Buone notizie per gli amanti del buon Basket. La serie tra Houston e Portland avrà un seguito. Gara 5 infatti è stata vinta da degli [b]ottimi Portland Trail Blazers[/b], che chiudendo la sfida sull’88 a 77 hanno annullato il primo match point dei Rockets.
Come le altre gare anche questa è stata avvincente e combattuta, e le difese l’hanno fatta da padrone. Della forza della difesa Houston ovviamente tutti erano a conoscenza, ma sta stupendo, specialmente in queste ultime due partite, [b]l’efficacia della difesa di Portland[/b], che ha ancora una volta [b]contenuto Yao, fermatosi a 15 punti[/b].
L’andamento della partita era però diverso dalle gare precedenti, ed è stata subito Portland a prendere il comando delle operazioni nei primi due quarti, chiudendo i primi 24 minuti sul punteggio di 50 a 43, grazie al contributo di Rudy Fernandez e Steve Blake nel primo quarto e di Lamarcus Aldridge e di Travis Outlaw nel secondo.
Houston però non ci stava e nel [b]terzo quarto[/b] sigillava ulteriormente la propria difesa, e solo un [b]Aldridge stellare[/b] permetteva a Portland di mantenersi in linea di galleggiamento. Lamarcus infatti metteva [b]la sua mano in ben 12 dei 14 punti totali[/b] nel quarto da parte dei Blazers, mostrando tutto il suo repertorio, fatto di tiri dalla media, penetrazioni a canestro e precisione dalla linea dei liberi e servendo a Przybilla un comodo assist per l’affondata.
Anche in difesa Lamarcus dimostrava di essere in palla e costringeva Scola a un paio di palle perse che spezzavano il ritmo dell’attacco dei Rockets.
Il [b]quarto quarto[/b] iniziava con un quintetto Portland strutturato con [b]4 esterni e Oden[/b], che nei minuti che stava in campo riusciva a fornire un buon apporto difensivo e a limitare i falli. A completare il quintetto dell’ultima frazione per Portland, Blake, Roy, Fernandez e la staffetta Aldridge-Outlaw. Così facendo Mc Millan riusciva a [b]isolare in difesa Yao[/b], che faticava parecchio a contenere le penetrazioni dei piccoli, Blake e ovviamente Roy su tutti. E dopo l’Aldridge show del terzo quarto, il quarto periodo diventava [b]il regno di Brandon Roy[/b], che segnava 14 dei suoi 25 punti finali dando il via al [b]parziale di 15 a 0 Blazers[/b] che sostanzialmente chiudeva la partita.
Le colpe maggiori di questo parziale le aveva [b]l’attacco di Houston[/b], che smetteva di giocare in modo ragionato come i primi due quarti e si limitava ad appoggiarsi alle [b]iniziative dei singoli[/b], che non sapevano però trovare i canestri necessari a rimanere agganciati ai Blazers. E se un atteggiamento simile è quasi naturale aspettarselo da Ron Artest, incline a voler dimostrare di essere la prima opzione della squadra, meno naturale era vedere Aaron Brooks prendersi tutte queste iniziative. Aaron alla fine tentava ben 20 tiri tentati di cui soli 6 a segno per un totale di 13 punti. Troppo per uno che dovrebbe dividere la palla con attaccanti come Yao, Artest, Scola e anche Wafer, quest’ultimo nuovamente in grado di svolgere bene il suo compito di elemento di rottura dalla panchina.
Terminata l’emoragia offensiva, non appena i Rockets hanno provato a riavvicinarsi, ci pensava [b]Steve Blake[/b] con 4 fondamentali punti consecutivi a ricacciare indietro i texani e a chiudere definitivamente i conti.
Senza dubbio si è trattata di una gara vinta meritatamente dalla squadra che di fronte ad un elimination game ha dato quello che era nelle sue possibilità contro una squadra che ha giocato la solita buona partita difensivamente ma che ha avuto qualche problema a trovare la via del canestro.
Non è il caso quindi di tirar fuori la maledizione del primo turno di Houston o la loro difficoltà clinica a chiudere le gare importanti. L’atteggiamento dei Rockets non è stato l’atteggiamento remissivo avuto in passato in gara 7 o dopo essersi trovata in vantaggio nella serie quando ogni giocatore pareva impaurito nel trovarsi la palla decisiva in mano. Al contrario in questa Gara 5 è parso che fin troppi giocatori hanno voluto prendersi responsabilità anche la di fuori delle proprie corde. E questo non può che essere visto come un fattore positivo per il proseguio della serie. Però ora [b]per Houston diventa fondamentale chiudere la serie in gara 6[/b] in casa, perchè un eventuale ritorno al Rose Garden potrebbe essere complicato e potrebbero davvero riapparire fantasmi dal passato che difficilmetnte vengono dimenticati.
[b]I commenti dei protagonisti[/b]
Yao dimostra di seguire il credo confuciano: [I]”Obiettivamente è stata la gara più brutta della serie. Speriamo che la prossima partita risulti essere la nostra migliore”.[/i]
Roy ringrazia l’apporto dei compagni: [I]”Credo si siano resi conto che non mi sentivo bene, per cui hanno preso in mano la situazione”.[/i]
Sempre Yao prova a fare una spiegazione alla sconfitta: [I]”Abbiamo raggiunto il bonus di falli troppo presto nel quarto periodo e siamo stati subito penalizzati. I problemi di falli ci hanno ucciso”.[/I]