C’è grande attesa nella Capitale per la sfida che vedrà da Lunedì 18 di fronte la Lottomatica Virtus Roma contro l’ennesima, nuova matricola di questi playoffs edizione 2008-09: quell’Angelico Biella che ha soffiato il podio numero 7 nella griglia alla scoppiata NGC Cantù.
Grande attesa, dicevamo, in città per questi playoffs quasi come se Roma non li avesse mai disputati prima, ma possiamo scrivere, senza tema di smentita, a quasi più di 48 ore dalla prima palla a due tra le contendenti che, se mentre nell’animo della maggior parte dei tifosi in giallorosso si scorgono sorrisi e soddisfazione, c’è anche una grossissima parte di essa che non nasconde ansie e dubbi in relazione a questa sfida nel particolare e nell’andamento di questo finale di campionato.
Conquistato infatti il [b]secondo posto[/b] alle spalle della [i]Invincible Armada[/i] senese contro ogni logica nella parte finale della Regular Season (anche grazie all’inatteso crollo della principale antagonista, la Virtus Bologna di Sabatini), i tifosi hanno capito che questo buon roster assemblato decisamente bene questa estate da Dejan Bodiroga & Co. sulla carta ha poi evidenziato sul campo e nel corso della stagione crepe e rugosità quasi inattese al punto, come tutti sanno, di aver addirittura rinunciato ai primi di dicembre al pilastro del progetto messo in piedi dal Patron Toti, quel Jasmin Repesa che tanto aveva fatto l’anno scorso conducendo nuovamente Roma in una finale scudetto dopo ben 25 anni di attese, delusioni, illusioni e profonde amarezze, ed il giocatore che l’anno scorso maggiormente si diceva essere mancato nella sfida contro Siena poi persa, quell’Allan Ray che era stato accolto a Roma con tante speranze positive, quasi come se si stesse in attesa di rivedere un nuovo Larry Wright.
La scelta poi di ricorrere al “secondo” in panchina come Nando Gentile come [i]head coach[/i] con assieme il fido “Kagemusha” Antimo Martino prima ed a Nenad Trajkovic dopo, non aveva convinto molto l’ambiente ma si sa, il passato del Nando Nazionale ed i suoi immediati risultati sul campo erano poi riusciti a prevalere sui mugugni a mezza bocca di chi, dopo aver ammirato in un recente passato diversi allenatori affermati in questi anni sulla panchina della Virtus Roma, aveva appunto obiettato che per un grande progetto di una grande squadra vincente sarebbe stato indispensabile un altro grande coach, alla stregua del santone croato dimissionario.
Il decollo con le famose nove vittorie consecutive a cavallo tra la fine e l’inizio del girone di ritorno, bruscamente interrottosi a Teramo, le paure e le clamorose sconfitte contro la nemica “designata” di quest’anno, sponda bianconera in riva al Reno, sia in Coppa Italia che in Campionato, i troppi alti e bassi,il troppo talento forse non spremuto a dovere sul parquet, soprattutto in fase difensiva ove i ragazzi di [b]Gentile[/b] hanno effettivamente troppo indugiato nel corso di molte gare sia in termini d’intensità che di concentrazione ed applicazione.
Per questo i sorrisi ma anche i punti interrogativi nell’ambiente, la gioia ma anche la necessità di non lasciarsi troppo andare alla euforia perchè ci si potrebbe risvegliare nuovamente con il classico pugno di mosche in mano.
La Banda Bechi in maglia blu lo vuole fare lo sgambetto ai più titolati avversari, questo è poco ma sicuro.
Squadra forte fisicamente per gli standard del nostro campionato, ma contemporanemente agile, veloce, aggressiva dal perimetro al punto di essere la terza forza offensiva del torneo per punti all’attivo dietro proprio alla Montepaschi ed alla stessa Virtus Roma. L’Angelico è oggi nella sempiterna parte di colei che non ha nulla da perdere.
Aver raggiunto infatti con largo anticipo il primo obiettivo-base che era la salvezza tranquilla, si guarda adesso allo storico traguardo dei playoff con la consapevolezza e la voglia di continuare a stupire e potete starne certi che per la Virtus non sarà facile.
E’ vero che in campionato non c’è quasi mai stata partita e sempre a favore di Roma: all’andata, ancora nel vecchio palazzetto piemontese, luogo simbolo ormai dell’ascesa verso il basket di vertice per la straordinaria creatura di Marco Atripaldi, la Virtus era scappata subito ed a nulla erano valse le ottime prove balistiche di [b]Joe Smith[/b] contro il talento offensivo di Becirovic e Brezec ed Hutson sotto le plancie nel tentativo di riequilibrare le sorti della partita, per un +9 di Roma.
Al ritorno a Roma invece gara con un quarto in equilibrio per poi la fuga, anche questa volta mai tamponata, dei padroni di casa che chiudevano però in affanno e con soli 6 punti finali di scarto.
Quindi….Attenzione però: all’andata ed al ritorno Roma volava, oggi lo stato delle due contendenti e assolutamente in pareggio nel senso che tutte e due han finito in crescendo, tutte e due hanno voglia di far bene, tutte e due vogliono mandare un segnale forte a questo campionato, soprattutto i Gaines, i Jerebko, gli Aradori, gli Spinelli che rivedono finalmente importanti palcoscenici dopo due anni di purgatorio.
Roma ha quindi tutto da perdere ma coach Gentile lo sa, è la condanna di chi sa che deve sempre vincere e questo non lo spaventa affatto, anzi.
Vediamo quindi come va a finire anche se, ripetiamo, Biella ha poco chances ma i suoi Ragazzi hanno alle spalle un’intera comunità e l’unione, si sa, fa la forza !!