL parte subito bene con già ben 11 lunghezze di vantaggio sui Jazz nel primo quarto, con Bryant in veste assist-man e ancora a secco, vantaggio che si amplia ulteriormente nella seconda frazione raggiungendo quota 22 grazie a 9 strepitosi punti targati Kobe e una rara tripla, a 20 secondi dal termine, di Luke Walton, unico lampo in una gara ben poco entusiasmante. Dopo la pausa lunga, undiscreto Jarron Collins e un Boozer da 27 punti totali provano a guidare i compagni in una difficile rimonta che tocca la soglia del -9 a 3 minuti dal termine, fermatasi subito però con la stupenda schiacciata rovesciata di Ariza in contropiede e 4 punti di un buon Josh Powell, sempre propenso a dare il suo contributo. L’ultimo periodo, chiuso in parità tra le due squadre, riserva spazio per gli ultimi punti di Gasol e Kobe, quest’ultimo autore di una devastante schiacciata nel traffico che manda i titoli di coda ad una gara comandata fin dal primo minuto.
[b]113-100 il risultato finale[/b]: gara-2 si giocherà martedì sera ancora allo Staples, prima di trasferirsi nello Utah dove i padroni di casa dovranno sfruttare al meglio il fattore campo e provare ad allungare la serie il più possibile.
I gialloviola dunque senza strafare e senza mai rischiare in alcun modo di far ritornare sotto gli avversari vincono un match in cui il vero atteso era Bynum e dove invece [b]ha fatto faville Trevor Ariza, giocando la sua migliore gara dell’ ancor giovane carriera ai PO, con un fatturato di 21 punti, 4 rimbalzi ed un ottimo 8-10 dal campo[/b]. L’ala losangelina si gode così una nottata da protagonista, sfruttando il match tranquillo di Kobe che risparmia, forza poco, ma riesce comunque ad uscirne con cifre di tutto rispetto (24 punti e soprattutto 8 assists). Silenzioso anche Pau Gasol, alla sua prima uscita per falli dell’anno, che fatica su Boozer in difesa, lottando però sotto il tabellone e rifilando 4 sonore stoppate; ancora in fase di ripresa invece il giovane centro Andrew Bynum, che non sfigura affatto nei 20 minuti concessigli, seppur quella leggera paura di ributtarsi nella mischia ci sia ancora, giustificata dal doppio infortunio e ad ogni modo in fase calante.
Notevoli poi ancora le performance di Shannon Brown, 3-3 dall’arco per colui che a Febbraio era solo un panchinaro in più e che ora ha soppiantato nelle rotazioni Farmar, diventando di fatto il secondo playmaker, e quella di Lamar Odom (13 punti ed 8 rimbalzi), che ha sostituito al meglio il pivot #17 gialloviola, limitato dai falli.
[b]Poco da salvare invece in casa Jazz dopo questa prima uscita[/b], con Deron Williams poco esplosivo offensivamente, ma career-high negli assits in postseason e una panchina di scarsa incisività con i soli Kirilenko e Millsap, lottatori puri nel pitturato, ma entrambi poco precisi (3-10 per il primo, 6-13 per il giovane prodotto di Louisana Tech, reo di banali errori, ma pur sempre l’unico, insieme a Boozer a metterci grinta e determinazione). Fallita la prova su Bryant, imprendibile nel più dei casi, colpevoli di aver giocato a ritmi troppo bassi, alla squadra guidata da Jerry Sloan non resta che consolarsi con il 20-7 a favore nei rimbalzi offensivi, statistica che Phil Jackson, l’altro head-coach, ha fatto ben notare ai suoi anche perchè uguale situazione si era ripetuta anche nella serie dello scorso anno: coach-Zen però non ha negato che i suoi ragazzi abbiano giocato un’ottima gara, dimostrando la superiorità tecnica non solo teorica, ma anche sul campo.
[u][b]Le voci:[/b][/u]
[u]Deron Williams[/u]: [i]”Non ho tirato granchè bene. Ho fatto un buon lavoro penetrando sulla linea di fondo e scaricando, solo che non riuscivo a concludere mai”[/i]
[u]Kobe Bryant[/u]: [i]”Molti tiri liberi. Ogni volta che vai in lunetta stoppi il momentum. E’ stata una gara stop-and-go,che è esattamente lo stile di basketball che loro giocano”.[/i]
[u]Jerry Sloan[/u]: [i]”Eravamo molto più lenti di loro. Ci hanno letteralmente scalciato fuori dal campo”[/i]