LA STAGIONE SPORTIVA
E’ stata la stagione del Grande Slam Italiano. La Montepaschi Mens Sana Siena non ha lasciato neppure le briciole, sul suolo patrio, alle proprie antagoniste.
Scudetto, Coppa Italia e Supercoppa sono finite nella bacheca di viale Sclavo.
La stagione sportiva era iniziata sotto i migliori auspici, con i pronostici clamorosamente sbilanciati in favore dei biancoverdi senesi, e infatti già a settembre a Siena si festeggiava il primo alloro della stagione sportiva 2008-09.
La supercoppa veniva vinta da Siena al termine di una gara senza storia contro quell’Avellino dei miracoli che era stato capace, a febbraio 2008, di portare a casa la prima coppa Italia della sua storia.
Al Palasclavo non ci fu partita, la Mens Sana lanciò il proprio guanto di sfida al resto dell’Italia cestistica travolgendo i malcapitati irpini e dimostrando a tutti che ancora una volta sarebbe stata inequivocabilmente la Montepaschi la squadra da battere.
Il campionato si è rivelato una marcia trionfale pressochè inarrestabile, coi senesi capaci addirittura di sfiorare il percorso netto macchiato soltanto da un’incredibile sconfitta a fil di sirena patita al Paladozza contro la Fortitudo che poi è addirittura retrocessa. Se si vuole individuare la chiave di volta della stagione mensanina, il momento clou, il momento chiave nel quale tutti si sono resi conto che Siena avrebbe ben difficilmente mollato lo scudetto, non si può che tornare con la memoria alla trasferta di Roma.
La Lottomatica era accreditata nell’ambiente come assoluta protagonista del campionato e come avversaria numero uno, senza se e senza ma, della Montepaschi. Da quella trasferta, sulla carta minata, la Montepaschi tornò in Toscana con una vittoria di 20 punti e con la consapevolezza di essere davvero una spanna sopra tutti gli altri.
La cavalcata trionfale non si è poi più fermata e la Mens-Sana ha fatto percorso immacolato nei play-off infliggendo divari imbarazzanti alle malcapitate avversarie (Pesaro, Treviso e Milano) ribadendo la propria indiscussa superiorità. A febbraio, nella bella cornice del Palamalaguti, la Montepaschi ha avuto anche la gioia di poter alzare al cielo quella coppa Italia che per tanti anni le era sfuggita a volte in maniera davvero rocambolesca.
Qualche polemica di troppo sugli arbitraggi di quella tre giorni bolognese ha un po’ intristito un traguardo che comunque ha ribadito, se mai ce ne fosse stato bisogno, la forza e la determinazione dei senesi.
I PROTAGONISTI
Come al solito una grande compattezza di squadra, un MCINTYRE protagonista assoluto, mvp del campionato, mente e braccio della Montepaschi, un giocatore cresciuto in maniera esponenziale nei suoi anni a Siena e ormai assurto all’Olimpo dei migliori giocatori europei.
ROMAIN SATO, ormai nel mirino dei grandi club europei, atletismo, difesa, carattere, tutto al servizio della squadra. DOMERCANT, una mezza delusione per molti mesi ma assoluto protagonista alle final eight di coppa Italia e cresciuto moltissimo durante i play-off. EZE, la solita devastante presenza sotto i tabelloni, un giocatore che ha imparato tantissimo dal punto di vista tecnico e che fa dell’atletismo e della prestanza fisica i suoi punti di forza. STONEROOK, il capitano, l’eminenza grigia, il gioco sporco, l’abnegazione, un manuale di pallacanestro al servizio dei compagni.
LA PANCHINA:
si può definire “panchina” quella che sforna giocatori come KAUKENAS, LAVRINOVIC e FINLEY?
Beh, la panchina senese è questa, con l’aggiunta preziosissima di LECHTALER, CARRARETTO, RESS. Due parole a parte merita il duo-meraviglia PIANIGIANI-BANCHI. Una conduzione tecnica sempre lucida, una preparazione delle partite addirittura maniacale, assoluta conoscenza dei propri e degli altrui giocatori. Gran parte del merito dei risultati eccezionali della squadra va riconosciuto a questi due giovani allenatori capaci di integrarsi alla perfezione e di spremere il meglio da qualsiasi giocatore.
EUROLEGA
L’unico “neo” della stagione. La Montepaschi non è riuscita ad arrivare a Berlino ma, ad onor del vero, si è arresa a una squadra più forte di lei (una delle poche in Europa) e cioè a quel Panathinaikos che poi si è laureato campione d’Europa. A questa squadra, per primeggiare anche in Europa, manca qualcosa, inutile nascondersi dietro un dito. Non sta a noi dire cosa ma Pianigiani e Minucci sanno sicuramente quali sono le tessere del puzzle da inserire nel cartellone per tentare, finalmente, l’assalto all’ambitissimo traguardo europeo.
PROSPETTIVE
L’imperativo numero uno è quello di riuscire nell’impresa titanica di far rimanere a Siena tutti i propri gioielli, giocatori ambitissimi dalle prime squadre del Continente ma di fronte alle offerte economiche di Mosca, Madrid, Barcellona, Atene, appare difficile che Minucci possa convincere tutti a restare all’ombra della torre del Mangia. Gli innesti dovranno essere mirati e sempre con un occhio al bilancio. Forse il gap esistente con le altre squadre italiane è talmente ancora ampio che anche lasciando inalterato questo roster la Montepaschi potrebbe vincere di nuovo in Italia, ma in Europa è indiscutibile che servano ulteriori sforzi per riuscire ad inseguire il sogno europeo. A Minucci la palla, lui ha dimostrato, fino ad oggi, di sapere esattamente dove e come mettere le mani, non possiamo che fidarci ciecamente di lui e del coach Pianigiani.
Alessandro Lami