6-0. E il record nella post season dei Cavaliers, che nella notte hanno passeggiato sopra i resti degli Atlanta Hawks, portandosi sul 2-0 nella serie ed allungando in questo modo la striscia di vittorie consecutive ai playoff. Ha pareggiato il record di Indiana, stabilito nel 2004, avendo vinto sei gare consecutive, tutte con uno scarto in doppia cifra. Con un James al quale bastano 27 punti e una prima metà di gara ricolma di magie, Cleveland rende una gara di playoff un qualcosa di molto simile ad un allenamento, non lasciando scampo alcuno agli avversari che sono sprofondati nel corso del match ben al di sotto dei 20 punti di scarto finali. Atlanta è ridotta allosso, Williams e Horford sono out per i problemi fisici che li perseguitano, dalla stagione regolare il primo, dalla serie con Miami il secondo e come se non bastasse Johnson nel terzo quarto ha dovuto abbandonare la gara per un problema alla caviglia destra, che mette in dubbio la sua presenza per gara 3. Le cose si fanno durissime per gli Hawks, che già al completo non hanno i mezzi per poter impensierire i Cavaliers sul loro campo. Agli infortuni si è aggiunta una serata nera per Smith, che chiude con soli 8 punti frutto di un pessimo 2 su 13 dal campo. Per gli ospiti i migliori sono Evans e il solito Bibby, lunico Hawk che riesce a mantenere un rendimento costante in questi playoff, però non basta.
Come in gara 1, la partita inizia in equilibrio, gli Hawks tengono botta con Evans e Murray, ma stavolta il break dei Cavs arriva prima della sirena che sancisce il termine della prima frazione. Con una tripla di James i Cavaliers iniziano a scavare il solco a 3 minuti dalla fine del primo quarto, Atlanta non reagisce prontamente e negli ultimi minuti i padroni di casa scavano un divario di nove punti, 26-17 al dodicesimo.
Il secondo quarto è un monologo biancorosso. West Szczerbiak e James accelerano e colgono gli Hawks completamente impreparati, Evans e Bibby non riescono a reggere lurto, il divario cresce a dismisura e dopo diciotto minuti di gioco, un assist di James per Szczerbiak sancisce il 47-28. Partita già in ghiaccio per i Cavaliers, allintervallo lungo si arriva sul 59-35 firmato da una tripla da distanza siderale di James allo scadere in una QuickenLoans Arena festante.
Nel terzo Atlanta perde Johnson, che forse salterà gara 2, e Cleveland perde West chiuderà con 14 punti – che però non dovrebbe mancare alla prossima partita. Atlanta è completamente in balia di James e soci, con nove minuti da giocare nel terzo quarto i punti realizzati dagli ospiti sono appena 37, il distacco è di 26 punti e la luce in fondo al tunnel non accenna ad arrivare. Il fondo Atlanta lo tocca a un minuto e mezzo dalla fine del terzo periodo, quando una schiacciata di Ilgauskas la spinge fino al -36. Il terzo quarto si chiude sull85-55, a questo punto coach Brown può tenere a sedere per tutto lultimo periodo i suoi titolari, evitando loro di fare troppa fatica, ammesso ne facciano.
Lultimo periodo è tutto garbage time, giocato dalle seconde linee. Le riserve degli Hawks riducono lo svantaggio contenendo la disfatta, con un quarto periodo da 30-20 per gli ospiti, viene fissato il punteggio finale, 105-85, punteggio e partita che non ammettono repliche, per una Atlanta che, già falcidiata dagli infortuni, non ha mai messo realmente piede in campo.
Adesso la serie si sposta ad Atlanta, gli Hawks hanno due giorni per ricompattarsi, provare a recuperare Johnson e presentarsi davanti al proprio pubblico con tuttaltro spirito rispetto a quello nullo visto in queste due prime partite, forse già date per perse e non affrontate col dovuto piglio di chi deve e vuole provare a fare uno sgambetto ai grandi favoriti nella corsa al titolo. I Cavaliers andranno ad Atlanta con la consapevolezza di essere la miglior squadra, ed anche uneventuale improbabile doppia sconfitta non creerebbe problema alcuno. James sta giocando da MVP, i compagni non hanno mancato un colpo, con i Cavs in queste condizioni gli avversari sono avvisati, non ce nè per nessuno. I ragazzi di Brown punteranno ad allungare la loro serie di imbattibilità, per poter chiudere così in grande anticipo la serie ed avere tutto il tempo di prepararsi al meglio per le finali di Conference attendendo che esca il nome dellavversaria dalla sfida tra Celtics e Magic. Ad Atlanta larduo compito di rimandare il più avanti possibile, poiché evitare pare ad oggi impossibile, il giorno in cui i Cavaliers scriveranno la parola fine su questa serie. Necessario recuperare gli infortunati, in più Atlanta deve cercare di trarre tutto il vantaggio possibile dal giocare davanti ai propri tifosi alla Philips Arena, che potrebbero diventare un fattore col loro entusiasmo. Cè poi da limitare James, obbligatoriamente con un lavoro di squadra poiché individualmente non è fattibile, cercando in questo modo di togliere agli altri Cavs la luce che li guida, mandandoli in confusione. Appuntamento a Sabato notte per la prova dappello per coach Woodson che deve porsi se non altro lobiettivo di tornare a giocare almeno unaltra volta a Cleveland.
[b]MVP[/b]: ancora una volta [b]James[/b] prende in mano il controllo della partita, dirigendola a suo piacimento. Con assist abbaglianti, schiacciate dirompenti e canestri impossibili decide di chiuderla in fretta, prendendosi tutto lultimo quarto per godersi un meritato riposo assieme agli altri quattro titolari. Se il rendimento rimane questo, non si vede allorizzonte qualcuno o qualcosa capace di fermare la sua corsa allanello.
[i][u]Le parole del dopo-gara:[/u][/i]
[b]James:[/b] [i]Non posso dire di essere sorpreso, siamo davvero una buonissima squadra, siamo molto confidenti e crediamo luno nellaltro[/i].
[b]Johnson:[/b] [i]Non posso vedere me non giocare, non voglio lasciarmi scappare questa opportunità. Siamo sotto 2-0, voglio esserci per i miei compagni. Spero che in 48 ore io possa sentirmi meglio[/i].
[b]Woodson:[/b] [i]Non abbiamo giocato bene fino ad ora, loro stanno giocando ad un livello altissimo. Abbiamo loccasione di andare nella nostra casa, raggrupparci, giocare davanti ai nostri tifosi e vedere di che pasta siamo fatti[/i].