[b]The season[/b]: la stagione dei Celtics, tra lunghe strisce positive e brutte cadute, termina con una onorevole eliminazione alle semifinali di conference ad opera dei lanciatissimi Orlando Magic, che manderanno poi in vacanza anticipata anche i Cleveland Cavaliers. Il turno precedente però, contro i Bulls, ha tutte le carte in regola per restare nella storia come una tra le serie più avvincenti, dimostrando come nonostante la pesantissima assenza di Garnett nei Playoffs la squadra abbia lottato fino all’ultimo per tentare un improbabile repeat: il gruppo aveva infatti le potenzilità giuste per vincere, ma senza KG, Noah e Howard hanno banchettato sotto le plance dove la forza di volontà di Glen “Big Baby” Davis non è quasi mai bastata. In definitiva, [u]stagione sfortunata.[/u]
[b]The star:[/b] Difficile in una squadra che di “Big” ne ha ben tre trovare quello più rappresentativo. Ora come ora ci buttiamo su Paul Pierce rimasto sostanzialmente costante per tutto l’anno (20 punti e 6 rimbalzi le sue statistiche): [u]l’MVP delle Finals 2008 ha però dimostrato piuttosto chiaramente di non poter guidare una squadra da vero leader[/u], soffrendo tremendamente difese come quella di Turkoglu, o di Lewis, nelle semifinals, elemento fautore dell’eliminazione del team del Massachusetts, che ha ridimensionato l’ex-Kansas in modo considerevole dopo quella così lontana notte di gloria in gara-6 dove forse si era più premiata la sua perseveranza negli anni precedenti, tra mediocrità e delusioni continue. Pierce resta pur sempre un all-star, ma ancora una volta ha dimostrato di necessitare di buoni secondi violini al fianco per poter vincere.
[b]The surprise:[/b] senza dubbio ci buttiamo su [u]Rajon Rondo, incredibilmente migliorato rispetto alle passate stagioni[/u] (tripla doppia sfiorata in questi PO) e diventato ormai una pedina fondamentale per Doc Rivers tanto che i media, lo hanno incluso nella “crew” dei “Big Three”, o meglio i “Big Four”. Fra i giocatori più veloci dell’intera lega, ha avuto soprattutto un progresso impressionante in fase difensiva, divenendo uno tra i migliori disturbatori sul palleggio (si spiega così la sua presenza nel 2°quintetto difensivo del 2009): playmaker del futuro, con atletismo, energia e tanta voglia di apprendere si è rivelato determinante in una squadra come i Celtics. Mancherebbe solo il tiro da tre, poi ci ritroveremo di fronte ad un giocatore completo, pronto a divenire a tutti gli effetti All-Star.
[b]The disappointment[/b]: ai più sembrerà stano, ma se c’è stata una delusione questa ha il nome di Ray Allen: Mr “He got game” ha deluso le aspettative in questi ultimi Playoff incidendo ben troppo poco, proprio quando i suoi precisi tiri sarebbero stati utili a rispondere a quelli dei Magic: [u]il 19% dall’arco nel secondo turno dice tutto[/u], senza i punti di Garnett serviva il contributo di tutti e Allen, questa volta, ha tradito le aspettative.
[b]Trades[/b]: l’arrivo di Rasheed Wallace da Detroit è uno degli innesti che ha fatto più notizia in questa estate: come da titolo però manca la sicurezza che Sheed possa portare i Celtics nuovamente in alto. Impossibile negare il talento unico per l’NBA, un 2,13 che segna in post basso con schiena rivolta al canestro e da tre punti con la faccia rivolta al canestro, può giocare sia centro quando Kendrick Perkins non è in serata sia ala grande se Kevin Garnett non dovesse tornare al 100% o quando questi necessiterà di riposo, ma [u]è il comportamento a rimanere un punto interrogativo[/u]: forse non cambierà molto, probabile, o forse l’ambiente serio in cui le idee sono ben chiare e definite potrà calmare il ragazzo. Certo è che Wallace una ventina di minuti di qualità li può ancora benissimo dare, il resto sta tutto nella scomessa del GM Danny Ainge.
Insieme all’ex Pistons, a Boston potrebbe inoltre arrivare Marquis Daniels, militante nella fila dei Pacers: Daniels potrebbe essere un ottimo backup di Allen e all’occorrenza anche di Rondo; a Dallas infatti spesso portava anche palla il che lo rende un pericoloso playmaker.
[b]The future[/b]: riallacciandosi dunque alla domanda iniziale, possono questi Celtics puntare nuovamente all’anello? I Big Three sono sempre più vicini “alla frutta”, ma un altra stagione come quella 2007/08 è ancora fattibile, Rondo e Davis hanno acquisito esperienza, Wallace può rivelarsi ancor più pericoloso di quanto si pensi e Perkins sembra ormai divenuto un vero centro: è vero, le altre contender non stanno a guardare e hanno avuto anch’esse importanti acquisti, ma il team guidato da Rivers sembra veramente essere tornato su ben altri livelli e [u]la squadra da battere, perlomeno ad Est, restano proprio loro, i Celtics.[/u]
Alla prossima estate l’ardua sentenza…