James Harden, barba alla Gus Williams, guardia proveniente da Arizona State e terza scelta assoluta, ha già dimostrato di essere maturo per la NBA.
A Marzo di questanno Harden è stato Pacific-10 player of the year, first-team all-American, un premio a livello universitario molto importante che si svolge prima del draft.
Dal 1995, anno in cui il premio è stato inaugurato, solamente altri cinque giocatori hanno avuto medie di 20 punti, 5 rimbalzi e 4 assists e tenuto più del 50% dal campo. Questi giocatori sono stati Dwyane Wade (Marquette), Roy (Washington), Reggie Williams (Virginia Military Institute), Ricky Minard (Morehead State) e George Hill (Indiana University-Purdue University Indianapolis).
Nellultimo anno ad Arizona Harden ha tenuto medie di 20.8 punti, 5.5 rimbalzi, 4.2 assists e ha avuto il 50.2%. Ha giocato alla grande fino alla vittoria con Washington nella semifinale del torneo della PAC-10, poi ha avuto un black-out (e, sportivamente, può capitare).
Di se stesso dice di essere vecchia scuola, non il tipo più veloce o il più rapido in una squadra.
Nei Thunder va a coprire un’altra debolezza del roster, quella di una guardia concreta ed efficace sia in attacco che in difesa. Il suo gioco equilibrato fa da contraltare a quello sregolato di Westbrook.
In campo fa veramente di tutto: tira, crea per i compagni, porta su la palla, va a rimbalzo, difende, recupera.
Mi ha colpito losservazione che fece nello scorso Marzo Mike Hopkins di Syracuse: Quando lo vedi così comè ti inganna. Sembra grasso.
Evidentemente il vecchio Mike non conosce il detto che prende lucciole spesso per lanterne, chi presta fede alle apparenze esterne.