[b]Lottomatica Virtus Roma – Olimpia Lubjiana 69-48[/b]
[b]Parziali[/b]
(13-5; 28-15; 49-28; 69-48)
[b]Progressione[/b]
(13-5; 15-10; 21-13; 20-20)
[b]Startin’ five[/b]
[b]Lottomatica Virtus Roma:[/b] Jaaber, Winston, Minard, Gigli, Crosariol
[b]Olimpia Lubjiana:[/b] Walsh, Bavcic, Djordjevic, Vidmar, Ozbolt
Arbitri: Daniel Hierrezuelo [ESP], Robert Vyklicky [CZE], Robert Lottermoser [GER]
[b]Tabellini[/b]
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ROMA.
Finisce mestamente lEurolega edizione 2009-2010 per la Virtus, forse nel modo peggiore e cioè vincendo largamente in casa contro una modesta Lubjiana ma perdendo le TOP16 a causa del maledetto +1 che consente, negli scontri diretti, il passaggio del turno ai greci del Maroussi.
Adesso non ha molto senso forse scrivere cosa abbia causato questa eliminazione, fare delle dietrologia non ha molto senso: in casa contro il Maccabi ? Oppure a Lubjiana, regalando agli sloveni lunica vittoria di tutto il girone ? O la sconfitta in casa subita proprio dal Maroussi ?
Lasciamo stare, abbiamo narrato a lungo i malesseri in questa stagione di una Roma che almeno in Europa aveva fatto scintille all’inizio ma nessuno avrebbe mai potuto pensare a questo epilogo. Meritato perché non conquistato sul campo ma che con maggiore acume si sarebbe potuto evitare.
Ma da questa partita Roma esce con delle certezze che prima non aveva e sarà questa la sfida che lancia alle concorrenti italiane.
Innanzitutto questa squadra inizia ad avere un gioco difensivo, combatte, si muove con dei meccanismi quando deve proteggersi e stasera anche lOlimpia Lubjiana se ne accorta.
Altro dato essenziale: questa squadra sta liberandosi del Pick&Roll per far girare la palla, o quantomeno ci prova con maggiore cura e perizia di prima e le conclusioni possono poi anche essere individuali ma la disposizione in campo ha una logica.
La cura Boniciolli continua, è un paracetamolo a lento rilascio ma questa sera lOlimpia Lubjiana ha capito che aria tirasse sin dalle prime battute.
Nonostante il pubblico delle grandi occasioni al Palalottomatica non si veda, la prestazione sul campo della Virtus, ma anche e soprattutto degli sloveni, è contratta nei primi due quarti: la squadra allenata da Matteo Boniciolli va in testa solo perchè riesce a fare meno peggio di Lubjiana (13-5 al primo intervallo, 28-15 allintervallo lungo), in attacco ma molto meglio, decisamente meglio, in difesa.
Jaaber sembra rinato e sigla con 3 penetrazioni i primi tre canestri in transizione di Roma mentre dallaltra metà del campo Dusan Djordjevic (nessuna parentela con lomonimo ex-grande giocatore serbo Sasha), non ne combina una giusta e la stella attesa, Matt Walsh spara a salve.
E da horror basket lattacco degli ospiti: palle perse (Roma chiude molto bene le linee di penetrazione e di passagio), tiri fuori ritmo e quelli presi con ritmi a sverniciare il ferro o ad incrinare il vetro del tabellone, ma il merito è anche della Virtus che sfrutta questo ben di Dio correndo sì molto ma concretizzando poco.
Sembra più fluido il gioco dei giallorossi quando entra in campo Luca Vitali e spiccano comunque le iniziative di Winston e Minard che, assieme a Crosariol e Gigli, riescono a mettere sotto pressione anche i lunghi avversari. Ma si concretizza poco, troppo poco e teoricamente Lubjiana resta in partita anche se il suo passivo non si schioda mai dalla doppia cifra. Si nota un buon Casper Vidmar che si fa spazio tra i tentacoli della Virtus in difesa piazzando due bei canestri ma sostanzialmente Lubjiana è molle e poco convinta in attacco, il secondo parziale è meno peggio del primo e si chiude con Roma sopra di 13, parziale 15-10 per lUrbe.
Linizio del terzo quarto sancisce, qualora ci fosse ancora qualche dubbio, la fine della gara con un redivido Gigli, un indiavolato Minard ed un rinato Datome che schiantano le voglie di Vidmar e di coach Jure Zdovc di provarci: + 20 con Winston, Jaaber e Datome aumentano ancora, +26.
Lunico colored di Lubjiana ha un sussulto, 6 punti ma è un fuoco di paglia, parziale che vede ancora Roma sopra e di parecchio, +21.
