[b]Lottomatica Virtus Roma – Pepsi Caserta 83-64[/b]
[b]Parziali[/b]
(16-13; 20-11; 22-20; 25-19)
[b]Progressione[/b]
(16-13; 36-24; 58-45; 83-64)
[b]Startin’ five[/b]
[b]Lottomatica Virtus Roma: [/b]Gigli, Jaaber, Winston, Hutson, Winston
[b]Pepsi Caserta:[/b] Di Bella, Ere, Jones, Bowers, Marquis
[b]Arbitri[/b]:Roberto Chiari – Dino Seghetti – Renato Capurro
[b]Tabellini[/b]
[url=http://195.56.77.210/game/63992.html]http://195.56.77.210/game/63992.html[/url]
Roma – Non era una partita da sbagliare per la Virtus quella andata in scesa oggi al Palalottomatica nell’ultima giornata del girone d’andata soprattutto dopo la brutta figura di Bologna e la conseguente sfuriata di Boniciolli nel dopo partita ed il calendario, per uno stranissimo gioco del destino, gli assegnava forse l’avversaria più temibile al momento della Lega (Siena esclusa), quella Pepsi Caserta dei brillantissimi Ere, Bowers, Jones e Di Bella.
E vittoria è stata, forse anche troppo più facile del previsto al cospetto di una Caserta molto timida, quasi impacciata davanti al tonnellaggio superiore dell’avversaria al punto di non giocare quasi mai nei pressi della zona colorata del campo e di affidarsi quindi al tiro da fuori.
Ma si sa, chi di tiro da fuori ferisce, di tiro da fuori perisce e non appena i ragazzi di Pino Sacripanti hanno abbassato la media realizzativa, la Virtus ne ha approfittato ma, attenzione, non per chiudere i giochi sin dal secondo quarto come da logica ma solo nel quarto finale e questo spiega ancora come l’Urbe sia un malato convalescente.
Già, se normalmente l’avversario che ospiti sul tuo campo tira quasi sempre da fuori perchè dentro non ci arriva o vede poca luce in quella zona e perchè perde anche troppi palloni in quei pressi, dipende solo dalle tue percentuali lo scarto con cui comandi la gara, ammenocchè non lo si imiti al peggio. E le cose sono andate proprio così sino almeno al 32° di gioco: Caserta a sparacchiare da fuori e Roma che per proprie, ataviche difficoltà a concretizzare in punti il buon lavoro difensivo a tenere gli avversari in gara.
Nel primo quarto si rivedevano i Dioscuri Hutson e Jaaber positivamente in azione assieme dopo tanto tempo contro le ottime percentuali da 3 di Caserta che tirava con un eloquente 3 su 4. Roma partiva con Vitali come play titolare (finalmente, ndr), e liberava dal peso della costruzione offensiva proprio Ibby che siglava 8 dei 16 punti che l’Urbe metteva a segno del quarto. Di Bella faceva una gran fatica assieme a Bowers ad accendere la lampadina perchè la Virtus, di fatto, sfiancava sul nascere le sue intenzioni, chiudeva benissimo l’area rubando spazio e palloni ed inducendo anche i bianconeri a tiri da sotto poco puliti. E dopo il massimo vantaggio per mezzo di un buon canestro di Crosariol non chiusosi con un tiro libero aggiuntivo, Michelori dava cenni di vita da sotto, 16-13 al primo mini-intervallo.
Nel secondo quarto Caserta smarriva ancora di più le sicurezze offensive mentre Roma issava a protagonista Angelo Gigli, 8 punti di peso 8 (due azioni da post-basso e due tiri da fuori), e spessore assieme ai 5 del redivido De La Fuente (a referto al posto dello sfortunato Datome, problemi ad un ginocchio durante la notte). Hutson portava i suoi mattoni assieme al solito volenteroso ma confusionario Minard mentre Winston sbagliava troppo. Sull’altra sponda, dopo la terza tripla di Jones della gara, un volitivo Koszarek teneva i suoi in linea di galleggiamento, 4 punti, assieme a Bowers e Di Bella ma troppo poco 11 punti come fatturato in 10 minuti. E l’Urbe, anche senza soffrire molto, non archiviava la pratica, all’intervallo il risultato recitava 36-24. E se Roma avesse tirato con maggiore precisione, che scarto si sarebbe contato ?
