La Montepaschi si presenta ai nastri di partenza dei play-off con linevitabile, ma scomodissima, casacca della squadra stra-favorita per la vittoria finale. Non potrebbe essere altrimenti per una compagine che ha fatto, in Italia, un percorso pressoché netto macchiato soltanto dallincredibile sconfitta subita al Paladozza contro la Fortitudo, che poi è addirittura retrocessa in Lagadue. Al netto di quella sconfitta i senesi hanno una condotta immacolata, inaugurata a settembre con la netta vittoria della Supercoppa contro Avellino, proseguita in campionato e culminata nelle final eight di Bologna con la conquista della prima coppa Italia della storia senese. Una squadra così, che si è anche classificata tra le prime otto dEuropa prendendosi il lusso di sconfiggere due volte i futuri campioni del Panathinaikos, non può partire, quindi, che coi favori del pronostico e con la scomoda condizione di non poter sbagliare nulla.
[b]Montepaschi Siena:[/b]
La griglia dei play-off ha accoppiato ai campioni dItalia in carica la Scavolini. E’ pur vero che i marchigiani sono giunti in classifica ad una distanza abissale dalla Mens-Sana, è pur vero che nel doppio confronto di campionato la differenza tra le due compagini è stata enorme, ma è anche vero, soprattutto, che i play-off sono i play-off e non cè nulla, di scontato. Pensare che una macchina da guerra come quella senese possa soccombere tre volte di fronte alla Scavolini è francamente difficile, ma dare per scontato un 3-0 per Siena è sicuramente pericoloso. Molto dipenderà dallatteggiamento mentale della Montepaschi, stante la differenza tecnica e fisica indiscutibile, e su questo aspetto ci sentiamo di scommettere ad occhi chiusi date le dimostrazioni che fino ad oggi questi giocatori hanno dato su tutti i campi dItalia. Nessuno a Siena si sogna di sottovalutare lavversario di turno o di pensare che i giochi siano già fatti ben prima del suono dellultima sirena: favoriti sicuramente ma non presuntuosi.
La squadra sta bene, viene da un periodo durante il quale ha potuto ricaricare le pile dopo le fatiche dellEurolega e lo ha fatto isolandosi ad Orbetello (provincia di Grosseto) ed allenandosi lontano dai clamori della stampa e dalla pressione dellambiente senese che, inutile nasconderselo, si aspetta il quarto scudetto della storia biancoverde.
Luomo sul quale ci sentiamo di puntare i riflettori è sicuramente Henry Domercant: lo statunitense, senza tanti giri di parole, è stato la delusione dellannata, arrivato a Siena per sostituire Bootsy Thornton e presentatosi come grande realizzatore non ha mai tenuto fede alla propria fama. Nelle ultime gare il colored, però, ha dimostrato unapplicazione nellesecuzione dei giochi di attacco nettamente superiore a quella fatta intravedere durante tutto lanno, ha trovato la retina con maggiore continuità e ha dato segni di risveglio importanti. Tutti a Siena sognano un Andersen-bis, mi spiego: il danese nellannata del primo storico scudetto di Siena deluse ampiamente le aspettative ma, come nelle più belle fiabe, sbocciò inaspettatamente proprio nel finale di stagione e risultò addirittura, splendido cigno e non più brutto anatroccolo, MVP della finale-scudetto. Inutile dire che tutto lambiente biancoverde aspetta Domercant al varco e si augura che possa ripercorrere i passi di Andersen con identico risultato finale.
Per chiudere due parole su Kaukenas che sta tenendo la Montepaschi con il fiato sospeso, la bocca da fuoco lituana non ha partecipato alla trasferta di Milano, cammina con un tutore a quel ginocchio che tanto lo ha fatto soffrire in passato e, si dice, potrebbe saltare il primo appuntamento di lunedì. Altro non trapela dalla riservatissima segreteria mensanina, il campo ci dirà se si tratta solo di precauzione o di qualcosa di più serio.
[b]Scavolini Pesaro:[/b]
Se a tre giornate dalla conclusione della regular season aveste chiesto ad un qualsiasi tifoso pesarese se si fosse atteso di arrivare ai playoff, questi probabilmente vi avrebbe guardato in modo strano e vi avrebbe liquidato dandovi dellincompetente. Poi, grazie ad un trittico di vittorie (delle quali quella poi rivelatasi decisiva di Cantù, piuttosto inaspettata) e ad una serie di risultati favorevoli che fanno giustamente il paio con la sfortunatissima conclusione dellanno scorso, hanno permesso alla compagine biancorossa di dare al patron Vellucci il suo primo approdo ai playoff della massima serie, i primi dalla sciagurato fallimento dellera Amadio.
A questo punto difficile chiedere qualcosa di più ad una formazione che, dopo unannata di alti e bassi, è riuscita sorprendentemente ad acciuffare la post season sul filo di lana, accaparrandosi lottavo posto ma, in questo modo, essendo destinata fatalmente a soccombere contro la schiacciasassi Siena.
Certo i pesaresi arrivano a questa serie con una bella iniezione di entusiasmo ed in un buon periodo di forma, come testimoniano chiaramente le tre partite finali, ma è assai difficile pensare che ciò possa portare a qualcosa di più che a fare una bella figura contro la crème del basket italiano; obiettivamente, già pensare di poter strappare una vittoria appare ai limiti dellutopia.
In ogni caso Sacripanti, senza voler apparire sbruffone, ha detto giustamente di volersela giocare ed ha questo punto è altrettanto giusto cercare di esaminare quali possano essere gli aspetti del gioco della Vuelle che possano mettere nelle ambasce la formazione senese.