[b]Olimpia Lubjiana – Lottomatica Virtus Roma 87-70[/b]
[b]Parziali[/b]
(23-21; 48-28; 64-48; 87-70)
[b]Progressione[/b]
(23-21; 25-7; 16-20; 23-22)
[b]Olimpia Lubjiana:[/b] Becirovic 24, Ozbolt 15, Slokar 12, Klobuçar 9, Bavcic 7, Ilievski 6, Aleksandrov 6, Vidmar 5, Golubovic 0, Kikowski 0, Sutulovic 0.
Allenatore: Jure Zdovc
[b]Lottomatica Virtus Roma:[/b] Winston 18, Giachetti 10, Minard 9, De La Fuente 7, Hutson 6, Vitali 6, Toure 5, Jaaber 5, Tonolli 4, Crosariol 0. NE Datome
Allenatore: Nando Gentile
Arbitri: Jose Ramon Garcia Ortiz [ESP], Fernando Rocha [POR], Seffi Shemmesh [ISR]
Desolante ed inattesa sconfitta della Lottomatica Virtus Roma alla Tivoli Arena di Lubjiana dove gioca solo un quarto di partita per poi annichilirsi lentamente ma inesorabilmente sotto i colpi sferrati con micidiale precisione e determinazione dai campioni di Slovenia, guidati dell’ex col dente avvelenato e straordinario protagonista in campo Sani Boy Becirovic.
Una prova magistrale, da Top-player assoluto: ispirato, motivato, brillante, reattivo, un fuoriclasse autentico con tiri da fuori, tiri in entrata, 6 assist e 6 rimbalzi, 30 di valutazione finale. Chissà, e questo si aggiunge ai “misteri” della Virtus, cosa sarà balenato nella mente dei dirigenti virtussini questa estate all’atto di rescindere il contratto che lo legava per altre due stagioni alla Lottomatica….Poi dalle parti del Tevere ci si interroga sul perchè non si porti a casa mai nulla a fine stagione…Sarà !?!!?
Comunque nulla di compromesso in Eurolega con questa sconfitta ma è stata, questa di stasera, la peggior Lottomatica Virtus mai vista finora in stagione riuscendo finanche a superare in termini negativi la pessima prova tra le mura amiche in campionato contro Biella.
Brutta sconfitta, contro ogni pronostico, al cospetto di un’Olimpia Lubjiana che aveva solo questa gara per aggrapparsi alle residue speranze di evitare per la sesta volta consecutiva negli ultimi 6 anni l’eliminazione al primo turno nella massima competizione continentale. E la Gentile’s crew è caduta clamorosamente, senza alcun attenuante, arrivando nell’arco della gara a subire anche uno scarto di quasi 26 punti di scarto e riuscendo nel finale a ricucire il gap ma quando ormai, dal 21° minuto in poi, all’inzio cioè del terzo quarto della gara, si era già sul punteggio di 48-28 per gli sloveni in perfetto clima da [i]garbage time[/i].
Incredibile a vedere le prestazioni delle due antagoniste nella manifestazione sino alla palla a due: sloveni in crisi perenne con morale anche sotto i tacchi a causa della rinucia, all’ultimo istante, del loro tiratore designato, quel Matt Walsh che denunciava problemi fisici e Roma sì smarrita dopo il netto ridimensionamento subito domenica al Pala Mens Sana di Siena ma consapevole delle prove disputate sin quì in Europa di primissimo spessore.
Ed alla fine del primo quarto, con l’Olimpia in vantaggio di solo un canestro per 23-21, era palpabile la sensazione che la Virtus stesse studiando l’avversario per poi sferrare il colpo vincente nel secondo e terzo quarto. Netto predominio ai rimbalzi, sia in difesa che in attacco, movimenti buoni in fase offensiva e buone scelte di tiro con quasi tutti quelli scesi in campo a referto (Datome non entrarà in campo, vittima di un nuovo risentimento muscolare), ed in pratica tutto quasi contro il solo, stupendo, straordinario Sani Becirovic a fare pentole e coperchi per i suoi 15 punti sui 23 globali della squadra. Unici campanelli d’allarme le 4 palle perse e la solita, conclamata difficoltà a concretizzare con un canestro azioni in contropiede anche stavolta in quattro contro uno (pazzesco Toure che infrangeva il pallone sul vetro con un goffo tentativo di appoggiare la sfera nel cotone con un carpiato in avvitamento per proteggersi contro….Nessuno !!).
Ed all’inizio del secondo quarto iniziava la personalissima [i]Via Crucis[/i] della Virtus: entrava un altro ex-giallorosso tra le fila degli sloveni, Vlado Ilievski, anche lui annunciato in condizioni precarie dopo il rientro in Lega Adriatica domenica scorsa, Becirovic passava quindi da guardia ed iniziava la rumba.
Due triple consecutive di Ilievski scavavano il primo fosso tra le due squadre mentre Jaaber perdeva la quinta palla persa dell’incontro e Gentile si prendeva il suo primo tecnico della stagione europea. De La Fuente riportava a -5 la Virtus ma Becirovic, letteralmente predicando basket, issava i suoi compagni ad una prestazione maiuscola e spingendo i vari Slokar, Ozbolt e Vidmar a gettare il cuore oltre l’ostacolo con canestri puliti, facili quasi, come se quanto stesse accadendo fosse del tutto naturale.
La Virtus collezionava errori al tiro e palle perse, abulica, intimorita, smarrita e soprattutto scarsamente decisa del proprio ruolo e della propria missione. E così si consumava il secondo, decisivo quarto mentre per i ragazzi di Jure Zdovc il canestro sembrava largo quanto tutto il campo dell’Arena Tivoli: 48-28, mortificante.
Gentile tentava allora la carta della grinta e dell’orgoglio, dentro un quintetto tutto tricolore con Vitali, Giachetti, Tonolli, Crosariol e De La Fuente ma la musicava cambiava poco, era veramente poco quel che si vedeva: qualche scintilla fra Globuçar e Vitali (brutta serata per il neo-paly virtussino, anche troppo nervoso), un Minard che quantomeno cercava di darsi da fare, qualche piroetta di Winston finalmente efficace e tanta panchina per i Dioscuri Hutson e Jaaber.
La sirena arrivava quasi liberatoria per la Virtus, di corsa ritorno a Roma a meditare su questi 42 punti di scarto complessivamente presi in due trasferte
Nulla di compromesso in Eurolega ma così non va, troppi alti e bassi per sembrar vero tutto quanto al punto da pensare che allora le bellissime imprese contro Vitoria, CSKA e Maroussi siano state casuali.
Forse non sarà così ma ad oggi lo score della Virtus recita 12 gare, 6 vittorie e 6 sconfitte. Bisogna correre ai ripari ed invertire la rotta