Quattro scudetti e quattro Supercoppe, il conto torna. Ogni volta che la Montepaschi ha conquistato lo scudetto ha poi bissato il successo in Supercoppa, sia nel 2004 che nell’accoppiata 2007/2008 i biancoverdi assicurarono alla bacheca senese l’ambito trofeo e così è stato anche ieri sera. Il pronostico è stato ampiamente rispettato e il divario finale di 22 punti la dice lunga sulla diversità di valori presentati in campo.
C’è da dire che la Virtus ha destato una buonissima impressione, riteniamo che nessuno, da Bologna, avesse varcato gli Appennini con la convinzione di poter soffiare alla Mens-Sana la Supercoppa ma bisogna ammettere che i bolognesi hanno reso la vita dura, molto più del previsto e del prevedibile, ai campioni d’Italia non arrendendosi neppure sul -20 e dando a Lardo qualche buon motivo per sorridere e ben sperare. Le assenze nelle file dei felsinei erano pesantissime e si sono sentite, Moss avrebbe sicuramente messo sul parquet quel di più che gli deriva dal fatto di essere un “senese” in prestito proprio alla Virtus e Collins avrebbe potuto dimostrare che il salto da una piccola (si fa per dire) ad una grande era più che giustificato dalle proprie qualità. I due statunitensi però non c’erano e quindi le rotazioni di Lino Lardo sono state molto più limitate del lecito mentre invece in casa senese si è partiti con una panchina fantasmagorica: Zizis, Domercant, Hawkins, Lavrinovic, Marconato, Ress e D’Ercole erano seduti alla prima palla a due e questo la dice davvero lunga sul reale valore del roster senese di quest’anno. Ma Bologna, lo ripetiamo, non ha recitato la parte della vittima sacrificale e fin dalle prime battute ha messo in chiaro il fatto che non era certo venuta a Siena a fare una comparsata. Sono piaciuti Koponen e Fajardo su tutti, ma anche Penn e Hurd hanno fatto vedere buone cose. Il minuscolo play, appena sbarcato dall’America, non poteva certo avere la squadra in mano come se la guidasse da mesi e mesi ma ha fatto una buona partita, velocissimo, sufficientemente lucido è apparso in grado di colmare più che bene la lacuna lasciata, temporaneamente, da Collins. Di Fajardo c’è da sottolineare il secondo tempo giocato in assoluta trance agonistica, il buon Diego ha sciorinato una serie di conclusioni davvero da lustrarsi gli occhi e soprattutto due sue schiacciate meritano menzione: la prima dopo una penetrazione centrale e la seconda, addirittura rovesciata, dopo aver preso la linea di fondo, bravo davvero!!! Koponen ha retto il campo con autorità risultando alla fine il MVP della propria squadra mentre Hurd è andato a corrente alternata facendo solo intravedere le qualità che, indiscutibilmente, ha. Un po’ sotto tono Vukcevic e, soprattutto, Blizzard che in 20 minuti di utilizzo non è stato capace di incidere sul match chiudendo addirittura con -2 di valutazione.
In casa senese note di merito per Sato. Il centrafricano è stato premiato al termine come MVP della gara, è stato il top scorer della serata con 19 punti con 5/7 dal campo e il 100% dalla lunetta, premio quindi più che meritato. Dietro a Romain da segnalare la solita prova di McIntyre autore di 15 punti con un ottimo 5/7 dalla linea dei 6,25. Ma in casa Montepaschi un po’ tutti hanno portato il proprio mattoncino con 11 uomini a referto e un minutaggio diffuso (McIntyre il più utilizzato con 28 minuti sul parquet). Dai nuovi sono arrivate buone notizie per Simone Pianigiani infatti Zizis e Hawkins hanno dimostrato di essere già ben inseriti negli oliati meccanismi di casa senese (13 di valutazione per il greco e 12 per l’Usa).
La partita inizia con un minuto di raccoglimento per le vittime dell’alluvione di Messina e dintorni. Pronti via e si va sul 6-0 per i padroni di casa con due bombe di McIntyre e Sato, ma la Virtus non demorde e ribalta sul 6-7, è poi Carraretto a controsorpassare con una conclusione ancora dall’arco. Il punteggio di 9-7 non si schioda per alcuni minuti finchè non è Hurd a pareggiare. La Virtus non si ferma ed anzi riesce a costruire un mini-break di 6-0 che porta i bolognesi sul +6. La prima sirena suona sul 13-17 col canestro di Lavrinovic.
Tripla di capitan Stonerook all’inizio della seconda frazione di gioco e poi ancora canestro del riccioluto americano per il nuovo sorpasso dei campioni d’Italia. Bologna mette però ancora la testa avanti con una penetrazione irresistibile di Penn che chiude poi dalla lunetta un gioco da 3 punti. Hawkins, anche lui dalla lunetta, impatta la gara e poi Siena si porta sul 25-21 grazie a Lavrinovic e McIntyre. La Montepaschi non riesce comunque a scrollarsi di dosso una volitiva e tenace Virtus Bologna che viene allontanata al suono della sirena del secondo quarto da una tripla di Domercant che copre tutto il campo in 3 secondi e scaglia il siluro che manda le due squadre al riposo sul 41-33.
La terza frazione di gioco si apre così come si era chiusa la seconda e cioè con un canestro di Domercant che fissa il punteggio sul 44-33. La sensazione è che la forza propulsiva dei bolognesi si stia esaurendo ed infatti la Montepaschi assume gradualmente, ma inesorabilmente, il comando delle operazioni. +12 a metà del terzo quarto, poi +15 grazie ad una tripla di McIntyre, è infine Hawkins a segnare il canestro del +20.
L’ultimo quarto è un lungo bargage time segnato addirittura da una tripla di Eze (evento raro quasi come un 6 al superenalotto!!!!).
MONTEPASCHI: Domercant 8, McIntyre 15, Zizis 9, Eze 9, Carraretto 3, Sato 19, Lavrinovic 9, Ress 1, Hawkins 6, Marconato 2, Stonerook 6.
VIRTUS BOLOGNA: Penn 7, Koponen 13, Fajardo 17, Sanikidze 2, Maggioli 2, Vukcevic 10, Hurd 14.
Progressione: 13-17, 41-33, 67-52, 87-65
THE PLAY OF GAME: La schiacciata rovesciata di Fajardo dopo aver preso la linea di fondo vale da sola il prezzo del biglietto.