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Quarto posto in regular season (diventato poi terzo), partecipazione alle Final Eight di Coppa Italia e di Eurocup, infine la qualificazione al preliminare della prossima Eurolega: dopo due anni difficilissimi, [b] questa stagione della Benetton deve essere considerata senzaltro positiva. [/b]
Lobiettivo, come più volte ripetuto da coach Mahmuti, era quello di riportare la squadra ai livelli della tradizione di una società tra le più prestigiose dEuropa. Missione compiuta. E nessuno lo nega, nemmeno quelli (molti) che guardano ai tempi in cui Treviso vinceva scudetti e lottava per lEurolega come a qualcosa che rimane lontano ed irripetibile. Chissà… Di certo cè che, nellottica di una ricostruzione programmata in più tappe, gli obiettivi fissati per il primo anno sono stati raggiunti.
La scorsa estate, facendo tesoro degli errori occorsi nella stagione 07-08, la società ha costruito la squadra puntando non tanto sul talento quanto sullattitudine dei singoli a fare squadra. Ne è uscito un gruppo coeso e dal giusto spirito, tale da riportare entusiasmo tra i tifosi; e proprio il ricucire lo strappo tra squadra e pubblico era forse il principale desiderio della dirigenza. Un gruppo con qualche lacuna, incapace (vuoi per inesperienza, vuoi per mancanza di personalità) di trovare soluzione al mal di trasferta che ha scandito lintera annata, ma un gruppo al quale, guardando al piazzamento finale, non si poteva chiedere di più. Siena a parte, la Benetton è infatti finita davanti a squadre che, per talento, esperienza e profondità, le erano probabilmente superiori. Per cui, più che rammaricarsi per i tanti punti persi in trasferte abbordabili, è giusto piuttosto riconoscere al coach e ai ragazzi il merito di avere riportato Treviso nel basket che conta (Eurolega) e di aver riconquistato il proprio pubblico.
La stagione è stata abbastanza lineare, nel senso che non ci sono stati momenti di assoluta esaltazione, nè, per contro, altri di crisi nera. La Benetton si è rivelata fin dallavvio[b] una schiaccia sassi al Palaverde [/b] (tantè che si è spesso parlato del suo bel gioco e del fatto che potesse essere lanti-Siena più credibile) ed allo stesso tempo [b] una vittima sacrificale in trasferta [/b]. È stato questo il leitmotiv dellintero anno. I tifosi, che vedevano una squadra vincere in maniera tanto brillante al Palaverde, hanno continuato a sperare per mesi in un cambio di marcia in trasferta, che di fatto non è mai avvenuto. E ad un certo punto la sensazione prevalente tra i tifosi era questa: okay…. un passo avanti rispetto allanno scorso (e ci voleva poco), ma siamo ancora poca roba.
Poi è arrivata la vittoria a Bologna nellultima giornata, che ha regalato ai Casuals il quarto posto ed il vantaggio del fattore campo nel quarto di finale di play off contro la stessa Virtus. [b] E la vittoria in Gara 5 ha fatto sì che il giudizio su questa stagione sia passato da un (forse troppo severo) benino/malino ad un incontestabile bene. [/b]
[b] Cosa ha funzionato [/b]
Lo spirito mostrato dalla squadra (sia pur solo in casa).
La Difesa.
Il duo Wallace (Mvp della stagione)- Nicevic (che in difesa soffre, ma che in attacco è unenciclopedia).
Il ritorno di Bulleri, capace di riconquistare in un paio di partite un pubblico che lo aveva ripudiato.
[b] Cosa non ha funzionato [/b]
Il mal di trasferta, che, senza nulla togliere a quanto di buono la squadra ha combinato, è segno evidente che sul piano della personalità cè ancora da lavorare.
Lattacco alla zona che è stato spesso un pianto.
Dashaun Wood che, a lungo fuori per infortunio, non ha saputo al rientro dare il contributo sperato; peccato, tanto più perchè il suo sostituto, Bobby Dixon, aveva fatto molto bene.
[b] Si riparte da…. [/b]
… Le conferme di [b] Nicevic, Wallace, Renzi e Neal [/b] (protagonista di una stagione discontinua, ma nella quale ha comunque fatto vedere un potenziale pauroso) sono unottima base di partenza. La promozione ad head-coach del vice di Mahmuti, [b] Frank Vitucci [/b], contribuisce a dare continuità al progetto intrapreso. A questi giocatori si sono già aggiunti[b] i play Daniel Hackett e Mantas Kalnietis e lala bosniaca Jasmin Hukic [/b]. A completamento del roster, la dirigenza, intenzionata a puntare su un gruppo giovane, sembra orientata allacquisto di unala americana ed un lungo comunitario. Dovrebbero far parte del gruppo, salvo prestiti, anche i giovani [b] Martinoni, Sandri, Gentile (promettentissimo figlio darte) e Wojciechovski [/b].
[b] Bulleri [/b], non è di fatto un giocatore della Benetton. Di lui nemmeno si parla, ma non desterebbe stupore un nuovo matrimonio, magari a stagione in corso. Tra gli addii certi ci sono quelli significativi del capitano [b] Matteo Soragna [/b]
e del preparatore atletico [b] Francesco Cuzzolin [/b] (che lavorerà a Toronto con i Raptors).