[b]Scavolini Spar Pesaro NGC Medical Cantù 60-75 (19-21; 36-35; 51-59)[/b]
Progressione: 19-21, 17-14, 15-24, 9-16
[b]Starting five[/b]
Scavolini Spar: M. Green, Sakota, Hicks, Shaw, Cinciarini
NGC: J. Green, Ortner, Leunen, Mazzarino, Mian
[b]Scavolini Spar Pesaro:[/b] Green 28 (6/10 5/12), Sakota 5 (1/3 1/5), Tomassini (0/3 da tre), Van Rossom 6 (0/2 2/2), Hicks 7 (3/9 0/1), Ciribeni n.e., Flamini 6 (1/2 1/6), Gjinaj n.e., Amici n.e., Shaw 2 (1/3 0/1), Cinciarini 2 (1/2), Allred 4 (2/6)
[b]NGC Cantù:[/b] Bloise n.e., Green 12 (2/4 1/2), Jeffers n.e., Ortner 10 (5/13), Markoishvili 7 (3/6 0/2), Leunen 9 (2/3 1/3), Giovacchini (0/1 0/1), Mazzarino 19 (4/5 1/5), Mian 18 (2/4 4/4), Lydeka n.e., Meroni n.e., Brienza n.e.
Arbitri: Sahin, Lo Guzzo, Crescenti.
Dopo la sfortunata sconfitta di domenica scora a Treviso, che comunque dava seguito al trend positivo imboccato la settimana prima contro Siena, ci si attendeva che Cantù, considerate anche le assenze di Lydeka e della punta di diamante Jeffers, dovesse essere la vittima sacrificale per la prima vittoria stagionale della Scavolini.
Così non è stato e se da un lato gli ospiti mettevano in mostra una prestazione encomiabile per abnegazione e coralità, dallaltro i biancorossi accusavano manifestamente la pressione di dover vincere a tutti i costi mettendo in mostra una prestazione a dir poco sconcertante.
Dopo i consueti convenevoli prepartita tra le tifoserie gemellate da unantica amicizia e da un recente travaso di allenatori, il match prende il via con 5 punti in un minuto del Green pesarese.
Sembra lavvio di una lunga cavalcata e invece Cantù non si scompone e, al contrario pizza un parziale di 14-2 che costringe Dal Mote a chiamare time out dopo 4 minuti.
Al rientro il digiuno è interrotto dal solito Marques Green che, con altri 6 punti in fila (saranno 13 sui 21 totali dei suoi a fine primo quarto) riporta a stretto contatto i suoi; anche in questo occasione però Cantù non perde la calma e, nonostante qualche errore di troppo di Ortner, si riporta sul +6 (15-21), prima che un gioco da 4 punti di Flamini non consenta alla Scavolini Spar di chiudere sotto di due, un premio sicuramente eccessivo per i padroni di casa.
Il secondo quarto si trascina stancamente sul filo dellequilibrio tra nefandezze di ogni tipo sino a poco più di due minuti dal termine quando, sul 29-29, unaltra fiammata del solito e solitario Green (20 punti per lui alla fine del tempo sui 36 complessivi della squadra) sembra propiziare un timido accenno di fuga per i suoi.
Così non sarà perché due triple consecutive dellinaspettato Mian riportano avanti i canturini prima del vantaggio interno di fine secondo quarto firmato sulla sirena da – indovinate un po? – Marques Green.
Tuttavia al rientro in campo, quando il folletto di casa tira inevitabilmente il fiato, Cantù rimette nuovamente il muso davanti; i brianzoli non fanno nulla di trascendentale, se non giocare con ordine e trovare un buona apporto da tutti i suoi elementi, ma ala pochezza offensiva di Pesaro, privata del suo faro, è qualcosa di imbarazzante.
Così a poco più di metà tempo Cantù raggiunge il massimo vantaggio provvisorio sul 41-48 con i colpi di Mazzarino e Markoishvili; Pesaro reagisce trovando i punti di Van Rossom e, finalmente di Hicks, ma dopo un rientro sul 48-52, è una tripla di Mian a far volare gli ospiti sul +11 (48-59), prima che una tripla di Sakota non fissi il punteggio di fine terzo quarto sul 52-59.
Ci sarebbero ancora 10 lunghi minuti per rimontare e lultima fiammata del Green di casa porta i suoi sul 56-61 a 7:40 minuti dal termine; in realtà si tratta del canto del cigno perché mentre i biancorossi si fanno prendere dalla frenesia in attacco, dallaltra parte emerge il meno noto dei Green che, oltre a guidare i suoi con sicurezza, mette a segno 10 dei suoi 12 punti, quelli che fissano il punteggio finale sul 60-75, punizione forse eccessiva per la Scavolini Spar ma che fotografa al meglio qualche sua carenza di organico.
[b]MVP Pesaro[/b]
Impossibile non fare il nome di Green, visto che è stato lunico a portare in campo, oltre al corpo, anche la mente.
[b]MVP Cantù[/b]
Buona prestazione corale di Cantù ma anche in questa occasione ci sentiamo di fare il nome di Green, Jerry questa volta, che dopo un avvio in sordina si rende un protagonista di un ultimo quarto di solidità con 10 punti ed unottima gestione della squadra.
[b]WVP Pesaro[/b]
Tra i numerosi aspiranti di oggi a questo riconoscimento, ancora una volta esce il nome dellimpalpabile Sakota.
[b]WVP Cantù[/b]
Giovacchini non è certamente da meno per abnegazione rispetto ai suoi compagni, ma per quanto riguarda tutto il resto siamo lontani dai livelli della massima serie.
[b]Dal Monte:[/b] [i]è stata la classica partita figlia delle tre sconfitte precedenti; la pressione che ne è derivata per la necessità di dover vincere per forza è stato un macigno straordinario sulle nostre spalle. Sono stati emblematici gli ultimi cinque minuti, ma forse sarebbe meglio dire tutto il secondo tempo, quando ci siamo fatti aggredire dallansia di voler rimontare subito lo svantaggio con troppe azioni offensive eseguite con un passaggio un tiro, invece che giocandocela. Tutto sommato eravamo riusciti a rimanere in partita grazie ad una difesa sufficiente ma la nostra mancanza di serenità ci ha condizionato soprattutto offensivamente, al di là del loro piano partita su Green.[/i]
[b]Trinchieri:[/b] [i]ringrazio i miei giocatori perché, dopo esserci allenati in otto durante la settimana ed aver giocato in sette questa sera, ritengo che questa vittoria sia stata un piccolo capolavoro: merito alla nostra applicazione ed alla nostra disciplina che siamo riusciti a mantenere anche tutte le volte che Pesaro si è fatta sotto. Il nostro piano partita è stato togliere i collegamenti tra Green ed il resto della squadra: sapevamo che lui è un grande attaccante, ed infatti nel primo tempo ha fatto venti punti, ma anche che è un play vecchio stampo che fa girare la squadra e così, a lungo andare, lui è inevitabilmente calato senza riuscire ad innescare i suoi compagni. E innegabile che abbiamo anche sfruttato la grande pressione che gravava sulle spalle della Scavolini ma non bisogna togliere alcun merito alleccezionale prestazione dei mie giocatori.[/i]