Dopo 5 giornate di campionato, la Pepsi non può più nascondersi: la squadra cara al presidente Caputo, rifondata quest’anno in maniera pressochè totale fatta eccezione per i due italiani Di Bella e Michelori, è stata abilmente costruita dal GM Coldebella, e affidata alle sapienti mani di Pino Sacripanti.
L’ex coach di Pesaro e Cantù ha messo fin dai primi giorni all’ombra della Reggia in chiaro le cose, predicando la sua pallacanestro fatta di difesa forte, aggressiva e di un attacco ragionato e mai individualista. Dal mercato poi sono arrivate le note liete: per la prima volta da molti anni a questa parte, le scelte sul mercato si sono rivelate azzeccate; la scommessa più grande è stata quella del nigeriano Ebi Ere, con esperienza collegiale americana (uscito da Oklahoma), che pur essendo un rookie in italia, gioca senza paura e con grande talento balistico in attacco, cercando di sfruttare invece la sua prestanza fisica in anticipo in difesa. Due americani, colonne portanti della squadra, sono l’ex Hapoel Timothy Bowers, giocatore duttile e intelligente in ogni situazione sul campo, capace di occupare indifferentemente gli spot di numero 1-2-3 ad alti livelli; sotto i tabelloni svetta invece Jumaine Jones, che ha già esperienza in Italia, e con la classe che per tanti anni ha dimostrato sui parquet Nba, unita ad una umiltà e una fame di vittorie, riesce sempre a fare la sua parte.
C’è poi (sperando si possa riprendere presto dall’infortunio al legamento che lo terrà fuori tutta la stagione) Antanas Kavaliauskas, che per le poche occasioni in cui è stato tirato nella mischia, ha sempre risposto presente. Alla corte borbonica sono però anche arrivati altri giocatori che, definiti comprimari, si stanno determinando decisivi nel cambiare l’inerzia delle partite entrando dalla panca: Aaron Doornekamp, giocatore canadese che molti ad inizio stagione conoscevano solo per un pugno di Mancinelli arrivato questa estate in amichevole, ma che adesso mostra grandi doti in difesa, riuscendo a marcare tutti i tre e i quattro, indistantamente grazie ai suoi piedi veloci e alla sua possibilità di cambiare sui blocchi. Oppure al polacco Lucas Kozkarek, che arrivato come cambio di Dibo ha saputo conquistarsi il suo spazio a suon di assist e di triple.
Infine Philip Martin che ci mette tanto impegno e costanza e che, appena sarà al meglio dopo aver risolto vari acciacchi, potrà esprimere al meglio il suo potenziale, come già ha mostrato nel match con la Scavospar.
Menzione finale per i due MVP fino a questo momento, Fabio di Bella, miglior italiano a referto per punti, e Andrea Michelori, che estromesso forse ingiustamente dalla nazionale, prova a farsi notare a suon di doppie doppie.
E’ insomma un gruppo solido e compatto, che sa vincere e perdere di squadra, e che se anche non può allenarsi spesso al Palamaggiò, nè sempre col roster al completo, sa trasformarsi in campo e adattarsi a qualsiasi avversaria. Solo una sconfitta nelle prime cinque partite, arrivata contro Montegranaro al fotofinish, ma soprattutto le belle vittorie con Biella , Milano e Pesaro, lanciano Caserta molto in alto con grande speranza per il futuro, e la certezza di poter lottare per qualcosa di più della semplice salvezza.
Domenico Landolfo