Altro overtime, altre emozioni, altra W gialloviola.
Come in gara-2 non bastano i tempi regolamentari a decretare la vincitrice, ma come allo Staples il sangue freddo dei gialloviola ha la meglio con Fisher MVP indiscusso di un match incredibile, che ancora una volta regala ai fans di questo sport una serata memorabile. LA vola così sul 3-1, evitando un pericoloso 2-2 che avrebbe rimesso in discussione quella che sembrava una marcia abbastanza liscia verso il 15° titolo: non è bastato l’ennesimo brutto arbitraggio, non è bastato l’ispirato Turkoglu (25 punti con 8-13 dal campo), non sono bastati i 21 rimbalzi di Howard, non è bastato un palazzo così vivo che da solo meriterebbe questo traguardo, non sono insomma bastati questi Magic, lontani è vero dalla grande serata di gara-3, ma pur sempre capaci di mettere in difficoltà i ragazzi di coach Jackson, per metà gara irriconoscibili e rinsaviti solo in seguito.
Inizia infatti male la partita per gli ospiti, costretti a subire troppi fischi dalla terna e riportare così in panchina i tre lunghi Bynum, Gasol e Odom, tutti e tre a quota due falli, facendo toccare il parquet precocemente a Powell e Mbenga, piuttosto fuori luogo in un ambito del genere; dall’altra parte Orlando prova la fuga guidata dalle ottime percentuali di Hedo e la rapidità (e fortuna) di Alston: è proprio il play ex-Rockets a dover però fare i conti con il DJ che rispedisce al mittente il possibile pallone del +8, dando via all’azione che porta Kobe a canestro (13 punti per lui nel quarto) per il meno 4, 20-24.
La mossa di coach Zen di usare l’intera rosa per far fronte ai falli comincia ad ogni modo a rendersi pericolosa: il team della Florida amplia difatti il divario nel secondo periodo con JJ Reddick autore di tre rapidi assists e due magistrali ganci di Dwight, che portano alla lunga pausa i Magic sopra di ben 12 lunghezze con relativo delirio dell’immensa folla bianco-blu, grande fattore a favore. Il solo Gasol (7 punti) riesce a tenere a galla i suoi, evitando il massacro: servono comunque i veri Lakers per ritornare sotto e qui è bravo Phil a caricare i losangelini, spronando l’orgoglio di una squadra che di affondate del genere ne ha già subite fin troppe.
La compaggine gialloviola torna così in campo con mentalità ed energia completamente nuove e guidata dall’ex di turno Trevor Ariza (0-6 nei primi 24 minuti, 13 punti nel solo 3°) riporta LA a contatto, ritrovando il vantaggio grazie ai due liberi di un Bynum, che soffre il #12 avversario, ma che con grinta prova a meritarsi il minutaggio concessogli: la coppia Reddick-Pietrus reagisce e risponde al fuoco nemico cercando di limitare i danni (30-14 il parziale subito); il francese non può però nulla contro il jumper di Kobe, che con freddezza ed enorme tecnica realizza il 67-64 allo scadere della terza frazione.
Bryant&co. tengono la testa portandosi fin sul +6 con il canestro di Walton (6 punti in poco più di 10′), ma è ancora una volta il talento europeo Pietrus a riagganciare la squadra ospite costringendo Odom e Bynum al quinto fallo; LA si affida al Mamba che commette però troppi banali errori: è invece di nuovo l’ala prodotto di UCLA, Trevor Ariza, a togliere i compagni dal pericolo firmando una tripla incredibile allo scadere dei 24 che pareggia i conti sull’82-82. Turkoglu fa sognare l’Amyway Arena con un 5-0 a 30” dal termine, Gasol risponde inchiodando il -3 su perfetta lettura del #24, che pochi secondi dopo è costetto a portare in lunetta Howard lasciato completamente e colpevolmente solo nel pitturato: a Superman trema però la mano e lo 0/2 lascia ancora speranza ai gialloviola, che chiamano immediatamente timeout. I Magic raddoppiano abilmente Bryant, la palla finisce così nelle mani di Fisher che senza pensarci due volte spara una delle sue bombe da oltre 7 metri, bruciando la retina e zittendo la folla: Pietrus sbaglia un ultimo possesso gestito davvero male, rimandando il verdetto per la seconda volta in questa serie ai supplementari.
Lewis apre con la tripla, il Black Mamba risponde con due dei suoi tiri, ma s’intestardisce relegando il gioco ad un 1vs5 per diversi minuti, a 30 secondi dal termine però, arriva la zampata decisiva: Kobe, chiuso, scarica su Fisher che con l’ennesima tripla a segno fa volare i suoi, Hedo forza dall’arco e il rimbalzo fortunoso finisce giusto giusto nelle mani di Gasol che con la schiacciata in corsa chiude i conti. C’è tempo ancora per una porcata di Pietrus, fallo antisportivo sul catalano, che concede due liberi aggiornando il punteggio finale sul 99-91.
Si resta ad Orlando ancora per una gara: ora vedremo se i Magic avranno l’ultimo guizzo di onore dopo una lunga e sorprendente stagione o saranno ancora una volta i Lakers a vincere sul campo avversario aggiudicandosi così il tanto ambito premio…a Lunedì notte per il verdetto (finale?)
[b]MVP[/b]: Derek Fisher, eroe indiscusso di una serata in cui le sue giocate servivano come il pane, dimostrazione di come l’esperienza conti in gare del genere. Il play losangelino, tante volte criticato per la sua applicazione difensiva scarna, si prende la squadra sulle spalle segnando due tiri pesantissimi, considerato anche e soprattutto lo 0/5 dai 6.75 prima della tripla a 4 secondi dal termine nel 4°periodo: lui non pensa, agisce…e i risultati che contano alla fine sono questi
[b]Le voci:[/b]
[u]Dwight Howard[/u]:[i]”Non ci sono ragioni per darci morti o sconfitti. Noi continueremo a crederci fin quando non ci saranno più gare da giocare”[/i]
[u]Kobe Bryant[/u]: [i]”Quello è Derek. Ha giusto una suprema confidenza col canestro e penso che quei tiri nei minuti finali sono più semplici per lui rispetto a chiunque altro.[/i]
[u]Derek Fisher:[/u] [i]”Ho la responsabilità di entrare in campo e fare la differenza per la squadra. Nessuno di noi può continuare ad aspettare che Kobe ci salvi tutti quanti”[/i]