[b]CLEVELAND CAVALIERS[/b] (66-16)
[u]Nuovi arrivi[/u]: Jamario Moon, Shaquille Oneal, Anthony Parker e Leon Powe
Dopo una stagione da testa di serie n°1 e l’MVP assegnato alla superstar Lebron James, ci hanno pensato i Magic a fermare la cavalcata del team di Mike Brown, lasciando l’ennesimo amaro in bocca ai tifosi e ad un delusissimo James (ricordate la sua “fuga”?). L’estate appena trascorsa è stata così un “No way” per Danny Ferry, che spaventato dal duro comportamento del #23 è corso ai ripari, costruendo un team che senza dubbio vede ogni tassello del puzzle al posto giusto. Liberandosi di diversi contratti in scadenza, il GM è riuscito a strappare pur per un solo anno di contratto Shaq ai Suns, scommettendo sulla fame di anelli che O’Neal certo non placherà mai: la combinazione Diesel e Varejao, lascerà ben poche chance ai lunghi avversari nel pitturato, come allo stesso tempo James e West renderanno dura la vita agli esterni; l’aggiunta dei due ex-Raptors Moon ed Anthony Parker, poi, si renderà utile dal perimetro, dove i due sono particolarmente affidabili. La Central Division sembra dunque già esser loro sin dalla partenza, ma per prenotarsi un posto in finale, Cleveland dovrà prima accertarsi del completo innesto di Shaq negli schemi, oltre a rimpiazzare Delonte West che dovrà sbrigare nei prossimi mesi alcune questioni di natura legale: favorita, insomma, non significa avere già l’anello in tasca, anzi…anche se è altrettanto vero che, col 2010 alle porte, non può esserci più alcuna scusante.
PRONOSTICO: The Finals
[b]CHICAGO BULLS[/b] (41-41)
[u]Nuovi arrivi[/u]: Jannero Pargo e Jerome James
[u]Draft picks[/u]: James Johnson 16° scelta e Taj Gibson 26°scelta
I Bulls sono una delle squadre più giovani quest’anno, anche se non mancano certo elementi di talento: l’addio di ben Gordon, terminato a Detroit, ha certamente inciso molto sulla chimica di squadra, incrementando così il lavoro del confermato coach Vinny Del Negro. All’addio di Ben però, bisogna assolutamente far segnare il ritorno di Luol Deng, che dopo aver speso gran parte della passata stagione fuori dal campo in compagnia di un duro infortunio dovrebbe tornare fin dal primo minuto, anche se con pur sempre l’incognita della forma fisica, vista una così lunga assenza dal basket giocato. A guidare la banda dell’ Illinois, dopo un’ottima stagione da 20 punti a gara e un titolo di “Rookie of the year” in bacheca, ci sarà poi Derrick Rose, a cui però, oltre alla sua straordinaria esplosività offensiva, sarà chiesto un concreto miglioramento in fase difensiva, cominciando a farsi le ossa anche nel contenimento degli avversari: la partenza di un tiratore come Gordon è infatti un chiaro segnale del GM Paxson che vuole una squadra più attenta nella propria metacampo, richiesta divenuta palese con la promozione a quintetto di Kirk Hinrich, uno tra i migliori difensori sulla piazza. Il nuovo acquisto Pargo può fare la differenza, con la quasi certezza di poter partire come second unit, mentre Noah, sempre dalla panca, dovrà essere in grado di dare quell’energia così evidente nella serie di Playoff contro i Celtics. L’impressione è che Chicago resti una bestia nera nella Eastern Conference, con tutte le carte in regola per fare strada anche nella postseason, tutto dipenderà però da Deng: ai Bulls, serve un rientro col botto.
PRONOSTICO: 1st round
[b]DETROIT PISTONS[/b] (39-43)
[u]Nuovi arrivi[/u]: Ben Wallace, Ben Gordon, Charlie Villanueva e Chris Wilcox
[u]Draft picks[/u]: Austin Daye 15°scelta
Si parlava di rifondazione a inizio Aprile con il fallimento dell’accesso ai Playoff, ma la offseason ha nuovamente visto solo trade, non certo di poca importanza, ma pur sempre senza dare una linea ben definita al futuro di questa franchigia. Il non rinnovo di un nullo Iverson, ha portato alla mossa Ben Gordon, che come a Chicago verrà utilizzato da sesto uomo in grado di dare una svolta alle partite più combattute: Charlie Villanueva, ex Bucks, è un altro giocatore molto interessante che andrà a rimpiazzare il vuoto creato da Wallace, anche se i due hanno ben altro gioco in fase di attacco.
