Prova di forza in gara 6 per i Lakers, che giocano una delle loro migliori partite sul parquet di Denver e chiudono la serie sul 4-2 vincendo il secondo titolo della Western Conference consecutivo e guadagnando un’altra finale NBA dopo quella dello scorso anno. Bryant scrive nel suo tabellino personale 35 punti e 10 assist, il leader dei Lakers riceverà un grande aiuto dai suoi fidati gregari, Ariza Odom e Gasol valgono assieme 57 punti, inoltre i gialloviola tireranno col 57% dal campo, numeri assolutamente importanti. I Nuggets non sono stati capaci di reggere l’urto del potenziale Losangelino espresso in tutta la sua misura, anzi, sono apparsi visibilmente stanchi e scarichi, col serbatoio troppo vuoto per provare lo sprint finale in direzione finale NBA. Ci provano Atnhony e JR Smith (24 e 25) ma non basta, Billups per una volta non gioca una partita da fenomeno e Denver senza il suo faro non ha lo smalto delle partite migliori. Ottava sconfitta consecutiva per i Nuggets in un elimination game, Denver ha perso due volte al Pepsi Center in questa serie dopo sedici vittorie casalinghe consecutive. Nemmeno questa volta, 24 anni dopo l’ultima, le pepite sono riuscite ad andare oltre alla finale di Conference.
La gara inizia con un 5-0 di marca Lakers firmato Gasol e Ariza, i Lakers controllano la prima frazione di gioco con un buon gioco di squadra, sugli scudi Ariza che produce un quarto da dieci punti. Denver rimane comunque a contatto, con le triple di Billups e Smith e con i canestri di Nenè e Melo i Nuggets arrivano a fine primo quarto sotto di soli cinque punti. Entrano le seconde linee in casa Lakers sul perimetro, dentro Walton Vujacic e Farmar. Ne approfittano Melo e Smith che piazzano un 13-7 che regala la testa della corsa ai padroni di casa. Ma da quì in poi sarà una cavalcata dei Lakers. Torna in campo Bryant che serve l’assist a Odom per il nuovo vantaggio dei Lakers, vantaggio che non molleranno più fino alla fine. Prove tecniche di fuga per gli ospiti che a tre minuti dalla fine del terzo quarto accelerano, ma resistono i padroni di casa che rimangono a -4. Ma un minuto dopo arriverà lo sprint buono per gli ospiti. Parziale di 12-3 negli ultimi due minuti del secondo quarto, solo 3 tiri liberi per i Nuggets, e i Lakers arrivano alla pausa lunga con 13 punti di vantaggio, 53-40.
Ci provano i Nuggets a rientrare nella prima metà del terzo quarto, spinti da Anthony e dalla frazione di gara migliore di Billups, ma i Losangelini li tengono sempre a distanza, galleggiando sulla doppia cifra di vantaggio. Poi a sei dalla fine della terza frazione i Lakers salgono ancora di colpi e i Nuggets ormai stremati non riescono a rispondere ai ragazzi di Phil Jackson, che possono così dilagare e mettere in ghiaccio la partita. Il vantaggio arriverà a toccare i 20 punti (79-59 al 33′), poi con un moto d’orgoglio e le triple di Smith e Kleiza Denver si riavvicinerà fino al -12, ma un break in chiusura di quarto firmato da Vujacic dalla lunetta chiuderà definitivamente la gara, che dopo tre quarti è sull’83-67 per gli ospiti. L’ultimo quarto scorre via con i protagonisti a gonfiare le cifre mentre i Lakers arrivano alle 29 lunghezze di distacco, poi ridotte a 27 poco prima dell’ultima sirena che sancisce l’eliminazione dei comunque ottimi Nuggets e il secondo approdo consecutivo, il trentesimo in generale, dei Lakers alle Finals.
Per i gialloviola come detto buona prova di tutta la squadra, soprattutto del trio Odom-Gasol-Ariza ben imbeccati da Bryant. Il destino dei Losangelini passa dal rendimento dei tre gregari di lusso di Kobe, che in serate come queste può fidarsi ciecamente dei suoi compagni. Adesso 5 giorni di tempo per preparare la seconda finale consecutiva, questa volta col vantaggio del fattore campo, contro i Magic di Howard. Ai Nuggets rimane una ottima annata conclusasi con la finale di Conference che non arrivava da più di vent’anni e la consapevolezza di essere diventata una pretendente dopo lo scambio Iverson-Billups. Karl e i suoi ragazzi ci riproveranno l’anno prossimo, con più esperienza e con la voglia di riscattarsi, sognando le prime finali NBA della storia della franchigia.
[b]MVP: Bryant[/b], gioca per se e per i suoi compagni che sono in serata. 35 punti tirando 12/20 dal campo e 9/9 dalla lunetta, conditi da 10 assist.
[u][i]Le parole del dopo gara:[/u][/i]
[b]Bryant:[/b] “[i]Siamo tornati dove l’anno scorso non abbiamo finito il lavoro, abbiamo l’occasione per rifarci. Abbiamo giocato di squadra, guadagnandone soprattutto in difesa[/i]”.
[b]Jackson:[/b] “[i]Abbiamo riservato la nostra partita migliore per stasera, o forse abbiamo incontrato i nostri avversari un pò fuori giri[/i]”.
[b]Karl:[/b] “[i]Bryant ha giocato 5 minuti in cui nessun giocatore di basket potrebbe fermarlo. I Lakers sono la miglior squadra nella NBA adesso, avevo intravisto delle piccole crepe, ma in un modo o nell’altro contro di noi le hanno cementate[/i]”.