Stavolta è dura, ma almeno (solidarietà per i colleghi) non come seguire le serie della Western. Gara 5 tra Boston e Chicago è “schedulata” per le 7:00 locali, l’una di notte qui da noi…Nè Sky nè Sport Italia stanno seguendo la serie più interessante e combattuta del primo turno, peccato…Lo streaming va molto meglio di domenica, quindi, anche col commento in spagnolo…here I am!
Si parte a razzo, Chicago vuole correre, i Celtics ancora di più, anche perchè con Rondo in cabina di regia non potrebbe essere altrimenti. Perkins difende l’area, 2 stoppate in un amen, e dà il via a Pierce & C. in campo aperto. Gordon dall’altra parte non sembra aver smesso di giocare gara 4 e al time-out per la pubblicità siamo 13-12 Celtics. I lunghi dei Bulls soffrono tremendamente la presenza del centro biancoverde, ben coadiuvato in quanto a intensità da Big Baby Davis. Il problema sembra rimanere in difesa dove l’assenza di Garnett continua a gravare sulle rotazioni che non hanno più la velocità e la precisione delle gare con in campo The big ticket. Inevitabile. Sul finale del primo quarto è Hinrich a tenere a contatto Chicago con il solito fondamentale contributo dalla panchina, contributo che invece non sanno dare i neo-entrati Scalabrine e Marbury: 23-21 Celtics al primo intervallo.
Le percentuali dal campo dei Bulls sono deficitarie, così non ostante diversi errori e un Hinrich scatenato, i Celtics possono continuare a condurre nel momento in cui Marbury e Scalabrine riescono insieme ad House a dare un minimo apporto da quella panchina surclassata dai “colleghi” chicagoani in gara 4. Si rivede in campo Ray Allen, tenuto a lungo a riposo da Rivers, e il suo tiro da fuori ridà la doppia-dimensione che mancava all’attacco dei Celtics. Salmons attacca il canestro nell’altra metà campo dove un Rose dal rendimento decisamente altalenante (quasi 30 punti nelle vittorie, nemmeno 10 nelle sconfitte) deve ancora entrare in partita. A 7 minuti dall’intervallo siamo…indovinate? Eh già: pari!!! Ci prova Davis a dare un piccolo vantaggio a Boston perchè le percentuali lontane dall’area cominciano ad abassarsi anche per i Celtics. A 4 minuti dall’intervallo lungo la situazione è sempre la stessa: 38-38 con un super Hinrich (12 punti fin qui). Il contropiede dei padroni di casa non punge più anche per colpa di palle perse davvero banali di Pierce e Rondo. +2 Chicago a 1’20” dall’hot dog, che tradotto per me significa: caffè!!! I Bulls non sembrano aver bisogno invece di caffeina mentre a Pierce offrirei volentieri la mia tazzina. La statistica che appare è impietosa e non ben augurante per i tifosi biancoverdi: quando il capitano sta sotto la doppia cifra all’intervallo, nella serie, arriva una sconfitta. Per ora siamo a 7 punti, e Chicago conduce 44-47 anche dopo un miracolo di Rondo sulla sirena.
Non c’è niente da fare, sono troppo curioso e dò una sbirciatina nell’intervallo a una gara del campionato di basket dell’Uruguay che a parte un’annotazione doverosa sulla palestra (perchè non pensate certo allo Staples Center) che sembra la secondaria del Palalido non merita altri commenti che di conseguenza vi risparmio…
La ripresa di Celtics-Bulls riparte esattamente da dove la gara si era interrotta: Rondo mette anche la tripla dall’angolo e il punteggio torna in parità. Salmons sembra l’unico attaccante in serata tra i titolari dei rossoneri e risponde anche lui da 3. Cercasi Allen e Pierce disperatamente, sembra implorare Doc Rivers, soprattutto dopo che Ray sfiora solamente il ferro con un tiro da fuori per commettere poi fallo sul tentativo di tiro da 3 punti di Gordon dall’altra parte, ed evitando il fallo tecnico per le inutili ed accese proteste solo per lo status che evidentemente DeRosa gli riconosce. Le polveri degli attacchi sembrano al quanto bagnate quando Big Baby prende inaspettatamente 2 metri di vantaggio a Noah in transizione e segna col fallo. Boston torna avanti. Ai Celtics servono i proverbiali “defensive stops” ma quando arrivano (sempre Davis nel raggio d’azione) vedono poi le relative palle recuperate buttate via in attacco. Ora la gara sembra accendersi, Salmons il tecnico lo prende davvero e il Garden si fa finalmente sentire. Perkins torna ad essere il lungo macchinoso che ben conosciamo mentre Allen al 4° fallo deve lasciare spazio al quasi omonimo Tony. La palla sembra non voler mai entrare finchè un “goal” di Rose riporta i suoi sul 55-55 a metà terzo periodo. Del Negro non ha paura della stanchezza, contando sulla gioventù a disposizione e continua a ruotare solo 7 uomini tra i quali un Noah fin qui inesistente. Tyrus Thomas sta giocando invece una partita importante e silenziosamente porta in cascina 12 punti e 5 rimbalzi. I Celtics sembrano davvero stanchi ma Rivers non ha alternative valide ai titolari; anche per questo la panchina va nuovamente sotto nello scontro diretto delle cifre. Davis tiene a galla i suoi e confeziona un altro gioco da 3 punti in contropiede, ma Hinrich è impietoso e prima con un’altra tripla e poi con 2 liberi regala il +4 ai Bulls all’ultimo intervallo: 66-70.
