Denver Nuggets
Senza la brutta uscita contro i Clippers, Denver potrebbe ritrovarsi sul proprio ruolino di marcia una striscia vincente di ben 6 gare, oltre al fatto di restare seconda nella West, a pari con i Lakers.
La caduta allo Staples però è già lontana grazie ad un facile calendario, che permette ai Nuggets di chiudere il mese in discesa prima di affrontare poi in rapida sequenza Heat e Spurs. La squadra dunque sta giocando un gran bel basket, con il terzo attacco della lega (oltre 108 punti) la cui causa va ricercata in un largo utilizzo della panchina da parte di coach Karl, vero punto di forza rispetto ai diretti avversari della Pacific: oltre a Smith, tornato dalla squalifica, come vero backup di Billups si è subito imposto Ty Lawson, 18esima scelta allo scorso draft e dotato di ottime qualità nello spot di playmaker utilissimo per far rifiatare Chauncey, mentre “Birdman” Chris Andersen continua ad essere l’uomo in più, già da ora candidato al premio come sesto uomo dell’anno. Sopra tutti poi Melo, con i suoi 30 punti di media e percentuali in buona crescita. “Dobbiamo giocare ogni match con un’alta intensità” ricorda saggiamente Billups“Non è più come anni fa, ora ogni team può farti davvero male”. In Colorado comunque vi è una certezza: i Nuggets ancora una volta sono lassù tra le grandi. Pay attention…
Portland Trail Blazers
Il solido inizio di stagione va ricercato nei miglioramenti da parte di Greg Oden, miglioramenti che martedì hanno portato al career high il ragazzone di Ohio con 24 punti conditi da 12 rimbalzi. Greg però deve ancora lavorare molto in fase difensiva, dove comunque comincia a sprazzi a dissuadere le penetrazioni avversarie, merito del lavoro tecnico del coaching staff che comincia a dare gli attesi risultati: per il resto è in cima alla classifica relativa alle percentuali tirando con il 64% dal campo, terzo per stoppate a gara (2.4) e vicino ormai a viaggiare in doppia doppia ogni sera. Chiaro poi che la squadra resti nelle mani di Roy, ma la crescita del giovane centro è una nota positiva che serve come il pane vista la pochezza di Przybilla, soprattutto nei big-match. Bene lo spagnolo Fernandez che continua a raccogliere ottime cifre rendendo la vita difficile alle second unit avversarie; mentre brutte notizie arrivano da Outlaw che potrà rivedere il campo solo alla fine di Marzo, come probabilmente Batum, fuori da ancor prima di inizio stagione.
Il 12-5 (8-2 nelle ultime 10 partite) consente ai Blazers di uscire da Novembre con il morale molto alto, ma attenzione perchè qualcosa comincia già a bollire in pentola e le voci parlano sovente di un possibile addio di Andre Miller, scontento della situazione spogliatoio…
Oklahoma City Thunder
This is the season. Russell Westbrook, atteso da tutti ad Ottobre non sta minimamente deludendo le aspettatitive, raccogliendo cifre di tutto rispetto con picchi anche sopra i 30 punti, Durant continua il suo percorso di formazione verso il suo certo futuro da superstar e James Harden, da buona 3° scelta, si conferma il giusto uomo in cui trovare quei punti che Sefolosha, abile difensore, difficilmente ha nelle mani. Jeff Green poi è un terzo violino di tutto lusso. La W contro i Jazz, dopo aver già sbancato i parquet di Detroit, San Antonio e Miami, è la chiara messa in luce dei progressi compiuti dai giovani Thunder: gran movimento palla, difesa tenace e una perfetta esecuzione di gioco che ha permesso di chiudere i conti piuttosto presto. Il cammino verso le big è appena iniziato, mancano ancora oltre 60 gare e la pallacanestro si sa è uno strano sport, ma il numero di chi comincia a davvero a crederci cresce ogni giorno sempre più…“Acquisiamo sempre più fiducia. Ogni match per noi è un allenamento per il futuro e diventare con il tempo in grado di vincere importanti sfide è davvero importante”
Utah Jazz
I Jazz tornano a giocare un buon basket dopo un inizio davvero stentato, ma il problema restano le traserte: fuori campo Utah soffre e non vince. Difficile comunque riproporli come una forza ad Ovest, anche se di tempo ancor ce ne molto, infatti la squadra di Salt Lake City non riesce a convincere. Boozer in particolar modo è attualmente in fase offensiva uno dei migliori lunghi della lega valendo bene il massimo salariale, in difesa però restano forti limitazioni, non fisiche, ma peggio mentali. Basti guardare Millsap che per quanto piu basso di Booz quando si schiera in difesa è un cliente assolutamente difficile per chiunque. Benino Deron Williams fermato a metà mese da un problema alla schiena e un po’ troppo disattento sui turnover (7 vs i Thunder), mentre migliora a vista d’occhio Ronnie Brewer, svezzato ormai anche nelle retrovie dove comincia a prendere scelte corrette. Le assenze fanno poi la loro parte è vero, ma la franchigia guidata da Jerry Sloan necessita al più presto di nuove forze se vuole restare nel treno dei Playoff non più ormai così scontati…
Minnesota Timberwolves
Difficile descrivere il mese dei Timberwolves se non con la lettera L. Loser.
La vittoria contro i Nets, guarda caso i peggiori nella lega, ha dato infatto il via a 14 sconfitte consecutive, tra inutili prestazioni d’orgoglio (l’ultima di Brewer col suo career high) e tracolli collettivi: semplici le parole del neo-coach Rambis “Abbiamo avuto facili layup, facili tiri, abbiamo avuto molte chances, ma quando sprechi tali opportunità è davvero difficile portare a casa il risultato” Chissà se l’aria natalizia porterà conforto a Minneapolis, il 23 in fin dei conti si rigioca contro New Jersey…