Terzo quarto, tutti ad aspettarsi la logica e veemente reazione casertana ed invece niente, la Virtus controllava agevolmente ma senza incantare proprio nel mente in cui Jaaber, rovinando adosso in area nel tentativo di appoggiare al vetro il pallone, ricadeva accidentalmente a Jones e Bowers in chiusura, causando purtroppo una torsione innaturale al ginocchio sinistro di quest’ultimo nell’atterraggio sul legno. E quì si spegnevano di fatto le chances della Juve Caserta: Roma a +14 a 5 minuti dall’intervallo, eppoi ancora a +16 ed infine a +19 grazie ad un canestro mirabile di Toure su assist di Crosariol con Caserta quasi alle corde a zona. Sacripanti chiamava [i]time-out[/i] ed al rientro Caserta rientrava in gara con veemenza: 3 triple di Jones, Koszarek ed Ere (3 tiri liberi di quest’ultimo), più Michelori, 11 a zero di parziale e gelo al Palalottomatica, 51-44 ad 1’03” dal termine. Ma il migliore in campo per Roma, Jaaber, con un gioco da 3 punti rimetteva tutto a posto con altri due canestri di fila di cui il secondo spettacolare in rimbalzo offensivo e relativa schiacciata a canestro a mò di tape-in, 58-45 e terzo intervallo.
Quarto periodo e Caserta reggeva ancora due minuti, Koszarek e Michelori spingevano i suoi al rientro, a 7’49” 58-49 ma Roma piazzava un nuovo mortale break, 10 a zero, 68-49 con Hutson e Minard (tripla), e Winston a concludere la mole di lavoro difensiva dei compagni. Sacripanti sconsolato chiamava tempo, Koszarek metteva dentro un solo tiro libero ma era ormai [i]garbage time[/i], Roma adesso si scioglieva in attacco, Ere ribatteva con triple spaziali ma alla fine Gigli chiudeva il punteggio sull’83-64.
Giù il sipario quindi sul girone d’andata per le contendenti.
Amaro, amarissimo per i giallorossi mentre anche se oggi Caserta ha disatteso le aspettative, non ci si può proprio lamentare di queste prime 15 gare e tra poco sarà Coppa Italia per la Juve con discrete chances di ben figurare, complimenti !
[b]Sala Stampa[/b]
[b]Sacripanti[/b]
(Molto abbacchiato, ndr).
Abbiamo perso una partita con poca energia, con poca intensità, cosa insolita per Noi. Eravamo secondi su tutte le palle, i blocchi….E la spiegazione è di carattere fisico.
Ad esempio Michelori non è stato bene, anche Marques ha avuto questo virus gastro-intestinale, ma siamo stati opachi in tutti i nostri effettivi e ad oggi non ci era mai successo. Molti tiri aperti non entrati, molte palle perse (a dire il vero anche dallaltra parte), ed abbiamo pagato il punteggio basso, troppo pochi 24 punti all’intervallo per sperare di vincere a Roma. Ma avevamo poca forza nelle gambe, purtroppo.
Nel terzo tempo siamo rientrati con più energia ma abbiamo pagato il divario di punti o se preferite il troppo poco fatto nei due quarti precedenti, anche se eravamo solo sotto di 7 .
Ma loro han reagito bene ed è finita bene per loro.
Alla fine due sono le cose che faccio fatica a digerire: la prima è che sono preoccupato per il colpo al ginocchio di Bowers e speriamo che si possa recuperare; la seconda è che mi spiace lo scarto così alto contro Roma perché se dovessimo capitare pari alla fine del Torneo il gap potrebbe condannarci.
