La serie che non taspetti. Quella tra Magic e Cavaliers alla vigilia era da tutti considerata lennesima facile cavalcata di [b]LeBron James[/b] e soci verso la finale in una Eastern Conference magari migliorata dal punto di vista qualitativo rispetto a qualche anno fa ma pur sempre lontana dal valore medio della gemella dellOvest. Invece al momento parliamo di una serie equilibratissima ma soprattutto che se vedesse avanti i Magic 3-0 non avrebbe niente di sorprendente o di bugiardo. Così alla luce del risultato della notte assume ancora maggior consistenza il buzzer beater con cui James ha consegnato ai Cavs gara2, perché nella storia NBA nessuna squadra ha mai vinto una serie partendo dallo 0-3.
Si arriva alla [b]Amway Arena[/b] di Orlando proprio sulla scia delleroismo di James che non solo ha regalato la vittoria a Cleveland ma non si sa che effetto abbia avuto sulla psiche, tuttaltro che solida, dei Magic di questi playoffs. Davanti al pubblico delle grandi occasioni (tra i presenti si segnalano anche [b]Dwyane Wade[/b] e [b]Carlos Boozer[/b]) ci si aspettava una partita equilibrata, visto che i primi due incontri della serie sono entrambi finiti con vittorie sul fil di sirena. Invece i Magic, rispetto alle uscite precedenti non hanno aspettato di andar sotto, in genere in doppia cifra, per accendersi e rientrare: avanti, di poco, per tutta la partita, nonostante i problemi di falli di Howard, e fino alla fine, nonostante il disperato tentativo di aggancio dei Cavs nel finale, trascinati dal solito enorme James (poco importa che nel quarto periodo abbia sbagliato 5 liberi). Anche stanotte una prestazione monstre di [i] the chosen one [/i]: 41 punti 7 rimbalzi e 9 assist, con lunica bomba, su otto tentativi, messa nel quarto periodo per dare il meno 5 ai Cavs a quattro minuti dalla fine. Ci penserà poco dopo Alston, con una tripla su assistenza di Turkoglu (stanotte malissimo al tiro, 1/11 dal campo, ma al solito solidissimo in tutto il resto, come confermano i 7 assist ed i 10 rimbalzi, oltre all11/12 dalla linea dei liberi), a ristabilire le distanze. Lultimo assalto Cavs, sempre targato James è rintuzzato prima dai liberi di [b]Howard[/b](oltre ai 6 falli anche 24 punti e 9 rimbalzi cifre di tutto riguardo se si considera che sono frutto di soli 28 giocati a causa dei problemi di falli) e poi da quelli di [b]Pietrus[/b] (16, fondamentali, punti dalla panchina per lex Warriors), che monetizza il tecnico fischiato a [b]Delonte West[/b] a rimbalzo, tenendo saldamente avanti, sul 94-86, i Magic. Tutto finito? Manco a dirlo, Howard viene sanzionato su un tentativo dalla lunga di James, regalando così ai Cavs 3 liberi (ed innescando le furiose proteste del centrone dei Magic). James converte i 3 liberi e [b]Rashard Lewis[/b] (15 con soli 8 tiri e 2 rimbalzi) nella processione dei liberi terrà avanti, sul 95-89, cui si aggiungeranno i 2 liberi a [i]mettere i chiodi sulla bara[/i] di Hedo Turkoglu, dopo lennesimo errore in attacco dei Cavs (autori stanotte di un brutto 37% dal campo, peggior percentuale dal campo dellintera postseason di James e soci).
