Le assenze di Roma erano pesanti: Gigli e De La Fuente, e presentarsi a Siena senza due pezzi fondamentali nelle rotazioni non è la cosa migliore per cercare di sbancare il Palasclavo, dobbiamo aggiungere che Datome e Vitali non sono ancora certo al 100%, e si è visto, e il quadro è completo per capire come fosse pressochè impossibile riuscire ad uscire indenni dallo scontro coi campioni d’Italia, e così è stato. La Lottomatica ha retto comunque un tempo riuscendo a sopperire con l’applicazione e con la grinta ad un evidente gap tecnico e fisico. C’è da dire che la sbandierata italianità della Lottomatica, caldeggiata anche dal presidente Petrucci, non si è molto vista e sicuramente non ha prodotto effetti se è vero, come è vero, che lo starting five dei capitolini era composto esclusivamente da giocatori “scuri” di carnagione e che comunque i nostri compatrioti chiamati sul parquet non hanno inciso più di tanto totalizzando appena 13 punti e un bel +2 totale di valutazione. Detto questo passiamo alle note di merito romane: il solito Jaaber più che positivo nel primo tempo ma miseramente sparito nella ripresa, l’Hutson che conosciamo, positivo, continuo, mvp dei suoi con 19 di valutazione, Minard a corrente alternata che comunque tira col 70% dal campo e poi poco più davvero. Degli altri non c’è molto da ricordare e da rimarcare, tutti sono stati autori di un gran primo tempo, volitivo e intenso, ma si sono squagliati come nebbia al sole all’inizio del secondo tempo. In casa senese 5 giocatori in doppia cifra, un ottimo Zizis, un monumentale Stonerook, un chirurgico McIntyre, un Sato uscito alla distanza dopo un primo tempo di sofferenza, un Hawkins devastante all’inizio dei due tempi. Lavrinovic era al rientro dopo un mese di stop per problemi alla schiena e si è visto quanto ancora sia indietro rispetto ai compagni.
La Lottomatica va rivista tra un mese quando tutti gli effettivi saranno al 100% ma l’impressione è che il gap con Siena sia ancora lontano dall’essere colmato.
7-7 dopo 4 minuti di gioco, la Lottomatica non molla un centimetro e va addirittura al riposo sul 19-16. Nel secondo quarto Roma allunga con convinzione e a metà tempo si ritrova in vantaggio di 6 lunghezze, vantaggio più che meritato per quello che si è visto in campo fino ad ora. Il gap viene ricucito da Stonerook e da una tripla di McIntyre che poi, sulla sirena, sfrutta un perfetto blocco del riccioluto americano per sganciare il siluro del +2.
Si rientra dagli spogliatoi e Siena piazza un 5-0 che costringe Gentile a chiamare time-out, il refrain non cambia e Siena allunga addirittura sul +15 con Sato. La Lottomatica tenta un rientro con un parziale di 8-0 ma Siena scappa di nuovo grazie ad Eze e Zizis e chiude il terzo quarto sul +11. L’ultima frazione di gioco vede, inevitabilmente, allargarsi il divario tra le due squadre, la Lottomatica ha il fiato corto, le rotazioni al minimo, alcuni giocatori come Vitali e Datome non proprio al top della forma e la Mens-Sana fugge via con facilità sfiorando il trentello. Si chiude sul +25 per Siena.
MONTEPASCHI: Domercant 7, McIntyre 10, Zizis 16, Eze 7, Sato 11, Lavrinovic 2, Ress 3, Hawkins 15, Stonerook 12.
LOTTOMATICA: Giachetti 3, Jaaber 9, Hutson 12, Tourè 7, Crosariol 4, Datome 3, Winston 5, Minard 12, Vitali 3.
Tiri da 3: MPS 10/26, ROMA 8/19
Tiri da 2: MPS 20/38, ROMA 15/31
Tiri liberi: MPS 13/15, ROMA 4/8
Rimbalzi: MPS 35, ROMA 28
Quarti: 16-19, 24-19, 18-9, 25-11
Valutazione: MPS 101, ROMA 55
THE PLAY OF GAME: Molte azioni spettacolari: Minard che si mangia mezza difesa della Montepaschi e prende la linea di fondo segnando in rovesciata con fallo subito, cost to cost di Domercant concluso con arcobaleno, entrata di Jaaber con finta di passaggio che sposta tutta la difesa senese. Una bella partita.
GENTILE: Abbiamo retto solo 20 minuti, ci è mancata la concentrazione per i secondi venti minuti ma sapevamo che giocare a Siena contro una grande squadra fisica e molto forte tecnicamente sarebbe stato difficile reggere per 40 minuti. In settimana parleremo tra noi per capire dove abbiamo sbagliato perchè è fondamentale che i giocatori capiscano gli errori per potersi poi correggere. Ho visto buone cose per 20 minuti e una grande concentrazione dei miei che poi è venuta meno, non mi è piaciuto quel cambio di mentalità tra il primo e il secondo tempo. Per la Nazionale preferirei, nonostante il valore assoluto di un uomo come Repesa che io conosco benissimo per averci lavorato, un allenatore italiano e, secondo me, Simone Pianiginai ha tutti i requisiti necessari per l’incarico.
PIANIGIANI: Abbiamo giocato bene, è stata una gran bella partita, ottimo Hawkins all’inizio anche se poi ho preferito toglierlo per preservarlo dai falli dato che ne aveva commessi due in un amen. Roma è una squadra con taglia e fisicità da Eurolega e nel primo tempo ha giocato molto bene. Nel secondo tempo siamo cresciuti ed essere riusciti a vincere il confronto sotto i tabelloni e nel computo delle palle recuperate è stato determinante.