Ora affrontiamo un ciclo difficile, la squadra non sta benissimo fisicamente e dobbiamo stringere i denti, e ci capita per la prima volta di non avere feeling nella gara. Questo è anche merito di Roma, ma obiettivamente è che abbiamo giocato male.
Siamo usciti dai blocchi non di corsa, non abbiamo sfruttato bene alcuni giochi a mio avviso non abbiamo avuto grande energia. Un passo falso, capita in una stagione così bella finora ma sono preoccupato perché ci avviciniamo, con un giocatore in meno, ad un periodo difficilissimo. Alla fine del girone dandata non posso che essere soddisfatto, è una squadra con gerarchie precise e delineata nella sua chimica.
Abbiamo preso giocatori seri ed ambizionsi, crediamo di avere fatto un buon lavoro in base alle risorse economiche, confrontarci con Roma non è semplice. Comunque siamo contenti, laria che respiriamo è positiva, cè poca pressione e tanto entusiasmo, quindi possiamo rendere al meglio cercando di centrare i nostri obiettivi.
[b]Boniciolli[/b]
Sono contento ma non soddisfatto, credo che questa sia uno delle tante partite che abbiamo davanti da quì sino alla fine e quindi non possiamo dire che oggi siamo soddisfatti.
Questa squadra deve giocare per vincere le partite in modo meno difficile e se abbiamo tanti tiri aperti (ne abbiamo sbagliati tanti, troppi), li dobbiamo metter dentro e dobbiamo chiudere la gara prima possibile.
Abbiamo fatto un buon gioco in difesa, abbiamo annichilito Caserta in difesa, mi auguro che lo spartiacque della stagione sia stata proprio Bologna.
Gli allenatori si differenziano tra di loro perchè hanno idee diverse, io penso che Jaaber non sia un playmaker, abbbiamo Vitali come play ed oggi siamo partiti con lui in quintetto, il che non significa che rinunciamo a giocare con Ibby da play.
Ma a mio avviso Ibby deve entrare in partita prima se non deve pensare a costruire il gioco, anche Hutson diventa utilissimo così, tutti hanno dato il loro contributo.
Una cosa che mi è piaciuta, ad esempio, è stato vedere Gigli che si è arrabbiato molto e la cosa ripeto mi piace, la preferisco alla depressione, significa che c’è tensione positiva.
La squadra adesso sta lentamente migliorando ma non possiamo abbassare la guardia. E siamo già concentrati verso Cremona.
Vedo che finalmente i Ragazzi cominciano a capire cosa voglio ma non dobbiamo abbassare la guardia, abbiamo raggiunto la Benetton e cerchiamo di risalire. Sì, è vero, cè maggiore tensione in difesa e voglia di aiutarsi.
La gara di Bologna mi è servita per capire bene il quadro generale ma ha evidenziato un problema: ho fatto vedere loro e senza alzare il tono, che era ora che affrontassero assieme il tema, semplice di “Cosa potevano fare loro per la squadra e non viceversa”.
Sembra una contraddizione ma credetemi che non lo è affatto: rimediare allerrore del compagno è mandatorio come prima cosa eppoi non essere negativi quando questo accade. Se miglioriamo questo aspetto possiamo fare molto bene, quindi atteggiamento più positivo ma aspettiamo però prima di dire che siamo guariti.
A Datome stanotte si è gonfiato il ginocchio (non credo sia grave), quindi è toccato a De La Fuente, con 4 ali piccole nel roster è difficile la loro gestione, se riusciamo a farlo bene se no va bene lo stesso.
Io sono venuto a combattere una battaglia per il Presidente Toti ma sia chiaro che non credo di essere migliore di Nando, ho solo una visione diversa rispetto a lui.
Fabrizio Noto/FRED