Ad un passo avanti compiuto, fanno seguito due passi indietro. La Martos Napoli vista nella doppia sfida Cremona-Ferrara aveva lanciato segnali incoraggianti. Distrutti in un sol colpo nella gara con la Benetton Treviso. Partita a senso unico, punteggio impietoso. E il divario non è stato più ampio solo perché, negli ultimi cinque minuti di partita, i due coach hanno dato spazio ai giovani. La Martos sembra partire col piede giusto, dieci minuti di testa a testa, difese attente, ma anche tanti errori.
E nel secondo quarto che la Benetton prende il largo, complici alcuni errori marchiani commessi dagli esterni di Napoli. Pasquini è costretto, per lultima volta, ad affidarsi a soluzioni temporanee nello spot di playmaker. Bonora regge bene finché ha fiato, ma poi cè il tracollo, complici uninconsistente Muurinen ed un pessimo Skele. Non bastano a Napoli le sei bombe di Damon Jones, entrate peraltro a buoi già ampiamente scappati dalla stalla. Treviso dal suo canto fornisce una lezione gratuita di come si possa far girare la squadra senza playmaker. Con un Hackett decisamente sottotono è Kus a prendere le redini del gioco, mentre Neal, Wallace e Nicevic mettono la firma in calce a questo successo. La Benetton chiude con percentuali altissime (66% da due e 50% da tre), un po per la mano calda dei suoi e un po per la difesa morbida degli avversari. Treviso può così rituffarsi in Eurocup con ritrovata fiducia ed anche un pizzico di riposo in più.
In settimana si risolverà presumibilmente anche la querelle Cartier Martin, lasciato in panchina per tutto il match. Napoli invece, deve ripartire (o forse sarebbe meglio dire partire) da zero.
Larrivo di Travis Best non sarà certo la panacea di tutti i mali di questa Martos, ma sicuramente potrà dare un contribuito essenziale per comprendere quali possano essere i limiti della squadra e capire, eventualmente, se è verosimile la possibilità di proseguire in maniera più dignitosa il campionato.
Pasquale Scarpellino