La Montepaschi vola col vento in poppa verso la quarta finale della sua breve storia. Breve davvero perchè, ad onta di una ultradecennale partecipazione al campionato di basket, non bisogna dimenticare che Siena, fino al 2002, aveva la bacheca desolantemente vuota, dal 2002 però lo spazio dentro alla stessa bacheca ha cominciato a restringersi grazie alla conquista di una Saporta, di una coppa Italia, di tre Scudetti e tre Supercoppe, non male davvero. Ieri sera le premesse per una serata felice, da parte della sponda senese, c’erano tutte. Una squadra scoppiettante, la serie già sul 2-0, l’indubbia manifesta superiorità della Mens-Sana. La palla però è rotonda e nello sport nessuno regala nulla, ti devi guadagnare i traguardi che ambisci e la Montepaschi se l’è guadagnato approcciando la partita con piglio autoritario, scappando nel punteggio fin da subito e non permettendo alla Benetton di rientrare. I veneti hanno disputato un’ottima stagione, dopo alcuni anni di anonimato e di scarsi risultati la Benetton è stata capace di ottenere una semifinale scudetto, di eliminare la Virtus Bologna, di mettere in mostra, nella seconda parte del torneo soprattutto, un bel gioco e qualche notevole individualità. Riteniamo che le basi per ripartire bene ci siano tutte e che dal prossimo anno potremo vedere, anzi rivedere di nuovo, una grande protagonista del basket italiano. La serie Siena-Treviso ha detto ben poco in più di ciò che già sapevamo sulla Montepaschi. La squadra gira come un orologio, è perfetta in ogni ingranaggio, ha una gran panchina, un grande allenatore, una forma psico-fisica perfetta, una consapevolezza dei propri mezzi assolutamente straordinaria, che dire di più?
In casa Benetton le note liete, almeno ieri sera, sono venute da Stefansson, autore di una prova sopra le righe con 18 punti messi a referto e buoni minuti di una lucida regia. Non male anche Bulleri e Lorbek mentre i 14 punti di Renzi non debbono trarre in inganno perchè sono giunti quasi tutti nel garbage time. Impalpabile Neal e poco incisivo anche Nicevic che aveva saltato per infortunio la seconda gara della serie.
In casa Montepaschi 6 giocatori in doppia cifra e Stonerook con 9 punti. Questa distribuzione del fatturato la dice lunga su come la Mens-Sana abbia giocato di squadra togliendo alla Benetton la possibilità di avere punti di riferimento precisi sui quali concentrarsi. Grande prova di Eze bravissimo dalla lunetta e dalla media distanza oltre a risultare dominatore sotto le plance. McIntyre un po’ impreciso dal campo (3/9) ma una sentenza dalla lunetta (8/8), Domercant ancora positivo con 22 di valutazione e l’80% al tiro (5/6), il solito lavoro oscuro ma produttivo di Stonerook, buone cose dalla panchina con Ress. 23 di valutazione per Sato con l’80% dal campo e 16 punti a referto. Che dire? Una partita al limite della perfezione.
Si parte sul 6-0 per Siena, il primo a macchiare il tabellino in casa veneta è Nicevic ma la difesa di Siena è imperforabile e la mira in attacco precisissima, dopo pochi minuti il divario tra le due squadre è già importante (19-6), Treviso è poco precisa e Siena ne approfitta per scappare fino al 26-10 della prima sirena firmato da una tripla di Sato.
Il secondo quarto inizia nel segno di Stefansson che riavvicina i suoi fino al -9, Treviso riesce finalmente ad alzare la pressione difensiva e il risultato, per un attimo, sembra tornare in un binario di equilibrio (33-25), è Stonerook con una tripla a dare il la ad un nuovo allungo senese che si concretizza con un’altra tripla di Kaukenas e con una schiacciata ancora del capitano, si va al riposo sul 43-28 con Siena in pieno controllo della gara.
Il terzo quarto, come molto spesso accade a Siena, risulta decisivo. La Montepaschi allunga in maniera perentoria grazie ad una difesa asfissiante, all’imprecisione trevigiana dalla distanza e ad una media realizzativa davvero notevole. L’ultima sirena coglie le due squadre sul 81-47, la partita è praticamente finita.
L’ultimo quarto nulla toglie e nulla aggiunge a quanto visto fin qui. L’ingresso di qualche panchinaro, qualche canestro di Renzi, un po’ di accademia e si finisce sul 101-76. Siena approda alla quarta finale scudetto della sua storia, la terza consecutiva.
THE PLAY OF GAME: Scegliete pure uno dei 5 assist smazzati da Terrel McIntyre, un paio no-look sono stati davvero da lustrarsi gli occhi. Il titolo di MVP del campionato è decisamente in buonissime mani.
MONTEPASCHI: Domercant 16, McIntyre 16, Finley 8, Eze 13, Sato 16, Lavrinovic 12, Kauekans 11, Stonerook 9.
BENETTON: Stefansson 18, Lorbek 12, Bulleri 8, Nicevic 9, Rancik 6, Wallace 9, Renzi 14.
PIANIGIANI: C’è grande soddisfazione per il raggiungimento della nostra quarta finale scudetto. Abbiamo giocato bene e soprattutto abbiamo disputato 6 gare, tra quarti e semifinale, in pieno controllo e questo è molto positivo. Stasera i miei ragazzi mi sono piaciuti molto, abbiamo solo un po’ mollato nel finale ma dato il risultato era anche logico che ciò accadesse. Siamo molto caricati per la finale e ci arriviamo in buonissima forma psico-fisica. Adesso attendiamo Biella o Milano.
MAHMUTI: Congratulazioni a Siena e in bocca al lupo per la finale. Abbiamo giocato 8 partite in 15 giorni ed eravamo comprensibilmente stanchi. Abbiamo speso molto nella serie vittoriosa contro Bologna e non era lecito attendersi di più da questa sfida con Siena. Sono contento della nostra stagione e di aver riportato in alta una piazza importante come Treviso.