Voglio essere breve, perchè il duro colpo subito non è facile da digerire, neanche a distanza di una settimana. L’unica consolazione (se così possiam chiamarla) è che l’intero sport italiano stia passando un brutto momento: dai nostri atleti in pista reduci dallo “zero” di Berlino, al calcio che si prepara ai prossimi campionati mondiali dopo pesanti sconfitte, ma sperare nella qualficazione agli Europei di basket non era chiedere la luna…eppure anche la pallacanestro, dopo un decennio tra le grandi, è costretta ad uscire dalla scena mondiale a testa bassa. KO!
A chi dare le dovute colpe? All’intero sistema senza dubbio: l’argento di Atene ha chiuso un ciclo, eravamo arrivati ai giochi olimpici con giocatori come Pozzecco, Basile, Galanda all’apice della loro forma, ma abbiamo continuato a puntare su di loro ancora per un biennio, con risultati del tutto scadenti (3 noni posti tra europei e mondiali). Il passaggio di testimone con i giovani non è mai avvenuto, Recalcati ha fallito, e anche da tempo.
Manca lo spirito, manca la voglia, manca un progetto e questo lo deve trasmettere in primis il coach: certo ci sono stati molti flop, Poeta e Amoroso su tutti, ma nelle ultime settimane abbiamo pure assistito a continui 1vs5 di Belinelli senza il minimo richiamo dalla panchina, al molle Bargnani vendutoci come “fuori forma”, ma chiaramente lontano dal campo con la testa rivolta invece ai 50 milioni che lo aspettano in America, alle centinaia di triple senza capo nè coda mandate sul ferro per provare a rispondere ai parziali francesi, alla povertà di schemi, col solo pick and roll usato tra l’altro troppo raramente, ad una amalgama di squadra tanto predicata e mai vista, abbiamo assistito insomma ad un Italia giunta al suo punto più basso, un’Italia che può solo cambiare.
Le basi per ricostruire un nuovo gruppo ci sono: l’Additional round ha dato modo di confermare la grinta di Mancinelli, Gigli e il talento di Hackett, di scoprire Cusin, giovane centro di Legadue, ma non ha messo alla luce un leader, i due Raptors ne sono ormai palesemente incapaci e Gallinari ancora una gara ufficiale in azzuro non l’ha giocata. Dunque c’è un quinquennio da cancellare, sconfitte da dimenticare (ventello a Pau compreso) con i prossimi due anni di lavoro duro: sfumata l’occasione Messina (grande errore della Fip), serve un nuovo coach che riporti credibilità alla squadra, investa nelle giovani leve e permetta agli azzuri di tornare a giocare le partite che contano; se ai Mondiali infatti probabilmente parteciperemo con la Wild card, bisogna forzatamente qualificarsi per le Olimpiadi di Londra 2012, perchè, a dirla tutta, un altro mese a “tifare” per il Dream team sarebbe l’ennesimo colpo basso per uno sport che ci ha regalato per anni grandi emozioni.
Un ciclo si è chiuso, che se ne apra un altro!
[b]Riepilogo cammino Italbasket nell’Additional round (1-3):[/b]
– Italia-Francia 77-80 d.t.s.
– Finlandia-Italia 75-77
– Francia-Italia 81-61
– Italia-Finlandia 89-95
Avanza la Francia che affronterà il 27 e il 30 agosto il Belgio.