Tutto sommato una gara molto simile alla precedente, con i Lakers sempre in controllo, seppur giocando a tratti con una leggerezza che, in passato, era costata caro alla truppa di Jackson.
Oltre al risultato finale, [b]il match conferma anche l’ottimo stato di forma di Trevor Ariza[/b], già MVP in gara 1 e nuovamente “on-fire” la scorsa nottata con una prestazione di tutto rispetto da [b]13 punti, 9 assists (career-high) e un 3/3 dai 6.75, e quello di Shannon Brown,[/b] play voglioso di dimostrare un talento in crescita esponenziale già contro un avversario di tutto rispetto come Deron Williams, sostituendo alla perfezione Fisher, sfiaccato in difesa, ma punitore “from down-town” come ci si aspettava alla vigilia della serie.
Il #24 losangelino, Kobe Bryant si riserva un’altra serata senza forzature, dedicandosi ai compagni e registrando ben 9 assits al termine dei 48 minuti (8.5 di media in queste due prime sfide casalinghe) chiudendo con 26 punti, mentre la guardia dei Jazz, [b]Williams, risulta immarcabile per tutti quanti i lacustri accumulando a fine gara cifre da capogiro con 35 punti, 9 assist e 6 triple messe a segno sulle ben 11 tentate, troppo poco comunque per portare la serie nello Utah in parità.[/b]
[b]Ancora privi del centro Mehmet Okur, gli ospiti faticano a trovare alcuna vera risposta ai tre lunghi gialloviola Odom, Gasol e Bynum[/b] che già nel primo quarto fanno il vuoto dietro di sè chiudendo rispettivamente con 6, 9 e 10 punti e portando LA sul 41-29, merito di un formidabile attacco, con due soli errori al tiro e certamente aiutati da una difesa ancora addormentata della truppa di Sloan.
Sull’onda dell’ottima prima frazione, i padroni di casa, supportati dal caldo pubblico, si portano sul +19, grazie a 6 punti targati Odom e due triple di Brown ed Ariza; Utah però non affonda e con un parziale di 9-0 sul finire del secondo quarto riduce lo svantaggio a “sole” 11 lunghezze restando così di fatto ancora in partita (66-55). A metà gara Kobe ha sul tabellino 8 punti e 7 assits con un unico gioco potenziale da tre punti ad infiammare un inizio nella normalità, mentre il play avversario, atteso tra i suoi, conta già ben 17 punti.
La ripresa si apre con il tentativo di rimonta guidato da Kyle Korver (8 punti), ma LAL evita l’acciuffo con le proprie due stelle: il catalano Gasol mette in croce Boozer e Miles incapaci di affrontare e bloccare i suoi jumper, Bryant, invece, termina a modo suo il terzo periodo con due tiri da favola in fade-away, dopo un gioco di piedi, degno del mitico Jordan a cui il ragazzo tanto assomiglia,e al quale Ronnie Brewer, per quanto grintoso offensivamente non può in alcun modo far fronte.
Con la gara che entra nell’ultima frazione, i Lakers tentano l’allungo vincente costruendo un distacco di 15 punti: Williams prima e Boozer poi, però, si caricano sulle spalle la squadra portandosi a contatto sul 106-109 a tre minuti dal termine. Il nono assit di Ariza per Lamar e quello del “Black Mamba” proprio per l’ex-Magic, libero dall’arco, spezzano questo buon momento, e con i liberi finali dell’ MVP 2008 [b]la gara si chiude 119-109, archiviando anche game-2[/b] e confermando il pronostico che dà favoriti i gialloviola senza grossi problemi, almeno tra le mura amiche.
I Jazz devono recriminare per un finale terribile con soli tre punti negli ultimi tre minuti e una panchina che non ha saputo dare un’impronta decisiva ai due match giocati; LA, al contrario, dimostra di poter gestire a piacere ogni partita, alzare ed abbassare il ritmo in ogni momento, controllare il vantaggio accumulato coi minuti e oscurare così, per ora, i problemi di Farmar e dello slavo Sasha Vujacic, nulli o peggio dannosi in questo inizio di Playoffs.
[b]Giovedì si vola a Salt Lake City e là la storia sarà ben diversa[/b]: i Jazz venderanno cara la pelle e l’Energy Solution Arena è nota per un pubblico molto caldo che cercherà di rendere questa serie il più possibile lunga ed avvincente: inizia la vera sfida…stiamo a vedere, come si suol dire “Quando il gioco si fa’ duro, i duri cominciano a giocare”
[b][u]LA Lakers[/u][/b] 119: Bryant 26 punti, Gasol 6 rimbalzi, Ariza/Bryant 9 assits
[b][u]Utah Jazz[/u][/b] 109: Williams 35 punti, Boozer 10 rimbalzi, Williams 9 assits
[u]Bryant[/u]:”Non abbiamo dominato come volevamo. Per buona parte della gara avevamo la testa già nello Utah, per gara-3, per questo il finale non è stato semplice”
[u]Boozer[/u]: “Abbiamo applicato a sprazzi una buona difesa su di loro. Necessitiamo però di fare ciò nell’intero arco dei 48 minuti e non solo qualche volta. Comunque abbiamo lottato maggiormente, non è andata così male come la precedente.”