Si cerca di capire cosa stia accadendo ad Atene mentre Lubjiana da segni di vita allinzio del quarto finale, parziale imperioso di 10 a 0, Boniciolli chiama time-out e la risposta di Roma, altro segnale molto positivo in chiave futura, piazza un contro-parziale di 8-0 con un Super Jaaber e Minard (applausi per il suo impeto e la voglia di darsi da fare), e la pietra tombale sulla gara bruttina degli sloveni lo mette un antisportivo di Millage su Jaaber, Roma di nuovo a +21.
Si chiude così il sipario per la Virtus in Europa, è la prima volta da quando ci partecipa e da quando la formula è così. Peccato ma ora, dopo la caduta, occorre rialzarsi, domenica al Futurshow di Bologna cè una sfida da onorare, eccome.
[b]Sala Stampa[/b]
[b]Zdovc[/b]
Beh, non abbiamo fatto una gran prova e comunque congratulazioni comunque a Roma che ha giocato una gara molto aggressiva, fortissima in difesa e con unottima organizzazione a controllare larea.
Abbiamo perso male, sbagliando molti tiri a campo aperto, troppi per me ed il basket alla fine è anche molto semplice, se tiri e segni vinci altrimenti perdi !!!
Roma poi aveva probabilmente più motivazioni di noi e dispiace aver visto che non siamo stati in grado di giocare come avevamo pre-ordinato. Loro sono andati troppo in contropiede e la cosa non mi è piaciuta..
Nella qualificazione alle TOP16 era importante partire bene e Roma cera riuscita, però poi forse Roma ha avuto molti problemi, e comunque ci sono anche gli altri e Vitoria e Mosca, ad esempio, hanno carburato gara dopo gara, e se fosse passata alle TOP16 avrebbe messo in difficoltà le altre squadre per come l’ho vista giocare questa sera, ma a questo punto Roma dovrà concentrarsi sul campionato.
[b]Boniciolli[/b]
La squadra sta cominciando a d avere delle certezze in difesa ed a recuperare in momenti di difficoltà, segno di crescita mentale lento ma costante.
Offensivamente abbiamo prodotto poco ma penso che il nostro nuovo sistema, con meno P&R, più di lettura e meno dintuizione, necessiti di tempo per essere digerito.
Certo, concretizziamo poco in attacco ma ripeto credo che sia solo questione di tempo.
Mi è piaciuto molto Jaaber, che vedo sta allenandosi con costanza anche fisica. Dopo i tiri liberi sbagliati e decisivi contro il Maccabi forse ha subito un contraccolpo che lo hanno come bloccato, e deve migliorare come detto nelle letture offensive, solo così lui potrà crescere come la squadra ed assieme alla squadra.
Poi è ovvio che mi dispiace uscire dalla EL ed ho visto negli spogliatoi gente incazzata perché han capito limportanza delle TOP16 ma, dato che ce lo siamo meritati (perché non mi piace aspettarmi qualcosa dalla Dea bendata), preferisco quindi uscire dall’Eurolega e convertire lincazzatura in benzina, carburante giusto per iniziare settimane di lavoro e per arrivare bene alla fine della stagione, e mi auguro che questo sia il loro sentimento, e da domani pomeriggio si sposterà la loro attenzione a domenica, quindi dobiamo convogliare la nostra arrabbiatura a Bologna e dobbiamo acquisire la forza mentale e continuare a migliorare. La mia sensazione che ho io è che ci siano ampli margini di crescita.
Bene Datome, ha gambe da uomo di colore ma bacino alto, è il miglior tiratore della squadra, si sta riprendendo limportante che non si freni da altri infortunii.
Ogni squadra ha una sua personalità, un proprio carattere e necessita di certezze: difensive, regole chiare e che siano facile da assimilare. Noi abbiamo un ottimo atletismo e stiamo tenendo gli avversari sotto i 70 punti.
Le altre certezze verranno più avanti, ad esempio quelle offensive dove stiamo allenandoci forte ed il lavoro crea solidità con sudore e sacrificio. Il lavoro produce certezze. Non siamo ancora in grado di produrre il gioco che intendiamo generare.
Contro il Maccabi abbiamo subito un arresto ma nella mia ipotetica tabella di lavoro stiamo progredendo bene mentalmente.
A Bologna dobbiamo mostrare quello che abbiamo fatto vedere e lobiettivo è quello di uscire dal campo consci di aver fatto meglio di questa sera, poi si perde anche per una banalità ma la cosa più importante è dare continuità al nostro cammino.
Fabrizio Noto/FRED