Definire una semifinale scudetto tra la sesta e la settima testa di serie, ha sempre laria di essere una barzelletta, ma questa volta è semplicemente la verità e il derby lombardo- piemontese tra Biella e Milano ha sapori di varia natura sulle papille gustative dei tifosi.
Gli underdog per eccellenza sono i biellesi, che per la verità erano molto sfavoriti anche nella serie contro Roma e dopo le prime due gare in terra capitolina, sembrava che la terza (al secolo gara 5) sarebbe stato il classico non cè due senza tre, invece qui arriva lincredibile colpo dorgoglio dei ragazzi di Bechi.
Biella sbanca il Palalottomatica con una prova di incredibile spessore sia tecnico che tattico, unito alle grandi percentuali tipiche di chi non ha nulla da perdere e gioca con la palla che pesa più o meno quanto un super tele.
Le chiavi della vittoria sono state linsospettabile solidità di Joe Smith, il grande e continuo progresso di Pietro Aradori, ma soprattutto una delle azioni meno marcabili del nostro campionato, ovvero il pick and roll tra [b]Valerio Spinelli e Greg Brunner[/b].
I due comprimari hanno raggiunto il paradiso in gara 5 dove hanno dato spettacolo, firmando in calce tutti i momenti decisivi dei piemontesi e siamo sicuri che potranno dare non pochi grattacapi anche a Milano.
Dalla patria della Menabrea, scenderà alla volta di Milano, una squadra con la voglia di continuare a stupire, proseguire nella splendida favola di questa stagione e provare a fare lennesimo sgambetto ad una grande metropoli (peraltro già surclassata alla penultima giornata di campionato).
Nei playoffs bisogna subito dimenticare la partita precedente per concentrarsi sulla nuova, dice Chauncey Billups, ma per Biella il sillogismo potrebbe non valere perché tutto lentusiasmo che arriva dallultima partita giocatà, sarà tramutato in energia e fame già da gara uno di semifinale.
Dallaltra parte Milano si trova davanti alla seconda cinderella di questi playoffs. Dopo la splendida Teramo di Capobianco e Poeta, arriva la premiata ditta Bechi-Spinelli (giocatore indigesto ai biancorossi sin dai tempi della Carpisa) a provare a soverchiare il pronostico che vede favorita l[b]esperienza milanese[/b], molto più di quello che dica la singola testa di serie di differenza.
Ad onor del vero arrivare in semifinale con lil sesto seed e godere del fattore campo a favore è una cosa che succede una volta nella vita, ma dopo una stagione così travagliata ed una semifinale guadagnata con la forza dei nervi, Bucchi e soci accettano di buon grado un po di buona sorte.
Milano arriva a questa serie dopo aver affrontato un quarto di finale davvero dispendiosom a livello di tensione, che va ben oltre le quattro partite. La rotazione nel reparto lunghi è contata stante lassenza di Rocca (praticamente certa), Sow (probabile) e Beard (recuperabile), ma i presenti hanno saputo dare il loro buon apporto, agevolati anche dalla scarsa presenza teramana nel pitturato. Hawkins si è dimostrato sempre più leader di questa squadra nei momenti difficili, Hall ha palesato ancor di più di essere la reale chiave tattica dellattacco e Price ha dato quella leadership e quel playmaking chiaramente mancante con Vitali o surrogati di esso in campo.
Bucchi avrà molto lavoro da fare per limitare al massimo il ritmo dei match, perché più la partita si estende sui 28 metri di campo, più Biella si trova come il topo nel formaggio.
Fondamentale sarà togliere gli sguardi aperti a canestro dal perimetro e limitare le soluzioni di pick and roll che coinvolgono Spinelli come palleggiatore.
Dallaltra parte non cè un giocatore nel roster avversario che abbia i numeri per stare con [b]Hawkins[/b], ma sarà altrettanto fondamentale non ridursi ad un “one man show”, perché giocatori come Mordente e Vitali devono essere recuperati dal punto di vista delle convinzioni offensive, alla luce della difficile serie con Teramo.
Dal canto Biellese lobiettivo è cominciare a mettere pressione sugli avversari sin da subito. Se una sconfitta in gara 1 potrebbe essere messa in preventivo, sarà fondamentale far valere la legge del nuovo Palasport, perché si ha limpressione che più duri questa serie, più Biella abbia la possibilità di far valere (in caso alla quinta partita secca) la sua imprevedibilità e la sua genialità. E chiaro che non è sempre domenica e vincere una gara decisiva in trasferta difficilmente è ripetibile, però Biella ha voglia di stare lì, con il fiato sul collo di Milano, per fargli pesare il più possibile la palla, contrapponendola alla loro insostenibile leggerezza dellessere e della loro gioventù.
Lo scontro tra gli allenatori potrà essere interessante, perché Bucchi deve rifarsi dopo la paga presa, senza mezzi termini, da Capobianco durante la prima serie. [b]Bechi[/b] è un altro allenatore con grandissima stoffa e competenza e siamo felici di poter tessere le lodi di questi nuovi grandi allenatori italiani che danno limprinting a belle storie come quelle di questa Angelico.
Favore del pronostico a parte, Milano ha lobbligo della vittoria, per tornare alla finale scudetto che manca da quello sfortunatissimo 2004 quando lintroduzione dellistant replay condannò la Milano di Lardo (visto al Palalido durante gara 2) a soccombere alla Fortitudo di Ruben Douglassi quel Ruben Douglas miseramente eliminato dai biellesicorsi e ricorsi storici.