Persa nel finale una gara condotta per buona parte, una ferita che non fa male?
“Siamo partiti benissimo e difendendo bene, il primo tempo lo abbiamo anche chiuso avanti di 8 ma è soprattutto l’atteggiamento nella ripresa che mi è piaciuto, una volta che siamo tornati a contatto non abbiamo perso la testa come ad Ortona nè abbiamo pianto o recriminato,
questo ha mostrato il nostro carattere, il temperamento di questi ragazzi. E’ uno di quei casi in cui una sconfitta può darti nuova energia, ci sarà la carica per affrontare ancora meglio i prossimi impegni, con la giusta rabbia. Per me è una conferma che anche in difficoltà, ci siamo allenati insieme solo un giorno, sappiamo fare bene, merito della determinazione di chi va in campo, credo che se avessi chiesto loro di allenarci tre ore dopo la gara lo avrebbero
anche fatto. Perugia come ci aspettavamo alla vigilia gioca davvero bene e complimenti a loro, ed anche al coach che stimo molto, è allenata davvero in ottima maniera. Ci preoccupava giocare su un campo dove aveva vinto solo Agrigento, ma in compenso è stato anche un
piacere perché si tratta di un impianto bello e dove siamo stati accolti in maniera corretta.
Tornando sulla gara, abbiamo avuto degli episodi in cui potevamo chiuderla, e sul loro ultimo tiro non siamo stati capaci di commettere fallo dopo alcuni secondi, quando sono poi
giunti alla conclusione non potevamo più commetterlo per evitare i tre liberi. Lavoreremo sui rimbalzi e anche sui tiri liberi che sono stati fondamentali, la squadra sa che ci dovremo impegnare molto per affrontare queste due difficilissime gare che ci separano dalla sosta e
dal termine del girone d’andata.”
Tanti episodi convulsi, confusione e alla fine anche un’espulsione. Ci sa spiegare cosa sia successo?
“Preferisco non parlare dell’operato, ma mi hanno colpito i commenti di alcuni giocatori avversari nei saluti post gara (direi senza troppa euforia e con toni pacati) che esclamavano “imbarazzante”, onore a loro per la sportività ma questo non deve sminuire i meriti di una vittoria meritata, sempre meglio non creare alibi. Nel primo tempo non hanno
affibbiato un tecnico a me bensì ad Alessandri che si era alzato, non so davvero quante volte sia stata presa una decisione del genere, ma tant’è… C’è rammarico da parte mia per un’espulsione che ha comunque creato un danno, ma negli spogliatoi in generale ero in imbarazzo anche io nello spiegare ai miei giocatori il perché di alcune situazioni, senza poterne dare un senso logico. Tra antisportivi e tecnici alla panchina e in campo è un periodo sfortunato, che fa seguito alla gara di Ortona, magari anche per gli arbitri è una situazione scomoda perché si trovano a dover fischiare quasi “per moda”. Tutta questa situazione
non ci scalfisce e noi pensiamo unicamente a preparare la prossima partita che deve rimanere la nostra unica preoccupazione.”
(c.sp.)