Molte domande sembrano ottenere una risposta dalle prime 2 azioni dell’ultimo periodo: Scalabrine sbaglia da 3 e non controlla il rimbalzo offensivo, sulla transizione Chicago trova Miller in angolo per il primo canestro della sua partita. Altri 2 liberi di Gordon portano i Bulls al massimo vantaggio: +9. C’è una diversa intensità sul parquet incrociato del Garden e Boston sembra un vecchio peso massimo chiuso nell’angolo dallo sfidante. Boston chiama timeout e al rientro Pierce attacca finalmente il canestro, realizzando 2 punti più il libero supplementare. Potrebbe non bastare come reazione, soprattutto dopo che gli arbitri fischiano un inesistente 5° fallo ad Allen. Ma i campioni in carica hanno il dovere di provarci fino in fondo, pure quando a 7 dalla fine Rose infila in sospensione il +10 Bulls. Ci prova Rondo, che ormai flirta con la tripla-doppia di media, lo segue finalmente Allen: -3! Ma gli arbitri hanno deciso che non è la serata di He got game: su un blocco palesemente irregolare di Miller (grande esperienza la sua, per carità) fischiano il 6° fallo e decretano la fine della gara del n° 20. Rondo non si arrende ma Salmons infila il suo 17° punto, ancora +3 Bulls. I Celtics han bisogno di andare in lunetta, brava Chicago al contrario ad aver attaccato maggiormente il canestro procurandosi 23 tiri liberi a 14. Ci pensa ancora Big Baby ma il suo 1/2 vale solo per il momentaneo -4 a 3 minuti dalla sirena finale, quando su un suo tiro, stavolta sbagliato, Perkins si fa trovare pronto al tap-in vincente, costringendo Del Negro a chiamare timeout: 87-89. Chicago sbaglia 2 volte e sempre per 2 volte cattura il rimbalzo offensivo finchè Rose segna in penetrazione. Solo Rondo può rispondergli ed è ancora -2 quando Pierce in contropiede finalizza una palla recuperata del folletto da Kentucky per l’agoniata parità ad 1 solo minuto dal termine! Rivers azzarda un quintetto bassissimo con Marbury al posto di Davis, Rose pasticcia e la palla va a Boston con 49 secondi da giocare. Marbury con metri di spazio passa un tiro e Rondo stavolta sbaglia, mentre Gordon appoggiandosi al vetro riporta avanti Chicago: a 15 secondi dal termine siamo 91-93. Timeout Boston e al rientro pareggio di Pierce che si svita in sospensione dalla lunetta lasciando però 10 secondi ancora ai Bulls per l’ultimo tiro. Sento una strana puzza, come di…supplementari. Infatti Gordon non infila l’ultima preghiera e mi preparo paziente ad altri 5 minuti al cardiopalma chiacchierando sul messenger col Capo anch’egli sveglio per la gara tra Phila e Orlando.
L’overtime inizia con gli stessi protagonisti in campo. Perkins fa 1/2 ai liberi e Marbury che stavolta non passa il tiro sbaglia dai 5 metri. Noah invece segna entrambi i personali e Chicago torna avanti di 1. Sembra esserci solo Perkins nell’attacco dei Celtics: nuovo sorpasso! Il centro stoppa anche Rose che aveva preso un ottimo rimbalzo offensivo, consentendo a Rondo di siglare il +3. Gordon continua ad essere incontenibile anche per Tony Allen, addetto alla sua marcatura: sono 21 i punti per il prodotti di UConn. Un Rondo fin qui da 0/2 dalla “linea della carità” fa 2/2, e i Celtics tornano avanti di 3 prima che Gordon all’ennesima prodezza della serie riavvicini i suoi: 100-99, palla persa dei Celtics e sorpasso Bulls a 1’30” dalla fine. Pierce risorpassa, Gordon sbaglia da 3 punti, e ancora Double P concretizza il suo inarrestabile arresto-e-tiro dal gomito: CHE SERIE!!! Chicago non si arrende: con 27 secondi sul cronometro Gordon si guadagna 3 tiri liberi su un fallo fischiato a Tony Allen, realizza con freddezza assoluta e riporta la gara in parità sul 104-104. Ma Pierce (15 punti tra 4° quarto e supplementare) dimostra ancora una volta il perchè è stato votato MVP delle ultime Finals: dopo un isolamento centrale si arresta e infila il +2 con 3″ ancora da giocare! Chicago all’ultima rimessa trova Miller smarcato e la sua penetrazione ottiene 2 tiri liberi e un taglio al labbro. Il centro ex Sacramento sbaglia il primo libero e cercando l’errore voluto sul secondo prende incredibilmente solo il tabellone regalando la palla a Boston. Sulla rimessa fallo immediato ai danni di Pierce: dalla lunetta sbaglia il primo tiro, e sull’errore voluto al secondo tentativo Davis prende il rimbalzo. 3-2 Boston, di nuovo in campo tra 2 giorni a Chicago, i Celtics per chiudere la serie, i Bulls per forzarla a gara 7.