[b]Carife Ferrara – Angelico Biella 98-78[/b]
[b]parziali[/b] 20-21, 22-21, 29-14, 18-22
[b]progressione[/b] 20-21, 42-42, 71-56, 89-78
[b]starting five[/b] Carife: Nnamaka, Spinelli, Jackson, Grundy, Ford
Angelico: Smith, Aradori, Achara, Jones, Pasco
[b]tabellini[/b]
[url=http://195.56.77.210/game/63994.html]http://195.56.77.210/game/63994.html[/url]
[b]arbitri[/b] Cerebuch, Pozzana, Gori
FERRARA – Con l’attacco si vendono i biglietti, con la difesa si vincono le partite. Lo disse un allenatore, tanto tempo fa, ma il concetto è di grande attualità e lo ha ribadito la Carife, bisognosa di punti come un sub dell’ossigeno, che con una difesa bella tosta dal 21′ in poi ha superato l’ostacolo Biella, il primo dei tanti sulla difficile strada che porta alla salvezza, una strada che va percorsa con pazienza e senza sbagliare un solo passo.
Come era successo due settimane prima contro la Benetton, la truppa di Valli ha trovato nella forza della disperazione (una sconfitta avrebbe praticamente chiuso in anticipo la stagione) la carta vincente per rimanere in carreggiata e ritrovare quella fiducia che sette giorni prima a Caserta era venuta meno.
Oltre 3.000 spettatori al palasegest estense per accompagnare la Carife in un’altra partita verità (sarà così per tutto il ritorno), e tutti felici per aver rivisto quella difesa che è sempre stata il marchio di fabbrica delle squadre di Valli, ma che fin qui aveva funzionato ad intermittenza. L’Angelico Biella, pur già sicura della F8 di Coppa Italia grazie alla sconfitta di Treviso a Milano, non è certo venuta a Ferrara in gita, e dal 3′ in poi, dopo un palese nervosismo iniziale su entrambi i fronti, ha innescato l’airone Achara che ha costretto subito Ford, al suo debutto ferrarese, a tornarsene mestamente in panchina dopo solo 5’con già due falli commessi. Partita quindi in salita per la Carife, appoggiata per necessità sulle giovani spalle di Mazzola, ma nell’emergenza tutto si danno una mano e di squadra controbattono colpo su colpo alla precisione dei soliti Aradori e Smith. Anche nel secondo periodo regna sovrano l’equilibrio, con Biella che recupera più rimbalzi e Ferrara che recupera più palloni. Smith e Soragna sbagliano pochissimo, ben imitati da Grundy, vice cannoniere del campionato in serata di grazia. 42 pari al riposo, e ci sta tutto, ma la Carife non può rischiare di arrivare in volata, Valli lo sa e chissà cosa mette nel tè dei suoi, che ritornano in campo con un’energia pazzesca: 10 a 0, tanto per gradire, poi il quarto fallo di Ford induce il coach estense alla scelta vincente del quintetto basso, con Farabello in cattedra e tutti a recuperare palloni, dannarsi in difesa e chiudere ogni spazio a un Angelico che non capisce più nulla nonostante le sollecitazioni di coach Bechi. I quindici punti all’ultimo mini-intervallo danno una certa tranquillità alla Carife che tocca i +26 al 35′, quindi decide di rilassarsi consentendo il ritorno dei biellesi, abituati a ben altri bottini. Valli non rischia più, lascia in panchina Nnamaka e Jackson con problemi fisici, dà spazio a tutti e non si arrabbia per qualche regalo di troppo.
Sicuramente una bella Carife, che ha messo in tasca due punti importantissimi, anche se è attesa da un girone di ritorno di fuoco, con l’obbligo di vincere almeno sette partite e ribaltare i confonti diretti con Varese e Cremona, le avversarie sulle quali farà la corsa salvezza.
Difficilmente la società del presidente Mascellani tornerà sul mercato perchè di fenomeni in giro non ce ne sono e nel ruolo di play, quello che sembrava più carente, pare aver ritrovato lo Spinelli che cercava e recuperato capitan Farabello libero da acciacchi e in grado di fare la differenza in campo. L’arrivo di Ford ha costretto coach Valli a rivedere i giochi d’attacco, e quando Sharrod ritroverà il ritmo partita e non commetterà ingenuità, allora la Carife potrà tenere viva la fiammella della speranza in chiave salvezza.
[b]sala stampa[/b]
VALLI
“Sono ovviamente contento per la vittoria, ma lo sono ancor di più per come l’abbiamo conquistata, difendendo tutti insieme e operando il break decisivo con gli uomini della panchina che alla fine hanno segnato 42 punti, cosa mai successa. Quando si recuperano 23 palloni significa che si lotta con lo spirito giusto. Nessuno mi ha deluso, e se devo spendere una parola in più lo faccio volentieri per Sangarè, bravo in difesa su Smith quando serviva, e in grado di dare serenità ai compagni in attacco. Ma non posso dimenticare il lavoro sporco e prezioso di Mazzola e Salvi, e mi fermo qui perchè farei torto agli altri. Non abbiamo alternative, dobbiamo continuare a lavorare così, sapendo che ogni distrazione potrebbe esserci fatale”.
BECHI
“Complimenti alla Carife per lo spirito con cui è scesa in campo nella ripresa, evidentemente aveva più fame di noi. Dopo un primo tempo in cui abbiamo giocato abbastanza bene, alternando le difese, abbiamo smesso di giocare, perdendo la bussola e con essa la partita, commettendo errori banali e spesso anche gravi. Direi che è la seconda volta che ‘sbraghiamo’ in 21 partite, ci può anche stare, ma se non miglioriamo da subito non andremo lontano anche in prospettiva final eight di Coppa Italia”.
[i]Riccardo Comastri[/i]