Si preannunciava come un match equilibrato ed invece non c’è stata partita. Gli Hawks esordiscono in questi playoff con un roboante 90-64 sugli Heat.
La chiave della partita è stata la grandissima difesa degli Hawks, che ha tenuto Wade a “soli” 19 punti, ben al di sotto della sua media, e gli ha negato la possibilità di coinvolgere i compagni. Infatti, nel tabellino di Miami, oltre a Wade un solo altro giocatore figura in doppia cifra: Beasley, a quota 10. Punto di svolta il secondo quarto, nel quale c’era una sola squadra in campo. Complice il periodo di riposo concesso a Wade, Atlanta scappa sul +8. A questo punto diventa protagonista Smith che ha devastato il ferro della Philips Arena, andando a capitalizzare la mostruosa difesa degli Hawks. L’immagine del quarto, e della partita, è la stoppata di Horford a Wade che ha lanciato il contropiede concluso da Smith in schiacciata.
Tenuti gli Heat a soli 64 punti – eguagliata la miglior prestazione difensiva nella storia della franchigia della Georgia ai playoff – Atlanta non ha avuto difficoltà ad aggiudicarsi la doppia vù, spinta dai voli sopra al ferro di Josh Smith. Tutto il quintetto è andato in doppia cifra e il dominio a rimbalzo (50-35) ha semplificato notevolmente la partita degli Hawks, arrivati alla ventina di punti di vantaggio già al termine del secondo quarto. Nella ripresa gli Hawks hanno continuato a mantenere alta la concentrazione nella metà campo difensiva, come dimostrano i 7 miseri punti concessi a Miami nell’ultimo quarto. Hanno tenuto il servizio, per dirla alla Rino Tommasi, ora dovranno ripetersi Mercoledì, per poi preparare la doppia trasferta a Miami.
Dando uno sguardo all’altra sponda, Miami non può che riflettere, in vista di gara 2, della disastrosa prestazione offensiva, la peggiore in questa stagione. Wade non è risultato devastante come al solito, e nel momento in cui è calato vistosamente il numero di tiri presi dal numero 3, nel terzo quarto solamente due, i compagni sono sprofondati, lasciando via libera agli avversari. C’è da resettare il sistema in fretta, gli Heat devono dimenticare velocemente la batosta per cercare di ribaltare l’inerzia in gara 2 e presentarsi a Miami sull’1-1.
[b]MVP: Josh Smith[/b], finalizzatore, con l’abitudine di sorvolare il ferro con la testa, di una squadra che ha girato come un orologio su entrambe le metà campo.
[u]Le parole del dopo gara:[/u]
[b]Woodson[/b]: “[i]Non credevo andasse in questo modo. Penso solo che i ragazzi stasera erano veramente concentrati sul portarla a casa[/i]”.
[b]Smith[/b]: “[i]Mi sento come se avessimo la squadra migliore, non abbiamo paura di giocare con nessuno[/i]”.
[b]Johnson[/b]: “[i]Non dobbiamo preoccuparci di cosa fanno gli altri, dobbiamo avere il controllo del nostro destino[/i]”.
[b]Horford[/b]: “[i]Josh ha tirato fuori tutta l’energia ed ha spinto la sua gara su un altro livello. Quando gioca così ci motiva a dare tutto e a continuare a fare le cose giuste[/i]”.
[b]Spolestra[/b]: “[i]Siamo stati lenti in difesa, lenti nella testa.Su ogni rimbalzo o palla vagante loro hanno dimostrato di avere più fisicità e più voglia di noi[/i]”.
[b]Wade[/b]: “[i]Josh Smith ha potuto schiacciare facilmente in contropiede o sfruttando i lob e questo ha dato a loro molta energia nel costruire la vittoria, noi abbiamo sbagliato molti tiri e quando sbagli troppo la partita può sfuggirti velocemente di mano. Vengo criticato quando prendo tanti tiri, vengo criticato quando ne prendo pochi. Abbiamo avuto palle perse a causa di poca attenzione, io ne ho avuto molte[/i]”.