Proprio la questione falli tiene banco, non che ci si aspettasse una serie tra amici con pacche sulle spelle e sorrisi per tutti, ma la gara di stanotte ha riportato alla mente il basket anni 80, quello in cui ad Ovest si correva e ad Est si picchiava: 58 falli di gioco fischiati (Varejao, Ilgauskas ed Howard hanno chiuso anzitempo la loro partita per limite di falli raggiunto), a cui si aggiungono 2 tecnici ed un antisportivo, contatti di gioco durissimi, come quello tra Anthony Johnson e Mo Williams che è costato alla guardia dei Cavs 4 punti di sutura sotto locchio sinistro ed al veterano dei Magic un flagrant-1 (agganciandosi al discorso nel post partita [b]Van Gundy[/b] non ha mancato di ricordare come gli arbitri non abbiano fatto nulla in Gara2 quanto Williams ha tirato il pallone addosso ad Howard) e linguacce lunghe, come quella di Howard, al quinto fallo tecnico fischiatogli in post season. Una battaglia che ha portato ad 86 liberi complessivamente tentati e ad un gioco spezzettato. Paradossalmente in un clima del genere Orlando è venuta fuori prepotentemente sia per quantità (51 tiri liberi tentati, 39 messi a segno, contro 35, di cui 26 a bersaglio, dei Cavs) sia per qualità: Howard, notoriamente uno che con i liberi non ci va tanto daccordo, stanotte dalla linea ha messo un ottimo 14/19. Nel quarto periodo poi Orlando ha fatto segnare un 19/23 che ha contribuito a spegnere la rimonta dei Cavaliers.
I Magic tengono così il vantaggio del fattore campo, ma soprattutto infliggono ai Cavs la seconda sconfitta in post season, confermando la tendenza che vede i Magic indigesti a LeBron James e soci: nelle ultime sette partite in Florida i Cavs ne hanno perse sei. Lascia inoltre perplessi limpatto del supportino cast di Cleveland, fino ad ora perfetto: stanotte nessuno oltre i 15 punti ma soprattutto Mo Williams, Delonte West e Zydrunas Ilgauskas hanno combinato per uno tremendo 13/37 al tiro che prosegue le brutte prestazioni delle due gare precedenti. Sapranno a questo punto i Cavs ritrovarsi? Non è banale chiederselo soprattutto alla luce del fatto che queste per loro sono le prime difficoltà di una post season fino ad ora quasi noiosa. Atteso al riscatto anche Mike Brown, perché se è vero che le partite sono stato, fino ad ora, decise più da episodi che da scelte tattiche particolari, è anche vero che i Cavs fino ad ora non hanno saputo trovare una risposta allassetto da corsa dei Magic, finendo spesso con un lungo dai piedi pesanti sulle tracce di Lewis e pagando dazio con le rotazioni offensive, permettendo ai Magic di viaggiare a buonissime percentuali dallarco. In ogni caso ci sarà poco da aspettare, questo è il bello dei playoffs: si torna in campo tra due giorni, sempre ad Orlando.
[b]MVP[/b]: Andiamo con lipercriticato [b]Alston[/b] non solo per la pesantissima tripla mandata a bersaglio dallangolo nel quarto periodo e per i pesantissimi 18 punti con un ottimo 6/13 dal campo, ma soprattutto perché da limpressione di essere lunico dei suoi a sapere come innescare Howard in movimento e non semplicemente passandogli la palla ad un paio di metri dal canestro: pick and roll, alley hoop, scarichi in penetrazione. Il lungo dei Magic ringrazia perché non sarà esattamente la reincarnazione di Olajuwon, ma anche il come si viene serviti e coinvolti aiuta.
[b]Post partita[/b]
[b] Dwight Howard [/b]: [i]Abbiamo solo lottato, dobbiamo continuare a farlo. Dobbiamo combattere fino alla fine, senza preoccuparci di nulla, né dei fischi arbitrali, né di altro. Dobbiamo semplicemente scendere in campo e combattere.[/i]
[b]LeBron James[/b]: [i] “Quando giochi contro unaltra squadra molte olte, inizi a provare antipatia per loro, ed è proprio quello che sta succedendo tra noi. Lo hai visto con Mo Williams, lo guardi in faccia e non è ha una bella cera, questo non fa parte del gioco. Per contro nostro dobbiamo salire di livello, Orlando è veramente una gran bella squadra.[/i]
[b]Mo Williams[/b]: [i] “I Magic ci stanno creando troppi problemi di matchup. Lo so io, lo sapete voi e lo sanno tutti.” [/i]