E’ stata una stagione altalenante per Avellino, la quale veniva dalla migliore della sua storia, con la conquista della Coppa Italia e il raggiungimento delle semifinali play-off con annessa qualificazione all’Eurolega.
Molti dei problemi sono sorti proprio a causa della partecipazione in Eurolega, che ha tolto energie mentali e fisiche al roster irpino, il quale era composto da un quintetto base di più che buon livello, però non supportati da adeguate rotazioni.
La prima storica partecipazione all’Eurolega è stata discreta, all’inizio si pensava di poter superare il primo girone, ma oltre alle quotate Olympiacos, Maccabi Tel Aviv e Malaga, era presente anche il Cibona Zagabria, che si è rivelata un’ottima squadra. Resta alla memoria l’esordio, in casa contro i greci (nella foto la coreografia dei tifosi), in cui per oltre metà partita l’Air è stata in vantaggio, la prima trasferta europea, a Tel Aviv, persa solo di 7 punti, o la prima vittoria in assoluto, in casa contro Malaga, di un punto.
Per quanto riguarda il campionato, si è passati dai primi posti di inizio stagione all’incubo retrocessione nel finale.
Nella prima parte di campionato tutto sembrava andare per il verso giusto, con la squadra stabilmente ai primi posti in classifica; da segnalare le vittorie contro La Fortezza Bologna e Milano, e il +27 nel derby con Caserta.
La partecipazione alle Final Eight di Coppa Italia è terminata subito, con la sconfitta contro la rivelazione Teramo.
La discesa in classifica è iniziata dopo la sconfitta a Rieti, quando il coach Markovski denunciò una situazione intollerabile nello spogliatoio, in particolare a causa di Radulovic, Tusek e Williams. Inoltre, appena terminata l’Eurolega è avvenuto un netto declino delle prestazioni di Best, che ha fatto pensare a molti che l’ex-NBA sia andato ad Avellino solo per partecipare alla competizione europea. Da allora quasi solo delusioni per il pubblico irpino, in particolare il -17 a Ferrara e la sconfitta con La Fortezza Bologna del “nemico” Boniciolli.
Le chiavi dei successi sono state le ottime prestazioni di Best e Tusek ad inizio stagione, la continuità di Warren e l’esplosione finale di Crosariol; le chiavi degli insuccessi sono state le pessime prestazioni di Best da metà stagione in poi e la non sempre efficacia di Porta nel sostituirlo nel ruolo di play; il cattivo rapporto tra il coach e Williams, e le troppe aspettative che venivano riposte in questa squadra, che si è dovuta sobbarcare l’oneroso impegno dell’Eurolega.
Voti per la stagione 2008/09:
A.Porta 5.5
T.Best 5
P.Lisicki 6
C.Warren (14.79 punti di media) 7
D.Diener (9.97 punti di media) 6
D.Cinciarini 5.5
T.Slay 5
N.Radulovic 6
M.Tusek 6
A.Crosariol (1.43 stoppate di media) 6
E.Williams 6
Coach Z.Markovski 5.5
Il presidente dell’Air ha annunciato un ridimensionamento del budget, e allo stato attuale non è chiaro se l’obiettivo sono i play-off o la salvezza.
Per quanto riguarda il coach, è stato transato il contratto di Markovski, nonostante la sua voglia di restare ad Avellino, ed è stato ingaggiato l’esperto Pancotto, reduce dall’amara retrocessione con la Fortitudo Bologna. Forse tornerà come assistente Tonino Zorzi, ma qualche dubbio è stato sollevato sia dal neo-coach che dalla società.
Dei ragazzi che facevano parte dell’Air 2008/09, dovrebbero restare Porta e Lisicki, qualche possibilità c’è anche per Radulovic e Slay. Tutti gli altri sono destinati altrove, cominciando da Warren, già accasatosi a Bilbao. Si cercherà di reintegrare la giovane promessa Paolisso, brillantissimo nelle nazionali giovanili, ma che non ha mai trovato spazio (anche per colpe sue) nella squadra irpina.
Il mercato per ora è abbastanza calmo, si fanno i nomi di Antonutti, pupillo di Pancotto, Minard, Di Giuliomaria e Malaventura, ma prima si cercherà di confermare qualche giocatore della passata stagione.
Santo C.