Dopo il 5/24 al tiro di Giovedì sera era prevedibile una risposta del capitano gialloviola voglioso non solo di rifarsi dalla brutta serata, ma anche di mettere fine sostanzialmente ad ogni discussione e giocarsi così la qualificazione al turno successivo tra le mura amiche.
[b]Game 3[/b] aveva visto buone difese ([b]88-86 il risultato finale[/b]) e dei Jazz che necessitavano assolutamente una W per evitare uno sweep: i padroni di casa avevano difatti giocato col sangue negli occhi, dando il massimo e recuperando lo svantaggio di 12 punti, immeritato, accumulato dalla truppa losangelina nel terzo periodo. LA aveva gestito male per l’ennesima volta il finale e [b]Kobe non era riuscito a segnare da 8 metri una tripla impossibile[/b] e non riuscendo dunque a ribattere al bel canestro di Williams pochi secondi prima.
Jackson aveva poi dichiarato nella conferenza stampa che la panchina avversaria aveva decisamente fatto meglio della propria, riuscendo così a tenere campo e a risultare incisivi, a differenza della second unit losangelina, molle al di fuori del solito Odom, MVP tra gli ospiti: la battuta d’arresto aveva messo nuovamente in luce quei problemi che a casa Lakers persistono dalla regular season: [b]in gara 4 era lecito aspettarsi una pronta risposta[/b], evitando così di allungare la serie, risposta che non si è fatta tardare molto.
La serata inizia con [b]la notizia del ritorno di Okur in quintetto[/b], ma la scelta del turco si rivela una mossa azzardata in quanto la sua prestazione sarà praticamente nulla; [b]il match[/b], invece, [b]si apre nell’insegna del #24 gialloviola che segna 11 punti filati[/b], tenendo a contatto LAL con un ottimo 4/5 dal campo; partono male invece Gasol (a secco nella prima frazione) ed Ariza, quest’ ultimo costretto ad abbandonare il canpo per una distorsione alla caviglia, mentre Odom, preferito a Bynum nello starting-five, fatica anch’esso ad entrare in ritmo seppur il suo contributo sotto i due tabelloni rimarrà indispensabile nell’intera durata della partita (15 rimbalzi all’ultima sirena). I Jazz riescono comunque a condurre la prima frazione (25-20) con una grande partenza del duo Boozer-Williams, che mette a referto 14 punti, uno in più del solo Kobe, immarcabile dal pluri-battezzato Brewer e in grado di segnare da qualsiasi posizione.
[b]Nel secondo quarto la panchina gialloviola entra incredibilmente in campo con grinta e determinazione[/b], in primis Shannon Brown che umilia Knight con un fantastico “basket and foul” ed in seguito tre triple consecutive marchiate Walton, Vujacic e lo stesso play lacustre; tiri che non spaccano definitivamente la partita, ma che segnano l’inizio di un nuovo [i]Kobe-show[/i], 11 punti per lui nei secondi dodici minuti, supportato da un concreto Fisher (non male anche difensivamente su Deron) e dai primi punti di Gasol della partita. Il Kobe-show continua anche nel terzo periodo dove il fuoriclasse di Lower Marion HS raggiungerà quota 34.
[b]Il ritorno in campo dopo la pausa lunga[/b] (sul +7 LA) [b]si tramuta così in un mega parziale a favore della squadra californiana[/b], iniziato sull’onda di un’innaturale penetrazione di Walton e chiuso da una schiacciata del centro catalano #16, che lascia gli avversari a soli 16 punti costruendo il gap decisivo per chiudere di fatto in anticipo la gara (88-69) rendendo così pura formalità l’ultima frazione di gioco, dove i padroni di casa non riusciranno mai a tornare a contatto.
I Jazz devono riguardarsi in videocassetta il secondo tempo, in cui la gestione della palla è stata piuttosto sconsiderata e quando, [b]una volta affondata sotto di 19 lunghezze, la squadra è scomparsa nel nulla dimenticandosi di quanto di buono fatto nei primi due quarti[/b] con l’aggressività di Boozer e di Millsap (21 rimbalzi per i due). Buona serata anche per il russo Kirilenko (15 punti) e per Kyle Korver (12) entrambi però a segno quando la gara aveva ben poco da dire. Non perfetto Williams, leggermente spento in attacco dalla buona difesa lacustre.
[b]Finisce 108-94 ed ora la squadra di Sloan dovrà compiere un vero e proprio miracolo per avanzare alle semifinals di Conference[/b], mentre per i Lakers ora diventa tutto molto semplice potendo disporre del fattore campo per chiudere allo Staples dove si giocherà Lunedì notte.
[b]MVP: i Lakers in generale[/b], una grande performance collettiva che dà dimostrazione di forza ed una prova di superiorità tecnica e fisica evidente rispetto agli avversari; da Kobe, autore di 38 punti con un 16-24 dal campo, alla second-unit finalmente decisiva e concreta (+24 il plus/minus totale), con i due ottimi Brown e Walton, ma soprattutto con la guardia tiratrice Sasha Vujacic, che, seppur imprecisa, risulta determinante con i suoi 9 punti tutti arrivati dall’arco. [b]Indispensabile poi anche Lamar Odom (10 punti + 15 rimbalzi), probabilmente il migliore della serie in fase difensiva[/b], male solo il suo Ariza/Bynum, con Trevor giustificato dal leggero infortunio ed il giovane centro ancora poco inserito nel gioco dopo la lunga pausa (2 punti).
[u][i]Deron Williams[/i][/u]: “Come avete potuto vedere è arrivato sul parquet in missione” “La serie comunque non è finita , restano ancora delle possibilità: è vero, è difficile vincerne 3 consecutive contro di loro, ma noi giocheremo senza aver nulla da perdere”
[u][i]Phil Jackson[/i][/u]: “Abbiamo giocato i due quarti centrali assieme stasera e questo ci ha dato un buon vantaggio per portare a casa la vittoria”
[u][i]Kobe Bryant[/i][/u]: “Era importante per me dare una risposta dopo la brutta gara di Giovedì; ci si sente bene dopo aver giocato come stanotte”