[b]CSKA Mosca-Lottomatica Virtus Roma 69-74[/b]
[b]Parziali[/b]
(22-26; 19-13; 12-19; 16-16)
[b]Progressione[/b]
(22-26; 41-39; 53-58; 69-74)
[b]TABELLINI[/b]
[b]CSKA Mosca[/b]
Planinic 22, Holden 12, Siskauskas 10, Solokov 9, Khryapha 5, Ponkrashov 4, Vorontesevich 3, Kaun 2, Radenovic 2, Kurbanov e Keyru 0. NE Shved
Allenatore: Evgeny Pashutin
[b]Lottomatica Virtus Roma[/b]
Hutson 15, Toure 13, Winston 13, Jaaber 11, De La Fuente 9, Crosariol 8, Minard 3, Gigli 2, Giachetti 0. NE Tonolli
Allenatore: Nando Gentile
Eh beh, cosa si può dire adesso di questa Lottomatica Virtus Roma che sbanca per la prima volta nella sua storia un [i]parquet[/i] così prestigioso come quello dei vice-campioni d’Europa in carica del CSKA Mosca ??
Partita ottima per intensità e determinazione quella di ieri ma non esattamente un capitolo importante nell’evoluzione del gioco del Team guidato da Nando Gentile ma, diciamolo francamente, chi avrebbe scommesso su di una vittoria della Lottomatica Virtus Roma all’indomani della brutta prestazione con relativa sconfitta contro l’AIR Avellino in campionato ?
Per i tifosi romani poco interessa, finalmente una squadra che fa vedere i muscoli e che soprattutto viola un campo così storicamente difficile da espugnare per le nostre squadre sfruttando l’arma che sinora poco aveva convinto e mostrato, cioè il carattere.
Il gioco è ancora ibrido, molta transizione (il che significa però buoni rimbalzi o buona difesa), una discreta allergia a giocare a difesa schierata anche perchè ieri sera Ibby Jaaber in regia è apparso un pò troppo impacciato con diverse palle perse ma la palla è comunque viaggiata abbastanza bene, salvo a volte perdersi nelle mani di un Minard ancora in rodaggio o di un Ibby appunto senza bussola.
Cosa dire del CSKA ?
Ormai la dipartita di Ettore Messina ha di fatto annullato tutto quanto il coach italiano aveva di fatto edificato. Certo, le assenze di Smodjs e Langdon non si possono sottacere ma la complessiva sensazione avuta è che questa squadra così costruita da Pashutin sembra abbia ripreso il solito tran-tran tipico del vecchio gioco russo. Quindi nessuna maniacalità nell’esecuzione degli schemi e molta improvvisazione, una manna per la Virtus Roma di oggi.
Sugli scudi Planinic che ad un certo punto si trovava con un clamoroso 100% al tiro ma per il resto spenti Holden e Siskauskas, la Virtus tutto sommato non ha dovuto faticare così tanto se non fosse per la sua atavica tendenza ad infilarsi nelle stanze dell’ufficio complicazione affari semplici.
Comunque alcune cose restano di caratterizzante nella vittoria di Mosca a 24 ore della gara, vediamole.
1. La Virtus è una squadra finalmente ben tarata quantomeno per non sfigurare in Europa.
I chili ed i centimetri dei vari Winston, Toure, Minard e Crosariol hanno dato finalmente una dimensione di valore al team giallorosso e la sensazione che la vittoria di ieri sera non resti isolata un episodio isolato è forte e netta, cosa che invece non accade in campionato.
2. Gli stimoli contano eccome !
Inutile che ci dilunghiamo in sperticate e dotte analisi, se solo la Virtus avesse messo in campo domenica scorsa contro Avellino la metà della grinta, la feroce cattiveria agonistica e la determinazione vista ieri sera oggi la classifica del campionato italiano non languerebbe. E’ vero che per un quarto Roma era riuscita a domare Avellino ma non a sferrare [i]l’uppercut[/i] definitivo per stendere gli avversari.
Ieri sera invece, anche sotto di 7 punti dopo una tripla mortifera di J.R.Holden (con parziale 17-2 per i padroni di casa), ha trovato la forza per reagire e rispondere piazzando un contro-break di 0-9 frutto della dedizione in difesa e di una ritrovata vena offensiva.
3. Hutson benissimo in attacco, da rivedere in difesa.
Appare evidente che il grande protagonista offensivo della serata sia stato ormai il baluardo originario di Trootwood ma bisogna anche sottolineare che la sua prova in chiave difensiva deve essere più proficua e convicente per il bene della squadra.
Per carità, nessuno critica Hutson ma è un caso che, come appunto anche domenica scorsa, i primi quarti delle singole gare han visto i lunghi ed affini avversari sfrecciare a proprio piacimento dentro il pitturato ? Sokolov ad esempio, ad un certo punto sembrava Kareem Abdul Jabbar per come riceveva a canestro da pochi passi e concludesse puntualmente l’azione. Entrato Crosariol il giochino è finito, significherà qualcosa questo ?
4. Bravissimi tutti ma una menzione particolare a De La Fuente e Toure.
Con lo spagnolo in campo ieri sera si è capito cosa significa esperienza, freddezza e lucidità nei momenti delicati di una gara che sembrava stesse scivolando, beffardamente, come due anni fa quando la Virtus fu matata con un canestro da 3 allo scadere di Langdon.
Il francese invece ha letto benissimo le difficoltà, inconsuete ed inconsulte, di Khryapa su di lui in difesa e lo ha massacrato da fuori ma soprattutto in palleggio andando spesso a batterlo in penetrazione.
Due giornate in EL e due vittorie, chi l’avrebbe detto ???
Vediamo fra sette giorni ad Oaka contro il Maroussi ma esiste o no il proverbio che non c’è due senza tre ?