Tutto come pronostico (vedasi preview della serie): [b]LA passa senza troppe fatiche alle Semifinals di Conference dove ora attenderà la vincente tra Rockets e Blazers[/b], al momento sul 3-1 per la squadra di Houston che ha la possibilità stanotte di chiudere i conti al Rose Garden, nell’Oregon.
Deron Williams aveva annunciato, dopo la sconfitta di game-4, che non sarebbe finita allo Staples, che i Jazz avrebbero giocato senza pressioni tentando così di portare la sfida ad una fantomatica gara 7: facile a dirsi, ma ben più difficile a farsi, soprattutto con questi Lakers, soprattutto in una stagione del genere, finora con ben poche macchie.
Il match si apre in linea a quento avvenuto nelle precedenti partite, con i due team che si danno battaglia in sostanziale parità, chiudendo il primo quarto sul risultato di 26-26: i Jazz guidati da un Deron Williams forte già di 6 punti e 4 assits, mentre [b]i gialloviola hanno subito l’ala Lamar Odom, presente nello starting-five, grintoso e in grande spolvero, in una serata che lo vedrà protagonista con la bellezza di 26 punti e 15 rimbalzi.[/b] LA deve rinunciare a Luke Walton, fuori per almeno una settimana, ma a disposizione dal primo minuto Ariza, recuperato dopo il leggero infortunio nelle gara precedente.
La resistenza della squadra di Salt Lake City dura però ben poco, in quanto [b]nei due periodi centrali i losangelini sfoggiano pure l’accoppiata Kobe-Gasol[/b] che si va ad aggiungere allo show personale dell’ala #7 di Rhode Island, mandando quelli che sembrano i titoli di coda al termine della terza frazione di gioco con un vantaggio di 21 lunghezze (già 13 a metà gara), complici alcune stupende giocate di Kobe (su tutte il tiro-assist del #24 a Gasol per un alley-hoop schiacciata strepitosa e un tiro da quasi 9 metri completamente fuori ritmo) e dello stesso catalano che, come Bryant inizia a rilento, ma che sa poi, nel corso dei minuti, crearsi lo spazio per risultare incisivo ancora una volta (17 punti + 11 rimbalzi).
[b]La risposta della truppa di Sloan è ancora una volta nelle mani del play venticinquenne ex-Illinois, ma anche in quelle di Millsap, che cerca di colmare al vuoto di Boozer grande assente della serata[/b], entrambi però incapaci di fermare la corazzata di Holywood nel loro momento più caldo della partita, sollecitato da un caldo pubblico sempre più determinante nelle gare interne lacustri.
[b]Utah[/b], nonostante lo svanataggio potrebbe indurre a mollare, [b]tenta negli ultimi 12 minuti l’ultimo assalto d’orgoglio, accorciando le distanze con un parziale di 16-2 comandato da Paul Millsap[/b] ed interrotto solo da un fade-away di Kobe, che porta gli ospiti sul 95-89: il ritorno in campo a 3.20 da giocare dopo un timeout, si tramuta però in una contro-reazione dei Lakers, che messi alle strette dagli avversari, chiudono la gara nel migliore dei modi senza il concreto aiuto di Bryant (31 punti comunque per il fuoriclasse), anch’egli spettatore de[b]gli ultimi 4 punti di Odom tutti in affondata e dei liberi di Fisher, che sanciscono definitivamente la 4W con il punteggio di 107-96.[/b]
Termina dunque un primo turno piuttosto tranquillo per la banda di Phil Jackson che ha dimostrato, seppur forse non al massimo dei livelli, tutto il necessario per confermarsi un’ottima pretendente al titolo; poco si salva invece dei Jazz che, sfortunati, non hanno praticamente mai potuto usufruire di Mehmet Okur, spina nel fianco per i gialloviola già lo scorso anno e potenzialmente ancora più pericolosa in questa serie vista l’ancora lenta ripresa di Bynum.
[b][u]Kobe Bryant[/u][/b]:[i] “Sono pronto per la prossima serie, chiunque sia l’avversaria. Dobbiamo valutare in quali zone possiamo fare bene offensivamente e difensivamente, è diverso dalla Regular Season, qui ogni gara è ben studiata”[/i]
[b][u]Trevor Ariza[/u][/b]: [i]”Siamo soddisfatti di aver vinto, ma non di come l’abbiamo fatto. Dobbiamo prestare maggiore attenzione e stare concentrati nei finali di gara”[/i]
[b][u]Deron Williams[/u][/b]: [i]”Gli infortuni ci hanno condizionato molto e non siamo stati capaci quasi maidi entrare in ritmo; non abbiamo fatto lo sforzo giusto per passare il turno[/i]