A livello di playmaking i Pistons possono poi sfoggiare due tra i più promettenti giovani dell’intera Lega, Stuckey e W.Bynum, il primo da rivedere come assists-man, ma già prezioso per le sue abilità in penetrazione, il secondo invece utile grazie all’energia messa in campo, viste le poche pretese della squadra, motivo per cui molti team tenderanno a sottovalutare i Pistons. L’ultimo arrivato, o meglio “ritornato”, Ben Wallace non avrà molto più spazio di quanto se n’era ritagliato a Cleveland, mentre la presa al Draft Austin Daye si può rivelare una mossa di grande valenza, visti i tanti paragoni (dopo la Summer League) con il suo compagno Tayshaun Prince, per compozione fisica slanciata e buona agilità.
Detroit può ancora fare male, nonostante un mal combinato mix di giovani e veterani che andrà gestito nel migliore dei modi dal nuovo head coach John Kuester, ma per i Playoffs servirà l’apporto di ogni singolo giocatore per far fronte ad una squadra platealmente ancora “work in progress”.
PRONOSTICO: no Playoffs
[b]MILWAUKEE BUCKS[/b] (34-48)
[u]Nuovi arrivi[/u]: Carlos Delfino e Hakim Warrick
[u]Draft picks[/u]: Brandon Jennings 10°scelta
Senza esperienza al college (militava a Roma), Jennings si presenta nel sistema di Scott Skiles con ancora molti fondamentali difensivi da apprendere nei confronti delle guardie avversarie, il che lascia molto scoperto questo spot, con il solo Delfino, titolare da 1, a poter sostituire Micheal Redd, pronto a rientrare dopo il lungo infortunio al ginocchio. L’unica altra soluzione ricade su Ridnour, il veterano giocatore ancora in grado di dire la sua. Altri problemi poi nel ruolo di centro, con Bogut che, periodicamente acciaccato e raramente costante, rende difficile ai Bucks un salto di qualità nella Eastern Conference il che deve spingere il prima possibile la società ad imbandire una trade mirata ad allungare il povero settore dei lunghi: Warrick può infatti sì giocare 5 con la sua tenacia, ma non di certo contro giganti al di sopra dei 2.15, per non parlare di Mbah a Moute destinato quest’anno alla sola panchina. L’impressione dunque è che anche per la franchigia di Milwaukee, come nell’Indiana, sarà una stagione di transizione senza particolari alti o sorprese del caso, a meno di un ottava piazza raggiungibile con un record relativamente basso.
PRONOSTICO: no playoffs
[b]INDIANA PACERS[/b] (36-46)
[u]Nuovi arrivi[/u]: Dahntay Jones, Solomon Jones ed Earl Watson
[u]Draft picks[/u]: Tyler Hansbrough 13°scelta
Hansbrough, dopo 4 anni passati al college e dopo aver guidato nella passata stagione la squadra di North Carolina alla vittoria della NCAA, si è reso disponibile per la NBA, scivolando però sotto la decima chiamata, causa la sua statura piuttosto bassa (2.06) per una ala grande nella NBA, che deve competere spesso contro giganti come KG o Howard. Larry Bird ha comunque visto in Tyler un giocatore in grado di risalire la china per diventare un giorno un vero leader, una scommessa che richiede diverso tempo. Ai tifosi Pacers infatti, anche quest’anno è richiesta pazienza.
Granger, vincendo il premio come giocatore più migliorato, ha dimostrato di avere ancora margini di miglioramento che lo potranno portare già dal prossimo anno nella top-10, ma dietro al buon Danny purtroppo c’è ancora troppa incertezza: con le partenze di J.Jack e Daniels infatti, TJ Ford può ben coprire da playmaker puro qual’è, mentre Kareem Rush, lasciato ai margini dei 12 lo scorso anno, non può essere in alcun modo proposto come guardia titolare. E i problemi sono tanti anche sotto canestro, con troppa inesperienza e poco talento. A Indianapolis insomma si chiede di aspettare, ma che l’attesa sia il più breve possibile…
PRONOSTICO: no Playoffs