Nessuna sorpresa, tutto è andato come previsto i Cavaliers schiantano i Pistons in 4 gare senza il minimo problema. Il fatto che Cleveland potesse aggiudicarsi la serie facilmente, non era un mistero e il 4-0 rifilato ai Pistons non ha fatto altro che rafforzare questa tesi. L’atteggiamento dei Pistons è stato a dir poco imbarazzante, quasi si sentissero sconfitti in partenza. Nessuno dei ragazzi di coach Curry ha mostrato un pò di cuore nelle partite giocate e oltre alle enormi disparità tecniche, Detroit ha dimostrato di non avere il minimo carattere, di non voler lottare, insomma di non essere praticamente scesa in campo fin da gara 1.
Inutile attribuire il passaggio del turno ad un solo giocatore, perchè i Cavs hanno ampiamente dato prova di una gran compattezza di squadra, coinvolgendosi a vicenda per tutte le quattro gare, dimostrando che si possono vincere le partite insieme, anche avendo in squadra il più forte giocatore del momento, senza dover demandare a lui tutti gli sforzi per la vittoria (anche se il prescelto ha giocato una serie divina).
Uno dei punti focali a favore di Cleveland è stata, senza dubbio, la precisione ai tiri liberi nettamente a loro favore (il solo James, da solo, ne ha tirati più di tutti i Pistons messi assieme). Il tiro dalla lunga distanza, il lavoro a rimbalzo, ma soprattutto il cuore e la determinazione, che fa dei Cavs una squadra in missione con un unico obbiettivo: il titolo di campioni NBA 2009.
Le parole di coach Brown dopo gara 4 riassumono molto bene quanto accaduto nella serie: [i]I miei ragazzi hanno lavorato ottimamente in difesa, limitando molto bene Prince e Wallace sul lato offensivo. Tutti hanno contribuito, rimanendo concentrati e organizzati, Williams e West sono stati fantastici e ovviamente Lebron è stato Lebron.[/i]
Dall’altra parte Prince, ha giocato una delle sue peggiori serie di Playoffs, così come Wallace che ha chiuso gara 4 con 0 punti e 0-7 al tiro. Un brutto addio, visto che questa potrebbe essere stata la sua ultima partita in maglia Pistons.
Detroit ha sbagliato approccio, il linguaggio del corpo, il timore quasi reverenziale della squadra stagionata che passa il testimone ai giovani è stato forse l’aspetto che più ha influito sul risultato della serie.
Le basi sulle quali ripartire ci sono, ma resta il fatto che questo nucleo in otto anni poteva e doveva vincere di più, ma soprattutto, aveva l’obbligo di evitare lo sweep o almeno di provarci, senza abbandonare mestamente i Playoffs, giocando come una squadra senza identità.
Coach Curry si esprime sulla stagione: [i]E’ stata difficile, quasi unica, ma ho sempre tentato di ricordare alla squadra che ci sono sempre dei momenti duri in una stagione o nella carriera di un giocatore, l’importante è affrontarli e sapersi rialzare. I miei giocatori hanno passato momenti veramente frustranti durante tutto l’anno, ma hanno sempre tentato di rialzarsi e fare ciò che gli dicevo. Ora ci aspetta una lunga off-season per tentare di ripartire da zero e ricostruire un nucleo vincente.[/i]